Conversione ecologica?

Alex Zanotelli

Le comunità cristiane non hanno ancora colto la sfida lanciata da Papa Francesco con Laudato Si’: la sfida di una conversione ecologica.

Conversione ecologicaE’ grave che un problema così impellente come la crisi ecologica non sia al centro del dibattito elettorale nel nostro paese. Le previsioni catastrofiche – ci ammonisce Papa Francesco in Laudato Si’ – non si possono più guardare con disprezzo e ironia. Potremo lasciare alle prossime generazioni troppe macerie, deserti e sporcizia. Siamo oggi sull’orlo del disastro ecologico. Eppure continuiamo a procedere come se nulla fosse. La colpa è di tutti noi. Primo della politica, oggi prigioniera della lobby degli idrocarburi, poi del movimento ambientalista, oggi più che mai frammentato e indebolito , e infine delle comunità cristiane che non hanno ancora colto la sfida lanciata da Papa Francesco con Laudato S’i: la sfida di una conversione ecologica.

Il movimento ambientalista riteneva che lAccordo di Parigi (COP 21-2015) avrebbe finalmente dato una forte spinta per forzare i governi a prendere drastiche misure per scongiurare la catastrofe ecologica. Ma purtroppo non ci eravamo accorti che  Parigi era il frutto avvelenato delle lobby petrolifere USA ,perché è solamente un accordo e non un Trattato; inoltre ogni nazione ha la responsabilità di decidere i suoi impegni che non sono vincolanti. Ci eravamo illusi che il movimento avrebbe potuto forzare i governi ad implementare l’Accordo: ciò non è avvenuto.

L’arrivo poi di Trump ,con la decisione di ritirarsi dall’Accordo di Parigi, ha fatto il resto. L’Italia ,invece ,che ha firmato lAccordo,  ha fatto ben poco per metterlo in pratica. Con Sblocca Italia, il governo Renzi ha rilanciato con forza le trivellazioni per terra e per mare, prevedendo procedure semplificate per il rilancio dei permessi di ricerca e di estrazione. Sia Renzi che Gentiloni hanno poi continuato la politica degli inceneritori, delle discariche, della cementificazione selvaggia del suolo, della TAV, della TAP, delle megastrutture stradali e aeroportuali.

La questione ambientale – ha detto giustamente il senatore Manconi riguarda il PD e tutta la politica italiana e rimanda a un deficit culturale dell’intera classe dirigente. Dobbiamo riconoscere che i partiti italiani, in larga parte, sembrano avere un’unica preoccupazione : la crescita. Eppure sappiamo che una crescita costante e illimitata, sia in economia come nei comfort, è alla base della crisi ecologica.Purtroppo dobbiamo anche riconoscere che il movimento in difesa dell’ambiente si è indebolito e annacquato. Col passare degli anni, i movimenti si sono appiattiti sui valori e le leggi dell’economia globalizzata- osserva il noto ambientalista Giorgio Nebbia.

Molti sono diventati collaboratori dei governi nelle imprese apparentemente verdi. In questo indebolimento hanno giocato anche fattori come visibilità, protagonismo, individualismo, ricerca di potere.Purtroppo anche quel forte movimento in Campania (contro discariche, rifiuti tossici, roghi) si è sciolto come neve al sole.

Ma altrettanto deludente per me è il fatto che dalle comunità cristiane non sia nato un forte impegno ecologico in seguito all’enciclica Laudato Si’, un testo straordinario di Papa Francesco, ma che trova difficoltà a essere fatto proprio dai fedeli, forse perché anche preti e vescovi non l’hanno fatto proprio. Infatti non è ancora nato un serio movimento in seno alla chiesa in Italia. E un peccato questo perché in questo momento epocale un serio impegno da parte della comunità cristiana potrebbe rafforzare il movimento in difesa dell’ambiente. Solo insieme, credenti e laici, potremo realizzare un grosso movimento popolare per forzare i partiti e il nuovo governo a mettere al centro il problema ecologico. E un compito fondamentale per tutti noi, credenti e laici. Solo insieme ci possiamo salvare.

L’Accordo di Parigi è totalmente insufficiente per affrontare la problematica del riscaldamento globale-affermano giustamente G. Honty e E. Gudynas di Via Campesina. La società civile non può restare passiva e deve raddoppiare i propri sforzi per andare oltre questo tipo di accordi e realizzare misure effettive, reali, concrete, contro il cambiamento climatico. Molte saranno costose e dolorose, ma il compito è urgente.

A quando la conversione ecologica?

