Aggiornamenti dalla fabbrica delle bombe, RWM in Sardegna

Autore
Enzo Ferrara


Aggiornamenti dalla fabbrica delle bombe

Il TAR della Sardegna ha dato torto ai movimenti per la riconversione della RWM, che chiedevano la Valutazione di Impatto Ambientale dello stabilimento di Domunsovas. Ci sono grandi difficoltà, perché la sentenza del tribunale obbliga i ricorrenti a versare 4000 euro di spese legali al perito del tribunale. Ci sarà ora un nuovo ricorso al Consiglio di Stato per chiedere che la fabbrica sia sottoposta a verifica di compatibilità ambientale e sanitaria. Questo comporta spese ingenti sia per l’atto del deposito del ricorso sia in caso di ulteriore sconfitta. Inoltre è necessario provvedere alla difesa legale degli attivisti, colpiti dall’azienda con ragioni pretestuose, ma dalle quali comunque occorre difendersi con spese ulteriori.

In questo momento una parte della produzione degli ordigni bellici è bloccata dalla moratoria del governo verso le esportazioni verso Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, che scadrà però alla fine di questo mese. Nel frattempo RWM-Rheinmetall ha fatto grossi investimenti, raddoppiando i suoi impianti in Sardegna e nonostante tutte le lotte degli ultimi anni rischiamo che RWM nel 2021 riprenda la sua produzione di micidiali ordigni con rinnovata energia.

Qui si trova qualche aggiornamento: http://stoprwm.wordpress.com/

In questi anni gli attivisti sardi hanno cercato di frenare l’espansione di questo business osceno in diversi modi, tra cui varie iniziative legali (ricorsi amministrativi, esposti alla procura), ma anche solo per sostenere il contenzioso legale hanno già speso circa 8000 euro in due anni e ancora la strada è lunga.

Per questo sono ora costretti a lanciare una campagna di finanziamento a sostegno delle prossime iniziative legali e dal 21 dicembre è partito un crowdfounding a questo scopo.

Diffondiamo perciò l’appello invitando chi può a contribuire alla raccolta fondi, in attesa di un incontro in videoconferenza per spiegare meglio la situazione e motivare la richiesta di aiuto.


1 commento
  1. Beppe
    Beppe dice:

    … È un cambio di passo, questa ritorsione nei confronti di legittime richieste, è già successo in passato e succederà in futuro, il potere usa la sua prepotenza con il vil denaro , non dobbiamo arretrare di un millimetro, la ragione è la nostra forza, il diritto di avere diritto ci aiutava così Stefano Rodota’. Abbiamo bisogno di tutta la nostra intelligenza e di solidarietà, per non lasciare solo nessun comitato davanti al ricatto di ritorsione sulle spese processuali, la metafora del Colibrì può essere il metodo per continuare a opporci alle ingiustizie

    Rispondi

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