Dal Climat Social Camp oggi a Torino al Festival dell’Alta Felicità in Valsusa: si parte!
Voci e sguardi dalla Valle di Susa sotto assedio – Daniela Bezzi: Dal Climat Social Camp oggi a Torino al Festival dell’Alta Felicità in Valsusa: si parte!
Incredibile ma vero, tutto sta per succedere nonostante tutto. Nonostante le pesantissime incertezze degli ultimi giorni. Nonostante le intimidazioni al sindaco della piccola città di Venaus, Avernino Di Croce, che due settimane fa si è visto raggiunto da un “avviso di garanzia” per supposte irregolarità di gestione durante la scorsa edizione del popolarissimo appuntamento. Nonostante le perquisizioni dell’altra mattina al Presidio dei Mulini, con tanto di ‘unità cinofile’ al seguito della Digos, in studiata e provocatoria coincidenza con la Conferenza Stampa che stava per cominciare a Venaus.
Nonostante la macchina mediatica che da giorni ha soffiato e continuerà a soffiare (di questo possiamo essere certi) sul fuoco della tensione… Nonostante tutto questo, sulla verde spianata di Venaus, Borgata 8 dicembre, si è continuato a lavorare sodo negli ultimi giorni, ed è tutto pronto: i gazebo, le cucine con le mense, il grande tendone centrale per gli incontri più affollati, i servizi igienici che quest’anno saranno ancora più numerosi del solito data la ben maggiore affluenza prevista, le aree di accoglienza per le tende che saranno tantissime.
“Mai come quest’anno la sfida è stata titanica, arriveranno tante persone, molte per la prima volta” recita una comunicazione della galassia NoTav condivisa ieri in rete, che ci sembra bello riportare almeno in parte.
“Malgrado la fatica ci sarà serenità e gioia, oltre all’orgoglio di rappresentare un’anomalia. (…) E’ una sfida ai tempi, occorre comportarsi di conseguenza, essere responsabili verso il Territorio. (…) Si è riusciti ad unire i puntini e accontentare tutti: è stato importante mostrarsi compatti e coesi, sentirsi parte di un ingranaggio collettivo. (…)
Ancora due giorni di burocrazia: l’ispezione della Commissione oggi, dalle 15 alle 18, passaggio poco più che simbolico avendo il Sindaco già deciso. (…) Una delle sfide più impegnative: il foglio excel dei Vigili del Fuoco, tre giorni di lavoro – ma esito positivo.
Tra le mille cose ancora da risolvere: quaranta artisti da andare a recuperare nei vari aeroporti, chi può si dia disponibile…”
… e così via, in spirito di Buon Lavoro Condiviso, insieme alla passione per qualcosa che tutti percepiscono non solo come Evento ma Bene Comune, e all’impegnativa consapevolezza della situazione obiettivamente delicata.
Applausi sinceri a questo capolavoro di collettiva coesione e organizzazione che mai come quest’anno si è avverato sotto la pressione di “organi di controllo” (usiamo questa definizione giusto per capirci) determinata a bloccare tutto. E applausi anche al sindaco del piccolo comune di Venaus, Avernino Di Croce, che con mirabile fermezza ha affrontato la situazione, si è sottratto all’intimidazione e al ricatto del provvedimento che lo vedrebbe “indagato” per irregolarità tutte da provare, e ha risposto con l’autorevolezza di un sindaco di altri tempi, responsabile innanzitutto del territorio che amministra, come infatti ha chiaramente detto l’altro mattina in conferenza stampa:
“Mi trovo in una situazione di oggettivo disagio, essendo chiamato a dare il permesso a un evento che mi vede oggetto di indagini, per cui potrei esserlo anche per le prossime edizioni. Allora ho chiesto al questore di ragionare tutti insieme, con il comandante dei Vigili del fuoco, il colonnello della Guardia di Finanza, il generale dei Carabinieri: la cosiddetta commissione per la sicurezza dell’ordine pubblico, anche se la responsabilità ultima spetta a me. E proprio per questo mi sento di dire che i documenti sono a posto, e dunque la prossima edizione del Festival dell’Alta Felicità si farà. Non c’è motivo per negare l’autorizzazione”, applausi, respirone, evviva.
