Terza guerra mondiale e scelte dell’impero statunitense

Caitlin Johnstone

7 novembre 2022 – Il comandante dell’arsenale nucleare statunitense ha dichiarato inequivocabilmente che la guerra in Ucraina è solo un esercizio di riscaldamento per un conflitto molto più grande che è già in programma. Quindi se la terza guerra mondiale si verificherà, sarà il risultato di scelte fatte dall’impero statunitense.

Dave DeCamp di Antiwar riferisce:

Il comandante che supervisiona le forze nucleari statunitensi ha lanciato un avvertimento inquietante durante una conferenza navale la scorsa settimana, definendo la guerra in Ucraina un “riscaldamento” per il “grande conflitto” che sta per arrivare.

“La crisi ucraina in cui ci troviamo ora è solo un riscaldamento”, ha detto l’ammiraglio Charles Richard, comandante del comando strategico degli Stati Uniti. “La grande crisi sta per arrivare. E non passerà molto tempo prima che saremo messi alla prova come non siamo stati messi alla prova da molto tempo”.

L’avvertimento di Richard è arrivato dopo che gli Stati Uniti hanno pubblicato la loro nuova Nuclear Posture Review (NPR), che riafferma che la dottrina statunitense consente il ricorso all’uso delle armi nucleari per primi. La revisione afferma che lo scopo dell’arsenale nucleare statunitense è quello di “scoraggiare gli attacchi strategici, assicurare gli alleati e i partner e raggiungere gli obiettivi degli Stati Uniti se la deterrenza fallisce”.

Non solo Richard sembra credere che una guerra calda tra le principali potenze mondiali sia una conclusione scontata, ma ha anche affermato in precedenza che una guerra nucleare con la Russia o la Cina è ora “una possibilità molto reale”.

Anche in questo caso, non si tratta di un guerriero da poltrona che parla dalla sua scrivania in un giornale aziendale o in un think tank di Washington, ma del capo dello STRATCOM. Richard supervisionerebbe personalmente proprio la guerra di cui parla.

Ciò che mi colpisce di più di osservazioni come queste è la passività con cui vengono sempre fatte. Richard parla del “Big One” come altre persone parlano dei terremoti in California, come se una guerra calda con la Cina fosse una sorta di disastro naturale che si verifica all’improvviso.

Questo tipo di retorica sta diventando sempre più comune. Descrivere una guerra mondiale dell’era atomica come qualcosa che accadrebbe all’impero statunitense, piuttosto che come il risultato diretto di decisioni concrete di tipo A o B prese dall’impero, sta diventando un genere a sé stante di opinionismo di politica estera.

Questa narrazione passiva e spocchiosa che viene posta in cima al militarismo dell’impero statunitense non è una novità. Già nel 2017 Adam Johnson di Fair.org aveva documentato il modo in cui i media occidentali descrivono sempre gli Stati Uniti che “inciampano” nelle guerre e vengono “risucchiati” negli interventi militari, come un coniuge traditore che inventa scuse sbagliate dopo essere stato scoperto:

Questo modo di intendere la guerra serve a lusingare due sensibilità: una di destra e una vagamente di sinistra. Soddisfa l’idea nazionalista di destra secondo cui l’America va in guerra solo perché costretta da forze al di fuori del proprio controllo; il guerriero riluttante, il gigante gentile che attacca solo se provocato. Ma fa anche leva sull’idea, nominalmente liberale e hipster, che le forze armate statunitensi siano in realtà incompetenti e incapaci, e che in generale non sappiano fare la guerra.

Ciò è espresso più chiaramente nell’idea che gli Stati Uniti siano “trascinati” in guerra nonostante le loro intenzioni non bellicose. “Gli Stati Uniti saranno trascinati ulteriormente nella guerra civile siriana?” ha chiesto Fox News (4/7/17). “Come l’America potrebbe inciampare nella guerra con l’Iran”, ha rivelato The Atlantic (2/9/17), “Cosa ci vorrebbe per trascinare gli Stati Uniti in una guerra in Asia”, ha ipotizzato Quartz (29/4/17). “Trump potrebbe facilmente farci risucchiare di nuovo in Afghanistan”, ha previsto Slate (5/11/17). Gli Stati Uniti stanno “inciampando in una guerra più ampia” in Siria, ha avvertito il comitato editoriale del New York Times (5/2/15). “Una gara di flessioni in Siria può intrappolare gli Stati Uniti in un conflitto senza fine”, ha aggiunto Vice News (19/6/17).

Quindi chiariamo subito questo punto: se ci sarà una guerra calda tra gli Stati Uniti e una grande potenza, non sarà perché ci si è inciampati contro”. Non sarà come un terremoto o un altro disastro naturale. Non sarà qualcosa che accade o viene inflitto all’impero statunitense mentre questo se ne sta passivamente lì con gli occhi da Bambi.

Sarà il risultato di scelte specifiche fatte dai gestori dell’impero. Sarà il risultato della scelta degli Stati Uniti di privilegiare l’escalation rispetto alla de-escalation, la brinkmanship rispetto alla distensione – non solo una volta, ma più e più volte, declinando un’uscita dopo l’altra. Sarà il risultato di decisioni reali e materiali prese da persone reali e materiali che vivono in case reali e materiali e percepiscono stipendi reali e materiali per fare le loro scelte.

Un’altra cosa che mi colpisce di commenti come quelli di Charles Richard è quanto sia assurdo e folle che tutti non rispondano con: “Ok, allora cambiamo tutte le cose che stiamo facendo, perché è la cosa peggiore che possa accadere”.

E non fraintendetemi: questa è assolutamente un’opzione. L’opzione di allontanarsi dalla rotta di collisione con la guerra potenzialmente più orribile di tutti i tempi è disponibile in questo momento e lo sarà ancora per qualche tempo nel futuro. Non siamo nel 1939, quando la guerra è già alle porte; semmai è più simile ai precursori della Prima Guerra Mondiale dell’inizio del XX secolo e a tutte le stupide aggressioni e coinvolgimenti che alla fine hanno dato origine a entrambe le guerre mondiali.

Uno dei tanti modi in cui la nostra attrazione culturale per la Seconda Guerra Mondiale ci ha resi stupidi e pazzi è che ci ha fatto dimenticare che è stato il peggiore evento singolo nella storia dell’umanità. Anche se una guerra calda con la Russia e/o la Cina non diventasse nucleare, scatenerebbe comunque orrori indicibili su questa Terra che si riverbererebbero nella nostra coscienza collettiva per generazioni.

Questo orrore deve essere evitato. E il momento di iniziare a voltarsi è adesso.


ANGLO AMERICA, 14 Nov 2022 | Caitlin Johnstone – TRANSCEND Media Service

Traduzione di Enzo Gargano per il Centro Studi Sereno Regis


 

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