Thumos, fuoco in pancia e un sapore di sale

Marilyn Langlois

Varie espressioni d’uso frequente derivano dai termini greci logos ed eros, ma chi ha sentito thumos? Perché le parole fondamentali del ragionamento logico e dell’amore erotico sono così famigliari mentre una che ci sospinge all’azione motivata da principi è virtualmente ignota?

Nei suoi cenni introduttivi alla prima Conferenza David Ray Griffin annuale il 3 dicembre 2023, la scrittrice e ricercatrice Elizabeth Woodworth ha messo in risalto il concetto di thumos, da lei definito come l’incapacità di tollerare l’ingiustizia senza intraprendere un’azione. Ha attribuito il termine al fu David Ray Griffin, uno dei principali intellettuali e coraggiosi cercatori di verità dei nostri tempi, la cui morte un anno è stata del tutto ignorata dai maggiori media. Woodworth ha avanzato l’ipotesi che chi esercita un controllo imperiale preferirebbe che non si badasse troppo al thumos o a chi lo mostra.

Le macchinazioni dell’impero sono state messe in mostra dal conferenziere di primo piano quel giorno: lo storico e ricercatore sulla pace svizzero Daniele Ganser, autore di USA: l’impero spietato. Ganser ha asserito che guerre e inganni vanno per mano , che non basta che il movimento pacifista sia anti -guerra, deve pure affrontare le menzogne che innescano le guerre, in modo che le cause fondamentali sottostanti possano essere trattate in modo nonviolento. Ha proposto vari esempi, fra cui le bugie della storia ufficiale del l’11 settembre [2001] che ha messo in moto la letale guerra al terrorismo degli Stati Uniti con attacchi spietati ad Afghanistan, Iraq, Libia e Siria.

Per aver fatto notare pubblicamente nel 2006 che l’edificio 7 del World Trade Center dev’essere stato abbattuto da una demolizione controllata quel giorno fatale, indicando così quanto meno un’ importante copertura, Ganser doveva o silenziarsi o lasciar perdere la sua carriera al primi passi nell’accademia istituzionale. Scelse risolutamente la seconda e tutor non s’è tirato indietro di fronte alla controversia perseguendo pace e giustizia. L’espressione di Ganser del thumos è evidente nei tre valori centrali secondo i quali si sforza di vivere: coraggio, verità, amore.

Anche Richard Falk, frequente collabortore di TMS ed ex-Special Rapporteur ONU per i Dritti Umani nella Palestina Occupata, ha partecipato al programma e alla discussione della conferenza David Ray Griffin, documentando ed esponendo ripetutamente l’apartheid israeliana, i crimini contro l’umanità e l’intento genocida in spregio al diritto umanitario internazionale e col coerente sostegno degli USA.

Vediamo un thumos straordinario nei palestinesi che resistono all’occupazione e rifiutano di venir scacciati di casa in una seconda Nakba che si sta scatenando su di loro con ferocia senza uguali soprattutto a Gaza ma anche in Cisgiordania. Meritano il nostro sostegno e la nostra solidarietà nella propria lotta per la sopravvivenza, l’equità e l’autodeterminazione.

A chi protesta indignato: ‘Ma riguardo al ‘brutale attacco’ di Hamas?’ lo storico Ilan Pappé afferma saggiamente che si può condannare i violenti attacchi del 7 ottobre senza invalidare la giustizia della lotta di liberazione palestinese. Israele frattanto usa questo incidente per assolversi da ogni responsabilità per le oppressioni passate e fornirsi un pretesto per ulteriori atrocità. Pappé fu scacciato da una carriera accademica nel suo natio Israele molti anni fa per aver detto coraggiosamente la verità.

Il thumos esiste in tutti noi, e benché le potenze imperiali faccian di tutto per sopprimerlo, fuorviandone alcuni fino a farli dubitare della realtà e assassinandone altri come Gandhi e Martin Luther King Jr., che lo incarnano e lo diffondono, non riescono a spegnerlo del tutto. Dobbiamo quindi riconoscerlo e riaccenderlo ovunque possiamo..

