NO PONTE a Messina: teniamocelo Stretto!

Ermelinda Varrese
Era solo sabato scorso, 12 agosto, quando le strade di Messina sono state invase dalla vera e propria marea di manifestanti, convenuti da ogni parte d’Italia (oltre che dalla Sicilia) per dire una volta di più NO PONTE! No a quell’assurdo, inaccettabile spreco di denaro, per l’ennesima Grande Opera che nessuno vuole. E non ne ha parlato nessuno: per TG, media mainstream e per chi ci governa il 12 agosto a Messina non è successo NIENTE!
Invece è stata una cosa gigantesca, una protesta magnificamente civile, pacifica, partecipatissima, come chiaramente dicono le immagini che sono girate sui social. E soprattutto bello è stato il convergere di tanti movimenti anche dal nord d’Italia – in particolare dalla Val Susa, con il numeroso drappello NoTav che vedete nella foto, e come ci racconta in questa bella testimonianza Ermelinda Varrese – volto e voce ben nota all’interno del Movimento. 
Buona Lettura e Buona Ripresa delle Lotte, che non mancheremo di seguire.


NO PONTEArrivare a Villa San Giovanni, la punta più a sud dello stivale dove ci si imbarca per Messina,  e vedere le tante persone convenute, pronte a traghettare verso la Sicilia è stato emozionante e sorprendente.

Le prime bandiere a sventolare durante il trasbordo sono state perciò le nostre NoTav che, pur abituate al vento fortissimo della Valsusa, si sono adattate benissimo alla brezza dello Stretto che ogni tanto rimandava piccole gocce di acqua salata.

Presto sono arrivare altre persone, le bandiere NoTav hanno incontrato quelle NoPonte e poi tante altre, saluti, abbracci, emozione per questo incontro in fonda all’Italia continentale, nella terra mia amara e bella.

Poi in allegria siamo salit* con rispetto e gioia, incitandoci a continuare la lotta mentre qualche gruppetto preparava gli slogan per il corteo.

Scambi di bandiere, di magliette: non c’è più Nord nè Sud, ci sono solo facce contente di essere lì, noi di vedere loro, e loro di poter accogliere noi.

A Messina un breve percorso fino al concentramento della manifestazione… Le centinaia di persone presto sono diventate migliaia, musica, striscioni, cartelli, pupi che si muovevano in mezzo alla gente che a tratti commossa assisteva al passaggio delle varie realtà presenti dalla Val di Susa, da Pisa, da Venezia…

Unica nota stonata: le bandiere del PD, presenti e presuntuose. Forse pensavano di poter sventolare insieme alle nostre: i vari interventi dal furgone consigliavano con educazione e ironia di ammainarle. E presto sono sparite lasciando spazio a chi crede nella lotta dal basso e nella sua forza e giustezza.

Quindi il corteo, finalmente senza più intrusi e opportunisti, ha potuto percorrere le strade messinesi con tanta gente che ai lati o dai balconi applaudiva. Le varie realtà presenti hanno portato l’energia delle lotte piccole e grandi che in varie parti d’Italia provano a costruire alternative al presente preoccupante e oscuro, e provano a impedire che nei propri territori gli speculatori e i devastatori trovino spazio.

Bella la Calabria. Bella la Sicilia. Bellissimo lo Stretto, che è proprio stretto e ti sembra che, se allunghi un braccio dalla Calabria, puoi accarezzare la Sicilia.

Il ponte che vogliono costruire non dà certezze, non vuole abbracciare, non avvicina i popoli. Li vuole solo schiacciare, tra cemento, acciaio e prepotenza.

La bellezza non lascerà il posto allo sfregio della natura.

Il Sud saprà come risorgere e costruire i ponti tra le comunità in lotta di tutta Italia e oltre.

Oltre il Ponte c’è la Vita.


 

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