Fuochi, bombe e prigioni. La Turchia di Erdogan. Recensione di Paolo Candelari

Claudio Tamagnini, Fuochi, bombe e prigioni. La Turchia di Erdogan, Nulla Die, Piazza Armerina 2017, pp. 108, € 9,50

Venerdì scorso, 12 maggio 2017, è stato presentato dall’autore stesso il libro di Claudio Tamagnini Fuochi, bombe e prigioni. La Turchia di Erdo?an. È un libro di poche pagine, sostanzialmente un resoconto di viaggio, fatto dall’autore nel Kurdistan turco. I viaggi in realtà sono stati due: uno nel 2015 e uno nell’estate del 2016, proprio pochi giorni dopo il colpo di Stato in Turchia.

Così abbiamo potuto prendere atto di ciò che avviene in Kurdistan da due-tre anni a questa parte. È in corso una vera e propria guerra di aggressione da parte del governo turco contro un’intera popolazione. Le città vengono occupate dai militari, la popolazione evacuata, le case distrutte. La presenza della polizia ovunque. Si tratta di una realtà dimenticata, di cui non si parla tanto. Claudio ci ha presentato foto e filmati presi sul luogo, ci ha raccontato della fierezza e della tenacia dei Kurdi, che stanno cercando di praticare una vera e propria resistenza.

Lui stesso e il gruppo con cui viaggiava lo scorso anno sono stati arrestati senza alcun motivo, detenuti, a loro carico sono state fabbricate prove per dimostrare che si trattava di terroristi e spie internazionali, prove che sono risultate poco credibili perfino a un giudice turco che ha disposto la loro scarcerazione; successivamente sono stati ri-arrestati e finalmente spediti via.

Alla fine del suo racconto le persone presenti (una ventina) superato lo choc iniziale si son chieste “cosa si può fare?”; e pensare che tutto questo viene fatto col cospicuo finanziamento dell’Unione Europea; infatti tutti i soldi dati ufficialmente per ospitare i profughi siriani e iracheni sono utilizzati anche per operare questa che è una vera e propria pulizia etnica.

A noi il compito di diffondere l’informazione e far uscire dal silenzio questa come altre storie simili che accadono nel mondo.

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