La condanna dell’accordo UE-Tunisia sull’immigrazione

redazione

La condanna dell’accordo UE-Tunisia sull’immigrazione: il Partito dei Lavoratori della Tunisia e il partito di sinistra italiano Potere al Popolo hanno dichiarato che l’accordo della Tunisia con l’UE sulla migrazione e un prossimo accordo con il FMI sono un “patto perfetto tra liberalismo, autoritarismo e xenofobia”.

Il Partito dei Lavoratori della Tunisia e il partito di sinistra italiano Potere al Popolo, in una dichiarazione congiunta di domenica 23 luglio, hanno condannato l’accordo tra Tunisia e Unione Europea che prevede di contenere il flusso di migranti verso l’Europa. Hanno anche criticato un imminente accordo tra la Tunisia e il Fondo Monetario Internazionale (FMI) che promuoverà politiche di austerità. Hanno definito gli accordi un “patto perfetto tra liberalismo, autoritarismo e xenofobia”.

Il 16 luglio è stato firmato il “partenariato strategico e globale” multimilionario tra l’UE e la Tunisia. Come parte di esso, l’UE fornirà alla Tunisia 105 milioni di euro (116 milioni di dollari) per frenare la migrazione. La dichiarazione ha rilevato che l’accordo non contiene “alcuna clausola sul ripristino delle istituzioni democratiche e dei diritti civili, sulla fine della repressione interna e sul rispetto dei diritti umani di uomini e donne migranti, ma offre solo denaro in cambio di violenza sociale, politica ed economica”.

Ha aggiunto che “il modello già presente in Libia e Turchia arriva oggi in Tunisia e sarà formalizzato domani in Egitto e Marocco, dove la repressione, le politiche anti-uomo e la discriminazione dei migranti sono già all’ordine del giorno”. I leader europei hanno dichiarato l’intenzione di replicare l’accordo con altri Paesi della regione.

Le parti hanno osservato che gli ingenti prestiti concessi alla Tunisia saranno subordinati all’attuazione da parte del governo di politiche economiche dure e impopolari che causeranno ulteriori disagi ai migranti e ai tunisini. La dichiarazione ha invece auspicato “l’unità e la lotta per soddisfare i bisogni della maggioranza della popolazione: lavoro, casa, salute”.

La dichiarazione ha anche criticato fortemente il primo ministro italiano Giorgia Meloni. La leader dell’estrema destra italiana è stata in prima linea nei negoziati con la Tunisia ed è stata una feroce oppositrice dell’immigrazione “illegale”. Domenica l’Italia ha ospitato una conferenza multipartitica sulla migrazione nella sua capitale, dove i leader di diversi Paesi hanno raddoppiato la retorica anti-migranti e anti-rifugiati. Alla conferenza hanno partecipato leader e rappresentanti di oltre 20 Paesi, dell’UE e di diverse istituzioni finanziarie internazionali.

La condanna dell'accordo UE-Tunisia sull'immigrazione

Conferenza internazionale su Sviluppo e Migrazioni, Sessione di apertura Roma, 23:07:2023 | Foto governo (CC-BY-NC-SA 3.0 IT)

Parlando al cosiddetto Processo di Roma, Meloni ha affermato che il flusso “illegale” di migranti verso i Paesi del Mediterraneo è redditizio solo per “gruppi criminali che si arricchiscono a spese dei più fragili e usano la loro forza anche contro i governi”. Ha affermato che l’Italia è aperta alla migrazione legale e che tutta l’Europa ha bisogno di migranti.

Anche il presidente tunisino Kais Saied è intervenuto sulla stessa linea, dichiarando che “i trafficanti internazionali di esseri umani non sono i benvenuti nel nostro Paese”.

I leader della destra europea si sono presentati come oppositori della “migrazione illegale” e del contrabbando, ignorando il ruolo storico che i loro Paesi hanno svolto nel creare le condizioni che costringono le persone a lasciare le loro case. L’invasione della Libia guidata dalla NATO ne è un esempio.

Secondo le statistiche delle Nazioni Unite, l’anno scorso più di 189.000 migranti sono arrivati in Europa via mare, la maggior parte dei quali in Italia. Nei primi sei mesi di quest’anno, circa 100.000 migranti hanno intrapreso questo viaggio difficile e pericoloso, con centinaia di morti tragiche. I gruppi di soccorso e per i diritti umani hanno definito il Mediterraneo un cimitero per i migranti e una scena del crimine. Anche Human Rights Watch ha condannato le mosse dell’Unione Europea, definendo l’accordo “un nuovo punto debole negli sforzi dell’UE per frenare l’arrivo dei migranti ad ogni costo”, mentre “si parla a vanvera di diritti umani”.


Fonte: Peoples Dispatch, 24 luglio 2023

Traduzione di Enzo Gargano per il Centro Studi Sereno Regis


 

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