Napoli, 17 febbraio 2018


2 commenti
  1. Rosa Dalmiglio
    Rosa Dalmiglio dice:

    ho quasi difficoltà a commentare (sono italiana) abituata ad esprimere sui media internazionali il mio pensiero, non ho tessere di partito, ma ho scelto il Presidente Xi Jinping in bicicletta con la figlia per ricordare nel web delle Nazioni Unite che la Cina è passata all'azione nel settore ecologico, nel 2017 con il più grande parco ecologico la Cina ha vinto il Primo premio mondiale.
    Papa Francesco è un bancomat per i giornalisti, ma poco informato sulla Cina, io sono stata censurata recentemente, nonostante sia stata la prima con un mandato scritto del Governo Cinese ad organizzare un incontro fra Papa Benedetto XVI e gli Artisti UNESCO per la Pace, trasmesso dalla RAI, CTV e CCTV televisione di Stato Cinese.
    servono politici capaci anche in Vaticano

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  1. […] E’ grave che un problema così impellente come la crisi ecologica non sia al centro del dibattito elettorale nel nostro paese.Le previsioni catastrofiche- ci ammonisce Papa Francesco in Laudato Si- non si possono più guardare con disprezzo e ironia. Potremo lasciare alle prossime generazioni troppe macerie, deserti e sporcizia. Siamo oggi sullorlo del disastro ecologico. Eppure continuiamo a procedere come se nulla fosse. La colpa è di tutti noi. Primo della politica, oggi prigioniera della lobby degli idro-carburi, poi del movimento ambientalista, oggi più che mai frammentato e indebolito , e infine delle comunità cristiane che non hanno ancora colto la sfida lanciata da Papa Francesco con Laudato Si: la sfida di una conversione ecologica. Il movimento ambientalista riteneva che lAccordo di Parigi (COP 21-2015) avrebbe finalmente dato una forte spinta per forzare i governi a prendere drastiche misure per scongiurare la catastrofe ecologica. Ma purtroppo non ci eravamo accorti che  Parigi era il frutto avvelenato delle lobby petrolifere USA ,perché è solamente un accordo e non un Trattato; inltre ogni nazione ha la responsabilità di decidere i suoi impegni che non sono vincolanti. Ci eravamo illusi che il movimento avrebbe potuto forzare i governi ad implementare lAccordo: ciò non è avvenuto. Larrivo poi di Trump ,con la decisione di ritirarsi dallAccordo di Parigi, ha fatto il resto. LItalia ,invece ,che ha firmato lAccordo,  ha fatto ben poco per metterlo in pratica. Con Sblocca Italia, il governo Renzi ha rilanciato con forza le trivellazioni per terra e per mare, prevedendo procedure semplificate per il rilancio dei permessi di ricerca e di estrazione. Sia Renzi che Gentiloni hanno poi continuato la politica degli inceneritori, delle discariche, della cementificazione selvaggia del suolo, della TAV, della TAP, delle megastrutture stradali e aeroportuali. La questione ambientale – ha detto giustamente il senatore Mancon i- riguarda il PD e tutta la politica italiana e rimanda a un deficit culturale dellintera classe dirigente. Dobbiamo riconoscere che i partiti italiani, in larga parte, sembrano avere ununica preoccupazione : la crescita. Eppure sappiamo che una crescita costante e illimitata, sia in economia come nei comfort, è alla base della crisi ecologica.Purtroppo dobbiamo anche riconoscere che il movimento in difesa dellambiente si è indebolito e annacquato. Col passare degli anni, i movimenti si sono appiattiti sui valori e le leggi delleconomia globalizzata- osserva il noto ambientalista Giorgio Nebbia. Molti sono diventati collaboratori dei governi nelle imprese apparentemente verdi. In questo indebolimento hanno giocato anche fattori come visibilità, protagonismo, individualismo, ricerca di potere.Purtroppo anche quel forte movimento in Campania (contro discariche, rifiuti tossici, roghi) si è sciolto come neve al sole. Ma altrettanto deludente per me è il fatto che dalle comunità cristiane non sia nato un forte impegno ecologico in seguito allenciclica Laudato Si,un testo straordinario di Papa Francesco, ma che trova difficoltà a essere fatto proprio dai fedeli, forse perché anche preti e vescovi non lhanno fatto proprio. Infatti non è ancora nato un serio movimento in seno alla chiesa in Italia. E un peccato questo perché in questo momento epocale un serio impegno da parte della comunità cristiana potrebbe rafforzare il movimento in difesa dellambiente. Solo insieme, credenti e laici, potremo realizzare un grosso movimento popolare per forzare i partiti e il nuovo governo a mettere al centro il problema ecologico. E un compito fondamentale per tutti noi, credenti e laici. Solo insieme ci possiamo salvare. LAccordo di Parigi è totalmente insufficiente per affrontare la problematica del riscaldamento globale-affermano giustamente G. Honty e E. Gudynas di Via Campesina. La società civile non può restare passiva e deve raddoppiare i propri sforzi per andare oltre questo tipo di accordi e realizzare misure effettive, reali, concrete, contro il cambiamento climatico. Molte saranno costose e dolorose, ma il compito è urgente. A quando la conversione ecologica ? Alex Zanotelli http://serenoregis.org/2018/02/17/conversione-ecologica-alex-zanotelli/ […]

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