La NATO 70enne: un’organizzazione illegale con gravi problemi psicologici | Jan Oberg

Il 4 aprile 2019 la NATO celebra il suo 70° anniversario

Qualche sera fa (martedì 2 aprile) ho visto un programma TV pubblico danese con un’intervista a due esperti pro-NATO che conclusero concordi che la NATO 70enne è vibrante e necessaria, e che arriverà certo a 100 e magari – perché no? – 140 anni!  I media mainstream occidentali e i loro capi-redattori accuratamente selezionati hanno verosimilmente solo prospettive politicamente corrette sull’anniversario.

Noi crediamo che sia importante sollevare questioni sui membri NATO e sull’organizzazione stessa: i suoi enormi armamenti, in aumento nonostante la propria superiorità; le sue armi nucleari e la sua dottrina in merito; la sua espansione e le sue politiche tese al confronto post-1989; i suoi interventi senza mandato ONU; il suo ruolo nella nuova Guerra Fredda e – non ultima – la sua azione permanente in violazione del suo stesso Trattato costitutivo.

Mi spiace se amareggeremo accidentalmente qualcuno. Si tratta di un minuscolo tentativo di ristabilire una varietà di vedute, il formarsi di opinioni libere, una ricerca indipendente, per assistere la democrazia in tempi sempre più autoritari e militaristi; in breve per promuovere prospettive di pace.

Ecco alcuni mazzolini augurali:

The future of NATO: An interview

NATO expansion: What Gorbachev heard and how he was cheated

NATO’s crisis and the Transatlantic conflict

The increasing global arms trade: NATO – not Russia – is the main problem

The big American mistakes with Russia

Montenegro and NATO’s Faustian Bargain

NATO’s – bizarre – budget row: It should have more important things to discuss

TFF Live: NATO is outdated – 8 arguments

The Cold War ideas of March

Ten articles on the New Cold War and a reflection

Macedonia’s name and NATO

Make NATO civilian and civilised

A NATO attack on nuclear disarmament

The West’s alienation of Russia: The next wave will be Russia’s liberals

The US Nuclear Posture Review: Sliding towards nuclear war?

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Alcuni di noi vedono nulla che valga la pena celebrare riguardo a un’alleanza incredibilmente dispendiosa, nociva, pericolosa, che avrebbe dovuto essere conclusa esattamente 30 anni fa.

Perché 30 anni fa? Perché nel 1989 si concluse la prima Guerra Fredda dell’Occidente – in Europa – fra il Patto di Varsavia e la NATO grazie alla dissoluzione dell’Unione Sovietica e del Patto di Varsavia. Col che e con l’abbattimento del Muro di Berlino, anche la NATO avrebbe dovuto disssolversi, dato che la sua ragion d’essere era sempre univocamente stata appunto l’esistenza dell’URSS e del Patto di Varsavia (il quale peraltro fu istituito 6 anni dopo la NATO, nel maggio 1955) e la sua ideologia socialcomunista.

Ma invece la NATO continuò ad espandersi – oggi 29 paesi di cui 10 ex-membri del Patto di Varsavia – contro tutte le promesse al contrario fatte all’ultimo presidente URSS, Mikhail Gorbachev. E ha per di più causato molto danno anche in tempo di pace.

Consideriamo alcune dimensioni che resteranno non dette a questo anniversario.

Quant’è illegale la NATO?

Se si crede – come me – che sia sbagliato e addirittura illegale che un’organizzazione ignori e violi il suo stesso trattato e relativi statuti e norme giuridiche, la NATO è un’alleanza illegale che appunto viola sistematicamente il proprio preambolo [statutario] e le clausole del trattato stesso.

Sono quasi certo che i più – ivi compresi quelli in politica e nei media – non hanno mai neppure degnato di un’occhiata al testo del trattato dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico. Dato che altrettanto pochi avranno letto la Carta delle Nazioni Unite, circa 99% dell’umanità non ha idea di quanto quei due documenti legali siano simili almeno riguardo agli scopi dichiarati. E neppure un cenno del pieno impegno NATO di aderire alle norme statutarie ONU. Norme miranti all’abolizione della guerra e a fare pace con mezzi pacifici utilizzando solo mezzi militari – organizzati dall’ONU – come ultima risorsa (Capitolo 7) quando ogni mezzo civile sia stato tentato e risultato vano.