Alla sua sinistra era seduto Andrea Bonadonna, direttore artistico del festival e presidente dell’associazione che lo promuove. “Quando abbiamo saputo che il sindaco era indagato, ci siamo stretti tutti intorno a lui come farebbe una comunità, quale ci consideriamo da sempre. Perché se toccano uno toccano tutti, ma se ci uniamo siamo ancor più forti”.
Partita difficilissima, quella che nei scorsi giorni ha visto coinvolti un po’ tutti in Val di Susa, che per fortuna si è conclusa nel migliore dei modi, anche perché cancellare un simile e già avviato appuntamento avrebbe comportato perdite notevoli non solo per gli organizzatori, al lavoro sull’edizione di quest’anno già dalla fine di marzo, con decine di artisti, gruppi musicali ed eventi programmati – ma per l’intero territorio poiché, come lo stesso sindaco ha sottolineato “l’evento è un bene anche per tutta la Valle, in quanto porta turismo e risorse”.
E veniamo dunque al Programma, che si svolgerà da sabato 29 a lunedì 31 luglio e che sarà come già detto ricchissimo sia sul piano dei contenuti che delle proposte musicali.
Tantissimi i gruppi e i solisti che si avvicenderanno ogni sera all’arena concerti a partire delle 19: a cominciare con gli Assalti Frontali, Alp King, Gran Bal Dub, Wicked Expectation, Shui Project (solo per citarne alcuni) la sera del sabato 29 luglio; e poi domenica piatto ricco con Eugenio Bennato fondatore de “La Nuova Compagnia di Canto Popolare”, Roberta di Lorenzo, Dolcenera, Rcf, Persiana Jones e tanti altri nella serata finale (tutte le info sulla pagine social del Festival per esempio qui).
Tra i dibattiti ci limitiamo a segnalare sabato 29 luglio quello in ricordo dello scrittore Valerio Evangelisti, a un anno dalla prematura morte, un altro sull’intelligenza artificiale condotto da Alberto Puliafito, e in tema di ‘Benessere lavorativo, da Taranto alla Gkn”; domenica 30 luglio sarà la volta del giornalista Gianni Barbacetto con il suo libro “Una storia italiana”, alias Silvio Berlusconi; lunedì si parlerà di “Questioni di genere” con Carlotta Vagnoli e di “Migrazioni: da Cutro alle Alpi” con lo stesso Avernino Di Croce. Ma il tema senz’altro più presente nell’arco di tutte e tre le giornate sarà quello della sostenibilità e dell’emergenza climatica. E in relazione alla documentata devastazione della Torino-Lione che minaccia da decenni la Val Susa, sarà importante l’incontro di domenica mattina h 10, dal titolo “Torino-Lione: un buco nell’acqua” con interventi di Marina Clerico, Luca Giunti, Alberto Poggio e Roberto Vela (Commissione Tecnica Torino-Lione) in dialogo con Erika Standford (esperta di idrogeologia e Assessora del Comune di Modane) che già avevamo avuto modo di apprezzare alla due-giorni in Maurienne, 17 e 18 giugno scorsi.
Una tematica quella dell’ecologia e dei cambiamenti climatici ormai da tempo in atto in tutto il mondo, che come già l’anno scorso vede il Festival dell’Alta Felicità in perfetta continuità anzi gemellaggio con il Climat Social Camp, che si è inaugurato proprio stamattina a Torino: altra coloratissima tendopoli convocata dai Fridays For Future, che ha trovato casa al Parco Artiglieri di Montagna, con tantissimi partecipanti provenienti da tutt’Europa in naturale gemellaggio con il Festival dell’Alta Felicità in Val Susa.
Per cui: da Torino a Venaus e fino a lunedì, Fiesta Continua!
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