Ricordiamo la determinazione dei padri fondatori svizzeri adunatisi nel 1291 nella radura della foresta di Rütli, a giurare solennemente di liberarsi dalla tirannia dell’Impero Absburgico. Cinque secoli dopo il poeta, commediografo e storico tedesco Friedrich Schiller memorializzò magnificamente e potentemente quella storia nel Guglielmo Tell, l’ultima opera che scrisse prima della sua prematura morte all’età di 46 anni all’alba del 19° secolo nella scia del fervore rivoluzionario negli Stati Uniti e in Francia. Irene Eckert ha offerto prove per ritenere che Schiller sia stato assassinato per i suoi scritti sovversivi che rammentavano alla gente del suo tempo che gli imperi non sono invincibili.

Anche la rivoluzione haitiana eruppe in quegli anni. Nel 1791 gli haitiani ebbero la propria versione di Rütli, quando gli schiavizzati si adunarono nella foresta di Bois Caiman nel nord dell’isola allora chiamata ancora Santo Domingo, determinati a liberarsi dalla schiavitù e dal colonialismo, istituendo la prima repubblica libera dell’emisfero occidentale nel 1804.

Le potenze imperiali hanno da allora sempre sabotato il compimento della rivoluzione haitiana, ivi compresi vari interventi militari USA negli ultimi cento anni. Gli USA e i propri alleati a Haiti stanno attualmente puntellando un regime illegittimo e repressivo; questa piccola nazione insulare ospita una delle più grosse ambasciate USA al mondo.

Sono stata parecchie volte a Haiti dopo il colpo di stato assecondato dagli USA nel 2004, a imparare da e sostenere i movimenti di base locali, e ho provato la fiera determinazione degli haitiani di continuare la lotta per la propria libertà e dignità.

Mi si chiede spesso perché gli USA ci tengano tanto al controllo di Haiti. Certo, tenerli poveri e privi di tutto un po’ garantisce una scorta costante di manovalanza manifatturiera a buon mercato, e Haiti ha comunque anche abbondanti risorse minerarie e di petrolio. Ma la vera minaccia per l’Impero USA è il proliferare del thumos, quell’amore vigoroso, radicato a fondo, per la verità, la giustizia e la libertà che gli haitiani hanno assaporato oltre 200 anni fa e cui si rifiutano di rinunciare.

Il termine creolo haitiano per thumos è gouté sel, ossia con sapore di sale, originante dalle campagne di alfabetizzazione del primo movimento Lavalas degli anni 1980. Nella mitologia haitiana gli zombi sono i morti che camminano manipolati a una sottomissione passiva, ma quando gli si faccia assaggiare sale si risvegliano alle eccitazioni più profonde della propria verità e umanità libertaria. La parola di guardia del movimento Lavalas a Haiti è tout moun se moun, ossia ogni persona è un essere umano, riconoscendo che siamo tutti membri preziosi della famiglia umana, che meritano dignità e rispetto.

David Ray Griffin, Daniele Ganser, Richard Falk, Ilan Pappé, Gandhi, Martin Luther King Jr., i padri fondatori svizzeri, Friedrich Schiller e la gente di Haiti e Palestina sono appena un minuscolo campione di persone e manifestano valorosamente l’incapacità di tollerare l’ingiustizia senza intraprendere un’azione.

Riconosciamo e nutriamo il thumos ovunque possiamo. Alimentiamo il fuoco che abbiamo nelle viscere e facciamo assaggiare a chi ci sta attorno quel sapore di sale. Sosteniamo i resistenti coraggiosi, i pacificatori e chi dice la verità. Uniamoci a loro ovunque possiamo. Non è sempre facile e ci sono rischi. C’è però forza nel numero e col crescere di chi parla fuori dai denti e assume insieme azione motivata da princìpi diminuiscono i rischi e aumentano i potenziali benefici per tutta la famiglia umana.

Possiate essere mossi da coraggio, verità e amore.


EDITORIAL, 18 Dec 2023

#827 | Marilyn Langlois – TRANSCEND Media Service

Traduzione di Miki Lanza per il Centro Studi Sereno Regis


 

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