Sorpresi? Leggiamo allora il Preambolo al Trattato NATO (corsivo mio):

“Le Parti aderenti a questo Trattato riaffermano la propria fede negli scopi e nei principi dello Statuto ONU e il proprio desiderio di vivere in pace con tutti i popoli e tutti i governi.

Essi sono determinati a salvaguardare la libertà, la comune tradizione e civiltà dei propri popoli, fondate sui principi di democrazia, libertà individuale e sovranità della legge.”*

Articolo 1:

“Le Parti s’impegnano, secondo quanto disposto nello Statuto dell’ONU, a comporre qualunque disputa internazionale in cui possano essere coinvolte con mezzi pacifici in modo tale che la pace e la sicurezza e la giustizia internazionali non sianoposte in pericolo, e a trattenersi nei propri rapporti internazionali dalle minacce o dall’uso della forza in ogni modo incoerente con gli scopi delle Nazioni Unite.”

Articolo 5:

“Le Parti convengono che un attacco armato contro una o più di esse in Europa o Nord America sarà considerato un attacco contro tutte esse e per conseguenza convengono che, ove avvenga un tale attacco, ciascuna di esse, nell’esercizio del diritto di autodifesa individuale o collettiva riconosciuto dall’articolo 51 dello statuto ONU…”

*[Nell’aggiornamento del 09.04.2018 della presentazione ufficiale NATO si legge questa aggiunta: (Le parti) cercano di promuovere stabilità e benessere nell’area nordatlantica. Sono intenzionate a unire i propri sforzi per la difesa collettiva e la conservazione della pace e sicurezza. Esse perciò concordano su questo Trattato NordAtlantico.]

Dunque, autoesplicativo e significativo. Ma completamente ignorato.

Solo autodifesa, armi e posture difensive

S’immagini se la NATO aderisse a tali principi nelle sue politiche quotidiane. Oggi fa l’esatto contrario confezionando il tutto in una retorica stucchevolmente prevedibile con i soliti tre mantra per spiegare e legittimare qualunque cosa faccia: sicurezza, stabilità e pace – nessuno dei quali finora emerso nel mondo reale, né nel periodo 1949-1989 né in seguito.

Una nuova NATO che tornasse alle clausole del proprio Trattato originario e plasmasse di conseguenza le proprie politiche, sarebbe quanto mai accettabile al mondo, non vista come minaccia per alcuno.  Sarebbe interamente difensiva e agirebbe solo se uno dei suoi membri fosse prima attaccato: una postura essenzialmente difensiva e in completa armonia con i principi morali e del diritto internazionale. Aderente inoltre all’imperativo categorico kantiano sulla pace mondiale: fare solo quanto si possa elevare a principio generale condivisibile da tutti gli altri nel sistema senza porre in pericolo tela sistema stesso.

Posture difensive – auto difesa – assumibili da chiunque senza sconvolgere il sistema. Una “difesa” offensiva è un controsenso che semplicemente non può darsi e condurrà sempre ad armamenti e militarismo.  Ecco perché l’articolo 51 dello Statuto ONU parla d’autodifesa.

Problemi psicologici?

Sì, certo – e lo dico senza essere uno psicologo. Non è davvero importante fare una diagnosi precisa. Il problema è che quel che fa la NATO oggi è privo di analisi fattuali del mondo attorno a sé. Si basa invece sulle dinamiche interne, cioè la somma dei Complessi Militar-Industriali-Mediatici-Accademici dei suoi stati membri (CMIMA).

Sicché la NATO ha una sola risposta a ogni problema che veda: più denaro e più armi.

Per legittimare le sue operazioni, deve costantemente sviluppare/mantenere immagini nemiche, vedere un nemico qui e un altro là e interpretare tutto il mondo come se fosse “in cerca di beccarci”. Con questa sofisticata ma appositamente ingannnevole “fobologia” – cioè facendo pagare i cittadini senza troppe proteste, mediante molta informazione e propaganda (finzione e omissione), operazioni che garantiscono che si temano questi nemici costruiti a bella posta – essa persiste ad absurdum mentre il mondo attorno cambia rapidamente.

In qualunque dato momento e occasione: far sì che il nemico appaia gigantesco e noi almeno un po’ inferiori e quindi col bisogno di nuove armi, dottrine, esercitazioni, espansioni e quant’altro.

