Gli USA oggi, peggio che mai, ma?
Prendete il dibattito sul candidato, sulla nomina e l’elezione, attento alle pagliacciate di Trump e l’ineggibilità di Sanders. Hillary? -sull’uso di un conto privato. Poche parole dedicate alla sua politica estera altamente aggressiva, in assetto di guerra. Come da tradizione, Zoltan Grossman [i] documenta: 151 interventi militari da Wounded Knee nel 1890; e questo nonostante la spossatezza causata dalla guerra e dichiarata da Trump, Cruz, Sanders – persino da Obama.
E la realtà US? John Pilger [ii]: “Le spese per le sole testate nucleari sono aumentate sotto Obama più che sotto ogni altro presidente americano”. The Wall Street Journal (30 May 2016) ha dedicato una pagina intera ai nuovi proiettili a ultra velocità dei cannoni a rotaia della Marina, in grado di perforare qualsiasi corazza.
Nessun assetto di pace; nessun segnale di una riconciliazione del trauma, di una soluzione dei conflitti.
Prendete la politica estera. C.W. Freeman Jr.: “La Fine dell’Impero Americano”; Noam Chomsky: “Come la Violenza Imperiale produce effetti boomerang – Lezioni dal Medio Oriente”; Zalmay Khalilzad: “La De-Bhaatizzazione è stata la ricetta per un disastro” ([email protected], 13 Apr, 19 May, 19 May 2016); Anatol Lieven, “Quale Possibilità per l’Afghanistan?” (NYRB 21 Apr 2016): nessuna. Una politica estera generalmente nel caos; Medio oriente, Afghanistan.
Cuba? Si trova ad un punto critico, il processo in corso può essere fatto fallire dal Partito Repubblicano.
Arabia Saudita? Può “demolire l’economia U.S.”; gli USA cedono, come le NU.
Prendete il terrorismo. Peter Bergen, esperto in sicurezza nazionale della CNN, in “Perchè i terroristi commettono atti di terrorismo” (INYT, 16 Jun 2016), presta attenzione soltanto alla motivazione soggettiva. Ritiene i “problemi mentali” un motivo non sufficiente – solo il 12% è stato in prigione contro l’11% dell’intera popolazione maschile US. Ovviamente rileva “l’ostilità dell’ideologia islamica militante verso la politica estera USA nel mondo musulmano”. Ma non una sola parola su come le loro ragioni possano riflettere una realtà che gli USA sono in grado di cambiare e così risolvere il problema.
Prendete gli omicidi di massa negli USA, per qualsivoglia ragione; una crescente manifestazione di una cultura della violenza, non di soluzione del conflitto.
Prendete i rapporti interrazziali: “la polizia conduce una guerra omicida contro i neri americani” – Pilger – 5 volte più Neri che Bianchi nelle prigioni [iii].
E prendete il tasso di incarcerazione: il più alto del mondo, un’attività economica privatizzata che produce reddito con il lavoro forzato; quotata in borsa.
Prendete “la percentuale di suicidi che è in crescita da 30 anni” (INYT 27 Apr 2016): “Quando l’economia è andata male i suicidi sono aumentati – quando è andata bene, sono diminuiti”.
Prendete l’economia degli USA, concentrata sulla “crescita economica”, non sulla distribuzione, sulla transazione commerciale senza attenzione agli aspetti sostanziali, come se fosse una mera speculazione. E su diversi lavori precari anche se insufficienti a sostenere una famiglia, e sulla scomparsa della vecchia concezione di “posizione”, che faceva giusto quello. Anche i lavori più poveri stanno scomparendo mentre prevale l’economia finanziaria, controllata da poche società finanziarie che comprano e vendono. Ancor “meno concorrenza nelle attività economiche e meno garanzie contro i monopoli” (Krugman INYT 19 Apr 2016).
Prendete le infrastrutture: di bassa qualità e in via di peggioramento [iv] – eccetto forse per chi ha accesso e può vivere nelle “comunità sicure” per ricchi. Stiamo parlando di uno sviluppo al contrario, di un de-sviluppo.
Prendete i diritti umani: quando gli USA daranno la loro approvazione alla Seconda Convenzione per i Diritti Umani sui diritti socio-economico-culturali? E accetteranno la posizione delle NU, vale a dire che il trattato sulla Dichiarazione Universale dei Diritti impone degli obblighi sulle operazioni US all’estero, non solo nei confronti di soggetti che si trovano sul proprio territorio e sotto la propria giurisdizione (“U.S. rebuffs the U.N. on treaty, INYT 15/16 Mar 2014).
