Cittadini diplomatici attraversano la Zona Demilitarizzata della Corea per chiedere  la riconciliazione

Medea Benjamin

Durante l’amministrazione Bush, l’Iran, l’Iraq e la Corea del Nord erano collettivamente noti come “l’Asse del Male” – i nemici comuni degli Stati Uniti per presunte attività terroriste e per la “caccia” alle armi di distruzione di massa. Questo triumvirato che suona come presagio di sfortuna, ha aiutato  a guadagnare il supporto pubblico per la guerra degli Stati Uniti contro il terrore che ha devastato il Medio Oriente e ha deviato la politica estera verso soluzioni militari.

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Dopo un decennio di disastrosi interventi militari, l’amministrazione Obama ha sperimentato un modo diverso di trattare gli avversari: la diplomazia. Con l’Iran, i diplomatici degli Stati Uniti e gli alleati hanno lavorato duramente per raggiungere uno storico accordo che limiterà la capacità dell’Iran di ottenere un’arma nucleare – e per evitare un’altra guerra in Medio Oriente. Con Cuba, l’amministrazione Obama ha sorpreso il mondo con l’annuncio fatto il 17 dicembre 2014, che stava intraprendendo un processo per normalizzare le relazioni dopo 50 anni di ostilità.

Adesso è ora di tracciare un piano d’azione in un’altra regione con ostilità inaspritesi da lungo tempo: la penisola di Corea. Sessantadue anni fa, gli Stati Uniti e la Corea del Nord, hanno firmato l’Accordo per l’Armistizio per la guerra di Corea, per fermare l’orripilante scontro tra il Sud appoggiato dagli Stati Uniti e il Nord appoggiato dall’ex Unione Sovietica, responsabile della morte di circa 4 milioni di persone. Sebbene questo accordo abbia messo fine alla guerra fisica, la militarizzazione del confine, i giochi di guerra, le scaramucce, le infiltrazioni, e le defezioni hanno continuato a dividere le famiglie coreane e a mantenere la penisola sull’orlo del conflitto. In tutti i decenni   intercorsi dalla fine della guerra,  l’Accordo per l’Armistizio non è stato mai sostituito da un Trattato di Pace per far andare il nord e il sud verso la riconciliazione e forse anche la riunificazione.

Riferendosi a Cuba, il Presidente Obama ha detto “Se si è fatta la stessa cosa per 50 anni e nulla è cambiato, si dovrebbe tentare qualcosa di diverso.” La stessa cosa è vera per la Corea del Nord. La politica di isolamento, di condanna, e di mancanza di contatto tra i cittadini ordinari, non ha certamente contribuito ad aprire il regime di reclusione o a portare pace alla penisola.

E quindi un gruppo internazionale di donne interverranno per “tentare qualcosa di diverso.”

Il 24  maggio, Giornata delle Donne per la Pace e il Disarmo, sarò una delle 30 donne di 15 paesi  che si impegneranno in una storica marcia dalla Corea del Nord alla Corea del Sud, attraversando la Zona Demilitarizzata (DMZ) – un’ironica denominazione impropria, dato che la DMZ è protetta da bombe a grappolo, mine terrestri, soldati armati, filo spinato,  e attrezzature di sorveglianza, che lo rendono il confine più militarizzato del mondo. Questa sarà soltanto la terza volta in 70 anni che un gruppo internazionale attraverserà questo confine. Terremo anche delle conferenze per la pace sia a Pyongyang che Seul dove potremo ascoltare le donne coreane e preparare delle strategie per le iniziative di pace.

Le donne coinvolte  in “Women Cross the DMZ” [Le donne attraversano la Zona demilitarizzata], comprendono pacifiste, scrittrici, docenti universitarie, avvocatesse, sostenitrici dell’uguaglianza di genere, ex diplomatiche, rappresentanti dell’ONU e operatrici umanitarie. Il gruppo comprende la famosa sostenitrice dei diritti delle donne statunitensi, Gloria Steinem,  Mairead Maguire e Leymah Gbowee, entrambe Premi Nobel per la Pace, per la loro opera nel mettere fine ai conflitti civili, rispettivamente in Irlanda del Nord e in Liberia.

Il nostro obiettivo è di richiamare l’attenzione sui problemi irrisolti tra la Corea del Nord e del Sud che hanno portato alle annuali esercitazioni militari di Stati Uniti e Corea del Sud, al programma di armi nucleari della Corea del Nord e a una incontrollata corsa agli armamenti nell’Asia di Nordest. Un accordo di pace darebbe inizio al processo di riconciliazione sulla penisola che comprenderebbe la riunificazione di milioni di famiglie coreane. Un ex ambasciatore degli Stati Uniti nella Corea del Sud, James Laney, ha dichiarato: “Un trattato di pace fornirebbe una linea guida  per le relazioni, eliminando  l’interrogativo  della legittimità dell’altro e il suo diritto a esistere. In assenza di questo trattato di pace, ogni disputa presenta daccapo  la questione della legittimità dell’altro.”

Storicamente le donne sono state influenti nel mettere fine a conflitti apparentemente

Irrisolvibili. Le donne sono state la chiave per facilitare il processo di pace dopo decenni di combattimenti nell’Irlanda del Nord. Le donne hanno portato le parti belligeranti  della Seconda Guerra Civile liberiana al tavolo dei negoziati, mettendo fine ad anni di spargimento di sangue. E ora le donne stanno mettendo i riflettori globali  sulla Corea.

“Abbiamo bisogno di atti simbolici che catturino l’attenzione del mondo e aiutino a spostare tutti i protagonisti importanti in direzione dei negoziati,” dice lo scrittore ed esperto di Corea John Feffer. “Sono soprattutto uomini – uomini  della politica, uomini d’affari, uomini su entrambi i lati del DMZ  – che nel corso degli anni si sono occupati del problema di Corea. E noi uomini non abbiamo ottenuto moltissimo. Vediamo quindi che cosa può fare questa coraggiosa banda di donne.”

Questa coraggiosa banda di donne sta costruendo un sentiero che speriamo anche altri seguiranno. Se il presidente Obama volesse aggiungere la Corea alle attuali iniziative della sua amministrazione per l’Iran e Cuba,  questo asse di diplomazia potrebbe diventare la sua eredità più duratura.


Medea Benjamin (@MedeaBenjamin) è cofondatrice di www.codepink.org e di

www.globalexchange.org ed è autrice di : Drone Warfare:Killing by Remote Control [La guerra con i droni: uccidere con controllo a distanza].

Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo

www.znetitaly.org

Fonte: http://zcomm.org/znet/article/citizen-diplomats-cross-koreas-dmz-calling-for-reconciliation/

Originale: TeleSUR English

Traduzione di Maria Chiara Starace

Traduzione © 2015

13 maggio 2015

http://znetitaly.altervista.org/art/17493


 

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