Roberto Calasso era un dono

Massimiliano Fortuna

Stamattina ho comprato «Bobi» di Roberto Calasso, uscito proprio oggi nelle librerie, e ora apprendo che stanotte è morto.

Sono sempre cauto nel pronunciare la parola «maestro», ma nel suo caso mi è davvero impossibile non adoperarla; è stato senza dubbio uno dei miei maestri più amati, anche se tale solo per frequentazione libraria e non personale.

«I quarantanove gradini» è il primo suo libro che ho letto. Trent’anni sono passati dalla pubblicazione e da allora non ho smesso di tornarci sopra, di riaprirlo, di meditarlo, di comprenderlo meglio. Ma tutte le sue pagine, quasi senza eccezione, brillano per stile, per intelligenza della complessità, per fascino d’erudizione, per acutezza di pensiero e, direi con una parola che credo può riassumerle tutte, per «sapienza».

La densità di significato che questa parola evoca penso non sia sconosciuta a quanti hanno familiarità con i libri e le idee fondanti della casa editrice Adelphi, che lui ha contribuito a plasmare – trascinato giovanissimo nell’impresa da quel «Bobi» Bazlen sul quale ha scritto, appunto, alcune delle sue ultime pagine – e soprattutto a consolidare, facendone davvero, e senza enfasi, un monumento dell’editoria italiana, una delle maggiori creazioni culturali degli ultimi decenni.

Aprendo i libri di Calasso e molti di quelli della sua casa editrice si può essere sicuri di attraversare una soglia che ci conduce in un mondo che è quello della bellezza, della letteratura assoluta, dell’apertura del pensiero, altrettanti doni capaci di impreziosire la nostra vita, aiutandoci a trovare le energie spirituali per affrontarla e per viverla nel modo più degno possibile.

Autore
Massimiliano Fortuna


1 commento
  1. Cinzia Picchioni
    Cinzia Picchioni dice:

    pochi giorni fa ho ri-comprato Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta, in un mercatino, usato, perché mi era venuta voglia di rileggerlo dopo 30 anni… strana coincidenza…
    sono triste… Calasso – oltre che bellissimo – era un uomo (editore) che adoravo ogni volta che ho avuto la fortuna di vederlo (e ascoltarlo) parlare in tv; e i suoi libri hanno cambiato anche la mia vita, sia come lettrice sia come "lavoratrice dei/nei libri". Ora non cammina più sullo stesso suolo su cui cammino e – stupidamente? – mi sento più sola… e poco fa Franco Battiato… già più sola
    Grazie Massimiliano Fortuna per aver scritto quello che hai scritto.
    Cinzia Picchioni

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