Prendete il clima: gli USA faranno qualcosa di serio considerando che “l’80 per cento degli Americani vive oggi in zone dove il clima è più piacevole di quattro decenni fa”? (INYT, 26 Apr 2016).
Prendete il procedimento candidatura-elezione, con la democrazia ad adottare misure correttive per coloro menzionati prima, con due partiti. Due? Sono quattro con i Greens e i Libertarians, ma solo su “Russia Oggi”, con Larry King moderatore. Che vergogna! Esiste una doppia rivolta contro RNC (Republican National Committee) e DNC (Democratic National Committee) (Debbie Schultz) – gli USA sono una delegatocrazia per, tramite e dei delegati; controllati dalle banche dopo la decisione della Corte Suprema (è concesso alle aziende e ai sindacati di spendere a loro piacimento per convincere il pubblico a votare per o contro un candidato, n.d.t.) sulla Citizens United (organizzazione non-profit che appoggia i conservatori, n.d.t.).
Che cosa fare? Sorprendentemente semplice, prevedibilmente improbabile.
Le guerre: avvaletevi della stanchezza per la guerra e interrompetele e il terrorismo si ridurrà. Ma con le “minacce alla sicurezza degli US” le guerre ritorneranno, con mini armi nucleari e proiettili ultra-veloci. Di conseguenza, riconciliate i traumi (Commissioni per la Verità!) provocati in Iran 1953, Somalia dal 1992, Afghanistan 2001, Iraq 2003; risolvete i conflitti in UE-Kiev-Donetsk-Russia, in Libia, Yemen, Arabia Saudita. Federazioni; Comunità dell’Asia Centrale; difesa difensiva contro IS.
Affrontate la realtà: gli USA dettero inizio alle guerre con l’Islam in Iraq, Afghanistan e in Africa. Smettetela di personalizzare e psichiatrizzare singoli combattenti musulmani, il che non farà cessare queste guerre; le guerre non sono necessarie e non si vincono. L’egemonia militare US non ritornerà.
Gli USA abbisognano di una politica estera non di dominio bensì di tentativi per comporre e risolvere i conflitti; a questo riguardo le 10 contraddizioni di Trump [v] sono un segnale di apertura, ma le guerre verbali contro Musulmani, Messicani, non-Bianchi, donne sono indice di chiusura.
La violenza domestica US – nelle famiglie o come violenza di massa-stragi – è solo in parte un problema di armi-NRA (National Rifle Association), è soprattutto un problema di una cultura della violenza. Potrebbe essere di aiuto sostituire i programmi televisivi che fanno della violenza uno spettacolo a programmi che fanno spettacolo della risoluzione dei conflitti; ne è un esempio il programma Dr Phil della CBS, benchè si occupi solo degli aspetti psicologici.
Stiamo a vedere come se la cava Trump con NRA/no armi in relazione ai terroristi.
L’economia: sollevate le classi sociali più a fondo, il che comporta molti problemi razziali, con delle cooperative. Le teorie di Keynes vanno bene per le classi medie bianche; ma sono sempre meglio che l’inutile, controproducente austerità. Rendete le classi inferiori concorrenziali, per migliorare le infrastrutture e far diminuire i casi di razzismo e la percentuale dei suicidi.
Affrontate la realtà: gli USA, e il Nord-Ovest in genere, sono in guerra per motivi economici con il Sud e con l’Est e la stanno perdendo. Gli altri hanno imparato il trucco. L’egemonia economica degli US non ritornerà. La politica cinese di includere gli USA funziona meglio della politica statunitense di escludere la Cina – anche per gli USA.
Diritti umani: unisciti al mondo, approva, trascendi i confini.
Clima: segui Parigi o proponi soluzioni migliori, fa qualcosa.
E le prossime elezioni? Tutto fuorché Hillary.
NOTE:
[i]. [email protected] May 20 2016; 16 in the USA, 56 in Latin America-Caribbean, 4 in Haiti, 5 in Cuba, 8 in China.
[ii]. Twitter @johnpilger. Obama lied in Praha 2009, “pledging- to ‘make the world free from nuclear weapons’”. “A mini nuclear bomb is planned–B61 Model 12.–former Vice Chairman of the Joint Chiefs of Staff–‘Going smaller–more thinkable’”.
[iv]. Elizabeth Dryer reviews five recent books as “A Country Breaking Down”, The New York Review of Books 25-02-16.
[v]. From The Guardian, [v]. See http://www.theguardian.com/us-news/2016/apr/27/trump-inconsistencies-foreign-policy
USA Right Now, Worse Than Ever, But-?
Nº 433 | Johan Galtung, 20 Jun 2016 – TRANSCEND Media Service
Traduzione di Franco Lovisolo per il Centro Studi Sereno Regis
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