La spesa militare come indicatore principale

E qual è la realtà fuori da questo – assurdo – reality show?

Beh, ci sono molti indicatori di forza militare ma se ne vuole solo uno che permetta paragoni a prezzi fissi nel corso del tempo, il migliore indicatore singolo è la spesa militare. Su tale base, la forza militare NATO è predominante a confronto con quella del singolo paese nemico, la Russia.

Ecco alcune cifre: La spesa militare attuale è fra 700 e 1.100 miliardi di dollari, a seconda di quanto ci si comprende – rispettivamente, per il solo Pentagono e con la sicurezza interna, le pensioni, i costi per i reduci, etc.  La spesa militare della Russia è stata di 69 miliardi di dollari nel 2016, 55 nel 2017 e verosimilmente meno ancora nel 2018. In pure cifre e basandosi sulle statistiche dell’affidabile ricerca SIPRI, risulta che la sola spesa militare US è 13-20 volte più alta. E che gli US rappresentino grossolanamente 70% della spesa totale NATO. Per la quale, con la prospettiva di Mosca, bisogna aggiungere le spese degli altri 28 paesi NATO, comprese alcune fra le più alte al mondo – come quelle di Germania, Francia, Italia e GranBretagna. E posseggono o ospitano armi nucleari vicino al vostro paese.  E se questo non bastasse, le spese militari NATO stanno salendo. Gli US richiedono che siano il 2% del PIL dei rispettivi stati membri. La NATO ha recentemente deciso di aumentare la sua spesa di altri $100 miliardi. Che, lo si creda o meno, è quasi il doppio della spesa militare complessiva russa.

Per saperne di più e scoprire quanto non ci viene detto dai rappresentanti e promotori NATO in permanente affannosa ricerca di contributi sempre crescenti da parte di tutti i membri.

Le relative cifre sono qui e qui e qui.

Che tipo di malattia psicologica?

Quindi che farsene di un’alleanza che da 30 anni non è in grado di definire la propria missione post-Guerra Fredda e che di tanto in tanto viola il diritto internazionale internazionale e il suo stesso trattato costitutivo?

Che fare delle élite militaristiche NATO, così vastamente e sempre più superiori ai propri nemici auto-definiti in termini di spesa e qualità tecnologica, che eppure sentono di dover strillare tutto il tempo a proposito dei nemici che vedono come minacce esistenziali (Russia, Iraq, Cina, Nord-Corea, Iran, Libia, Venezuela, e avanti il prossimo?) e devono cercare di costringere perfino gli alleati ad allinearsi dietro politiche che chiaramente violano il diritto internazionale, come le sanzioni all’Iran?

Che fare di un’élite NATO a direzione US che minaccia costantemente di guerra altri paesi, gli rifila sanzioni, cerca di isolarli, ne parla male cercando di demonizzarli, e li accusa di fare quel che essa stessa fa in misura ben maggiore?

Come dovremmo chiamarla? Paranoide? Psicotica? Autistica? Folle? Dovremmo dire che la NATO sta perdendo la presa, prospera su immagini inventate, vive in un mondo fantastico colmo di illusioni e auto-inganno?  Oppure, dovremmo giusto dire che soffre di un pericoloso pensiero settario’ che esclude la possibilità che i decisori NATO siano mai esposti ad opinion e constatazioni contrarie, credendo pertanto di essere eccezionalmente scelti da Dio alla guida del mondo e non possano avere che ragione e mai torto?

Non so bene come si definisca al meglio tale malattia o che sia indispensabile diagnosticarla con precisione; ma so che la NATO è malsana e pericolosa. Qualsiasi gruppo che continui a distorcere la realtà per adattarla esclusivamente ai propri bisogni strutturali interni, che continua a interpretare la realtà in modo da massimizzarvi il proprio tornaconto e che eviti per decenni delle verifiche e conclusioni apprese da lezioni intercorse è, per definizione, un’impresa pericolosa.

Col tempo una tale alleanza – e il suo leader in declino – diventeranno probabilmente vittime della loro stessa propaganda, scambiandola per la realtà e la verità. I segreti military sono ben protetti da esami esterni. Ancor meglio protetti, pare sono i modi di pensare, i valori e l’assenza manifesta di autocritica: “Tocca a noi dominare e abbiamo una tale potenza di fuoco da non dover neppur stare a pensare!”

