In occasione della Giornata Mondiale della Salute, invitiamo alla presentazione del nuovo romanzo di Alberto Gaino:
Chi siamo quando nessuno ci vede? Alberto Gaino (DiFelice ed. 2024)
Un muratore straniero muore in un cantiere di lavoro e il corpo viene nascosto tra i cespugli di una strada di campagna. L’avvocato della vedova si trova di fronte a uno scenario inquietante: imprese all’onor del mondo che si avvalgono della collaborazione della ‘ndrangheta. In una Torino postindustriale e piena di miseria, quell’avvocato diventa il protagonista di una storia di sempre più faticosa giustizia e di strani incontri.
Insieme all’autore, intervengono:
- Rita Foti, storica attivista nel quartiere Vallette di Torino
- Sergio Durando, ASAI e Ufficio Pastorale Migranti di Torino
- Giorgio Tebaldi, ex infermiere dell’Ospedale psichiatrico di Collegno
Modera Enzo Ferrara, presidente del Centro Studi Sereno Regis
Racconteranno un po’ di sé e un po’ di questa storia dedicata agli ultimi: bambini, uomini e donne che non hanno diritti, per definizione non persone. Un maturo avvocato li incontra nelle aule di tribunale e nelle sue camminate notturne sulle strade di periferia. È un uomo fuori posto con sé stesso e il proprio ruolo sociale. Una cuoca di strada, sbarcata da una zattera, lo lascia erede di un destino che può dare un senso alla sua matura esistenza, quasi fuori tempo massimo: non cambierà il mondo, ma gli consentirà di sentirsi finalmente utile per qualcuno e qualcosa. Orme lievi. Scompariranno in fretta come tutte le altre che lasciamo dietro di noi?
L’autore
Alberto Gaino, torinese, è giornalista professionista in pensione e autore di alcuni saggi sui più fragili fra noi (Il manicomio dei bambini, Edizioni Gruppo Abele, 2017, Il silenzio dell’amianto, Rosenberg & Sellier, 2021, Le bocche inutili. Vecchi e fragili, persone, non corpi Sensibili alle Foglie, 2021) e sui processi di condizionamento dell’informazione (Falsi di stampa, Edizioni Gruppo Abele, 2014). Per un quarto di secolo si è occupato di cronaca giudiziaria, prima per Stampa Sera e poi per La Stampa di Torino, raccogliendo tante storie. Alcune sono scivolate in questo romanzo.