
Finalmente, piove. E’ purtroppo poca l’Acqua che scende dal cielo, ma almeno ingrigisce l’orizzonte che per troppo tempo è stato limpido e oscenamente luminoso. Due settimane fa, l’Aria aggressiva e annunciata ha alimentato il Fuoco divoratore che si è mangiato mezza montagna. Finita l’abbuffata di alberi, pascoli, case, animali, la Terra è rimasta calda, incenerita, marrone, morta.


Le piaghe d’Egitto della Bibbia le ho inventate io (e la processionaria non è tanto diversa dalle cavallette…). Io non sono un Dio capriccioso e volubile, ma paziente ed equilibrato. Tu, però, stai esagerando e, soprattutto, non capisci. Continui a non capire. Cosa credi, che lo smog e le polveri che avete inalato per mesi evaporino con un po’ di Acqua in sospensione? Scompariranno dai filtri di controllo e così toglierete ogni blocco, stupidamente felici di poter continuare come prima, come se l’Aria fosse di colpo purificata. Sciocchi che siete, le mangerete al primo raccolto dalla Terra. Allora, basta. Siamo alle battute finali. O cambiate, subito e profondamente il vostro modo di stare al mondo, o il mondo vi spazzerà via.” Il rovinoso manifestarsi degli elementi naturali è un continuo rimprovero alla nostra eterna hybris.
Da venticinque secoli la Filosofia occidentale si interroga sul mondo, sull’umanità e sul modo di stare al mondo dell’umanità. Studia il Fuoco, l’Acqua, la Terra, l’Aria e l’Uomo. Allora, di fronte alla devastante dimostrazione della crisi climatica e sociale dispiegata sulle nostre montagne, è necessario fare come i filosofi 2500 anni fa: porre domande scomode e fondamentali, interrogare se stessi, studiare le cause, formulare principi, ragionare insieme.
Valle di Susa, Domenica 5 novembre 2017
Fonte: https://claudiogiorno.wordpress.com/compagni-di-viaggio/
Bellissima riflessione… l'ho fatta spesso, molto simile, in varie occasioni…