L’intera struttura e ideologia di potere, la missione e la discrepanza fra condotta politica e il proprio statuto rendono la NATO il suo peggior nemico. Sarà l’ultima ad accorgersi che NATO adesso è l’ acronimo di Obsolescenza del Trattato NordAtlantico.

Ma aspettate…

Il problema però è che l’alleanza ormai vecchiotta riposa su un enorme arsenale di armi nucleari (non citate nel suo trattato). Si erge su una dottrina nucleare che le permette di programmare e se necessario condurre una guerra nucleare. Trova giusto essere la prima ad usare armi nucleari, perfino contro un attacco convenzionale. Ed è dominata dall’Impero US e dalla dottrina nucleare US.

Il problema, inoltre, è che quando i suoi capi si adunano potrebbero sentirsi imbaldanziti da un’ illusione megalomaniaca di essere onnipotenti e dover essere i governanti del mondo.

Quando osserviamo quel che decidono su base quotidiana, direi che in realtà sono anti-intellettuali cui mancano i fondamenti dell’etica. Peggio, per possedere tanto potere distruttivo si deve essere estremamente prudenti e umili. Nessuno assennato può percepire come umili la NATO e i suoi paesi dominanti.

Il contributo costruttivo NATO al future dell’umanità è infinitamente piccolo paragonato al suo impatto distruttivo, il suo atteggiamento bullista, la sua espansione e l’attiva bellicosità dei suoi membri, particolarmente in Medio Oriente.

Potremmo effettivamente vivere in un mondo pacifico se non fosse per la NATO e i suoi stati membri. Ma nessun altro gruppo di paesi ha fatto più guerra per tanto tempo, ucciso tanta gente e distrutto tanto quanto essi.

Nessuno ha avuto tante risorse – comprese l’informazione e l’influenza mediatica – a propria disposizione per intimidire milioni di cittadini con le proprie minacce. (Ci vuole una rivolta dei contribuenti contro le spese militari…)

Si pensi a tutto il bene che si sarebbe potuto fare al mondo per anche solo una minuscola frazione di quanto sperperato dalla NATO e i suoi stati membri lungo gli anni per il loro apparato militare e la guerra, la morte e la distruzione.

Dov’è la stabilità, la sicurezza, la pace che la NATO ci ha promesso per gli ultimi 70 anni? Se si è promesso di conseguire qualcosa che non si è ancora materializzato in 70 anni, non ci vuole un professore per giudicare che è tempo di dar l’addio!

L’auto-celebrazione del 70° anniversario NATO è tragica e non sarebbe mai dovuta avvenire. Il suo nuovo quartier generale si dovrebbe considerare come un mausoleo della follia e vanità militarista. Lo spreco di risorse scarse dei suoi membri in tempi di multi-crisi dell’Occidente senza una sola guerra riuscita da mostrare mentre aumenta ovunque il risentimento contro l’Occidente imputa alla NATO una delle ragioni più importanti della sua decadenza, mentre invece è intenta a incolparne chiunque altro.

Solo qualcuno che è stato raggirato, lavato di cervello o ben pagato può credere che questa alleanza sia per il bene comune dei suoi membri e dell’umanità.

La si rottami appena possibile o la si trasformi in qualcosa di costruttivo per tutti noi!

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TFF Director Prof. Jan Oberg is a member of the TRANSCEND Network for Peace Development Environment.

The Transnational Foundation for Peace and Future Research, TFF in Lund, Sweden is independent of government and corporate funding and thus conducts truly free research. Thanks to its 60 expert Associates around the world, it has a well-respected capacity from on-the-ground conflict analysis and mediation work in places such as Georgia, ex-Yugoslavia, Israel-Palestine, Iraq, Burundi and Iran. Since 1986 TFF has worked for the UN Charter goal of peace by peaceful means. TFF produces truthful, comprehensive analyses and critiques the exaggerated use of violent means. That’s diagnosis and prognosis. But we also do treatment because the world will not become a better place without constructive dialogue and ideas.

BY TRANSCEND MEMBERS, 8 Apr 2019 | Jan Oberg | The Transnational – TRANSCEND Media Service

Titolo originale: NATO at 70: An Unlawful Organisation with Serious Psychological Problems

Traduzione di Miki Lanza per il Centro Studi Sereno Regis

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