23 marzo 2013 in val di Susa “Difendi il tuo futuro”. L’adesione del Centro Studi Sereno Regis
La lunga marcia della nonviolenza in Val di Susa: da Achille Croce al movimento NO TAV
La cultura della nonviolenza ha radici profonde in Val di Susa: dalle lotte contro l’industria bellica alle Officine Moncenisio, guidate da Achille Croce, al Gruppo Valsusino di Azione Nonviolenta (GVAN) attivo sin dagli anni 1970 a sostegno dell’obiezione di coscienza al servizio militare, sino al movimento NO TAV che da oltre vent’anni si oppone, con molte buone ragioni, a un’opera insostenibile dal punto di vista ecologico ed economico.
Nanni Salio, presidente del Centro Studi ricorda che «un anno fa abbiamo lanciato, insieme ad altre associazioni e cittadini, l’iniziativa “Ascoltateli”, un digiuno durato oltre 40 giorni in una tenda in Piazza Castello a Torino, per chiedere un confronto diretto tra tutte le parti in conflitto, al fine di favorire una trasformazione creativa, costruttiva, concreta di questa vicenda che si prolunga da oltre vent’anni. Ma non siamo stati “ascoltati”».
Il prossimo 23 marzo quindi ci si troverà ancora una volta a camminare, insieme a tante altre amiche e amici della nonviolenza, lungo le strade della Valle, per continuare a chiedere ascolto sia per la comunità locale sia per tutte quelle comunità che in varie parti del mondo, dall’India al Tibet, dall’America Latina all’Africa, si oppongono a un modello di sviluppo e di economia insostenibile, distruttivo, di rapina, che sta impoverendo fasce crescenti della popolazione, mentre gli speculatori dell’alta finanza continuano ad arricchirsi.
Di fronte alla grande crisi sistemica globale, la lotta in Val di Susa sta indicando, sia nei mezzi sia nei fini, la strada che l’intera umanità dovrà percorrere se vorrà non solo sopravvivere alle catastrofi ecologiche incombenti, ma anche produrre quel salto di civiltà tanto atteso e proclamato dalle principali tradizioni culturali e spirituali nonviolente: l’unità del genere umano, l’unità di tutti gli esseri viventi.
Conclude Salio; «Il messaggio della “semplicità volontaria” che San Francesco, il Mahatma Gandhi, Ernst Fritz Scumacher e Ivan Illich ci hanno lasciato è il talismano per orientarci nella nostra vita individuale e collettiva e realizzare una autentica sostenibilità: “vivere semplicemente per permettere agli altri semplicemente di vivere”».
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