L’Ucraina e il pericolo di guerra nucleare

John Scales Avery

Armi interminabili per l’Ucraina

Negli Stati Uniti l’amministrazione Biden ha adottato la politica d’inviare all’Ucraina armi avanzate per molti miliardi di dollari, con la speranza d’indebolire la Russia e d’una vittoria ucraina.

Vi si può trovare come motivo soggiacente l’enormità di profitti fatti dall’industria armiera USA. Di fatto, il complesso militar-industriale (contro il quale il presidente Eisenhower ammonì nel suo famoso discorso d’addio [a fine mandato – ndt]) ha un completo controllo su ambo i partiti politici. Il più recente stanziamento annuo a scopi militari è stato di quasi un trilione [milione di milioni – ndt] di dollari.

Minacce nucleari

La guerra in Ucraina è da sempre una guerra per procura fra NATO e Russia, benché combattuta su suolo ucraino e comporti gran sofferenze per gli ucraini. La guerra sta diventando sempre più un confronto diretto fra Russia e Stati Uniti, entrambe potenze con armamenti nucleari.

Il presidente della Russia, Putin, ha dichiarato che se l’esistenza della Russia come nazione è minacciata, il suo governo non esiterà ad usare armi nucleari. Una guerra su vasta scala con armi termonucleari cancellerebbe la civiltà come la conosciamo, insieme a un bel po’ di biosfera.

Questo è il pericolo esistenziale cui siamo di fronte, e le politiche del presidente USA, Biden, ci stanno spingendo verso il bordo della rupe.

Irresponsabilità politica negli Stati Uniti

È scioccante pensare che nelle prossime elezioni presidenziali del 2024, il principale candidato Repubblicano sia Donald Trump, sotto processo per un gran numero di gravi reati, mentre quello Democratico è Joe Biden, che oltre ai suoi gravissimi errori politici è anche decisamente troppo vecchio per fungere per altri quattro anni. Purtroppo, quel che accade negli USA ha un grandissimo effetto sul resto del mondo.

Speranza

Si può solo sperare che altri Democratici sfidino la proposta di Biden per la nomina a candidato.

La continuità della vita è sacra

Nel 1985, i Fisici Internazionali per la Prevenzione della Guerra Nucleare (IPPNW) ricevettero il premio Nobel per la Pace. Erano stati fondati nel 1980 da sei fisici, tre dell’URSS e tre degli USA. Oggi l’organizzazione è molto diffusa fra i fisici mondiali. Il professor Bernard Lowen della Scuola di Sanità Pubblica di Harvard, uno dei fondatori di IPPNW, ha detto in un recente discorso:

“…Nessun rischio alla salute pubblica mai affrontato dall’umanità eguaglia la minaccia di guerra  nucleare. Mai prima d’ora l’uomo ha posseduto le risorse distruttive per rendere inabitabile questo pianeta… La medicina moderna non ha nulla da offrire, neppure un beneficio souvenir, nel caso di guerra nucleare…

“Non siamo che passeggeri transeunti sul pianeta Terra. Non ci appartiene. Non siamo liberi di condannare [all’inesistenza] generazioni ancora non nate. Non possiamo permetterci di cancellare il passato dell’umanità o rabbuiare il suo futuro. i sistemo sociali non durano per l’eternità. Solo la vita può far valere una continuità ininterrotta, continuità sacra”.

Javier Perez de Cuellar, ex-segretario generale ONU, enfatizzava lo stesso punto in un suo discorso:

“Credo che si possa porre giustificatamente la domanda alle principali potenze nucleari: con quale diritto decidono il fato dell’umanità? Dalla Scandinavia all’America Latina, dall’Europa all’Africa all’ Estremo oriente, il destino di ogni uomo e donna è influenzato dalle loro azioni. Nessuno può aspettarsi di sfuggire alle catastrofiche conseguenze di una guerra nucleare sulla fragile struttura di questo pianeta. …

“Non si può permettere ad alcun confronto ideologico di compromettere il futuro dell’umanità. Nulla di meno è in gioco: le decisioni odierne influiscono non solo sul presente, mettono a rischio le generazioni successive. Come arbitri supremi, con le nostre dispute del momento, minacciamo di privarci di un futuro e di estinguere le vite di milioni d’innocenti ancora non nati. Non può esserci arroganza più grande. Al tempo stesso, le vite di tutti quelli vissuti prima di noi possono essere rese insignificanti; perché noi abbiamo il potere di dissolvere in un conflitto di qualche ora o minuto tutta quanta l’opera di civiltà, con tutta la brillante eredità culturale del genere umano. …

“In un’era nucleare, le decisioni che condizionano guerra e pace non possono essere lasciate a strateghi militari e neppure a governi. Sono effettivamente responsabilità di ogni uomo e donna. Ed è perciò responsabilità di tutti noi… rompere il ciclo di sfiducia e insicurezza e rispondere alla brma di pace dell’umanità.”

Le armi nucleari sono criminali! Ogni guerra è un crimine!

La guerra è sempre stata pazzia, sempre immorale, sempre causa di sofferenza indicibile, di spreco economico e distruzione diffusa, e sempre fonte di povertà, odio, barbarie e interminabili cicli di vendetta e contro-rivalsa. È sempre stato un crimine che i Soldati uccidessero, proprio come lo è per gli assassini nella società civile. Nessuna bandiera è mai stata abbastanza ampia da coprire le atrocità.  Ma oggi, lo sviluppo di armi nucleari completamente distruttive ha posto la guerra del tutto oltre i limiti della normalità mentale e dell’umanità elementare.

Non sappiamo liberarci sia delle armi nucleari sia dell’istituzione della guerra stessa? Dobbiamo agire alla svelta e risolutamente prima che tutto quel che amiamo nel nostro mondo meraviglioso sia ridotto a cenere radioattiva.


EDITORIAL, 14 Aug 2023

#809 | John Scales Avery, Ph.D. – TRANSCEND Media Service

Traduzione di Miki Lanza per il Centro Studi Sereno Regis


 

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