Sabbia… filtrata

PREMESSO che sarebbe meglio non fumare (per sé e per gli altri)

PREMESSO che la coltivazione del tabacco è dannosa e non sostenible ecologicamente (basterebbe pensare che è una monocultura)

PREMESSO che i soldi spesi per sigarette, sigari, tabacco, cartine, filtri e altro sarebbe meglio darli a qualche organizzazione che faccia qualcosa di furbo per il pianeta… se nonostante questo fumiamo ancora, DOVE ABBIAMO BUTTATO LE CICCHE QUEST’ESTATE, IN SPIAGGIA?

Sentite qua i dati di Legambiente:

« […] sarebbero ben 12 milioni e 440mila quelli infilati nella sabbia, due ogni metro quadro, e in totale 72 miliardi dispersi complessivamente nell’ambiente da 13 milioni di fumatori italiani. Uno scempio, considerando che il filtro ci mette più di un anno a biodegradarsi».

Una soluzione molto «cool» me l’ha fornita una delle mie sorelle. Ho trascorso qualche giorno al mare con lei – che fuma – e nella borsa da spiaggia, insieme a crema, telo e libro d’ordinanza, aveva un porta-cicche tascabile! Quando terminava di fumare la sigaretta, la spegneva nella sabbia e poi la riponeva in un grazioso borsellino – con tanto di automatico di chiusura e rivestimento anti-fiamma. Al ritorno dalla spiaggia svuotava poi il contenuto in un cestino della spazzatura «et voilà», l’elegante accessorio ecologista era pronto e vuoto per il giorno successivo. Complimenti!

(a cura di Cinzia Picchioni – Per contatti: via Bertola, 57 – Torino – 011539170)

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