Arne Næss

Cinzia Picchioni

Franco Nasi e Luca Valera (a cura di), Arne Næss, Quodlibet, Macerata 2023, pp. 376, € 24,00

«Semplice nei mezzi,
ricco nei fini,
soleva ripetere Næss» (p. 356)

Arne Næss

La copertina del libro

Conoscete la famosa frase-guida (anche) della semplicità volontaria «Semplicità di mezzi, ricchezza di fini»? In questo libro scopriamo che è di Næss, insieme a molte altre sorprese: Scritti, Conversazioni, Interventi e Interviste, Saggi e foto… tutti hanno a che fare con Arne  Næss, fotografato in copertina e – da giovane – a p. 6. Quand’era nato? Nel 1912 – ed è morto nel 2009… ho camminato «insieme» a lui, sulla stessa Terra, per 51 anni! Che privilegio.

Scoprendo Næss

Sulla scia della mia «solita» citazione cinematografica (Scoprendo Forrester, la bella pellicola di Gus Van Sant, una specie di romanzo iniziatico) segnalo dove guardare, nel libro, per scoprire aspetti meno noti di Arne Næss:

sul suo essere cresciuto senza padre e anche senza la bambinaia Mina, che la madre allontanò per timore che lo viziasse (!), p. 156;

sulla crisi ambientale, attuale in questi tempi, la citazione iniziale di p. 154, scritta nel 2009: la crisi come sviluppo della coscienza umana;

sull’ecologia della comunicazione, da p. 154 a p. 175 (tratto da «The Trumpeter»),  il bellissimo contributo di Alan Drengson;

e di sua figlia, Anna Drengson, che a 9 anni conosce Næss e ne scrive i ricordi a p. 150, da non perdere!

A 27 anni Arne Næss è professore di filosofia all’università di Oslo (era norvegese, da cui quella strana lettera nel cognome: æ [Æ (minuscolo: æ) è un grafema composto dalle lettere a ed e; inizialmente nata come una legatura, è stata introdotta come lettera vera e propria in vari alfabeti tra cui l’islandese, il faroese, il norvegese e il danese. Era usato anche in svedese antico prima di essere sostituito con ä].

Per cominciare subito a entrare nel mondo di Næss troviamo questa notissima immagine nell’Editoriale a firma dei due curatori, proprio all’inizio del libro. L’immagine è sia un coniglio sia un’anatra, come il Næss-pensiero:

«Næss intende superare la distinzione dualistica fra soggetto e oggetto, uomo e natura, spirituale e materiale, mente pensante (res cogitans) e materia (res extensa) [per] cogliere la realtà come una complessa rete di relazioni», p. 8

Com’è fatto il libro

«[…] si è partiti con la traduzione di alcuni testi dell’autore, funzionali anche al saggio di presentazione del pensiero filosofico complessivo di Næss scritto da Luca Valera […] fanno seguito tre lunghe interviste a Næss di Christian Diehm, David Rothenberg e Bob Jackling sulla filosofia, la vita a Tvergastein e il metodo pedagogico […]. aspetti che si riscontrano nei ricordi di Richard Langlais e di Anna Drengson.

Le interviste di Luca Valera e Ricardo Rozzi e Eduardo Gudynas permettono di comprendere la rilevanza del pensiero di Næss nel mondo dell’America latina, dove il pensiero dell’ecologia profonda è entrato in relazione sia con la teologia della liberazione, sia con il progetto di conservazione di enormi estensioni di territorio in Cile e in Argentina intrapresi dall’imprenditore, ambientalista e filantropo americano Douglas Tompkins […].

La terza parte raccoglie saggi, tradotti qui per la prima volta, […] a volte anche contestando certe posizioni di Næss […]. Giacomo Scarpelli si è occupato del ritratto di Næss che si ricava dai filmati e dai documentari […] girati su di lui [..]; Niccolò Scaffai indaga l’analogia fra la “letteratura al tempo dell’antropocene” e alcuni concetti chiave della Deep Ecology. Più focalizzati sulla ricostruzione dei rapporti tra l’Ecosofia e i referenti filosofici sono i saggi di Giuseppe Ferrari che si concentra sul debito di Næss nei confronti di Gandhi, di Elisa Cavazza che tratta dell’importante influenza del Buddhismo e del pensiero orientale sull’elaborazione filosofica di Næss. […]

Il nostro contributo alla lettura di Næss si chiude così con il topos letterario e artistico del cammino o dell’arte del camminare, come la chiamava Henry David Thoreau nel suo pamphlet Walking. Qui il camminatore o vagabondo o Saunterer non è certo un perdigiorno […] ma è colui che va á la Sainte Terre, secondo una possibile etimologia di Saunterer indicata da Thoreau: una Terra Santa […] che può coincidere con l’aspirazione alla Realizzazione del Sé ecologico», dall’Editoriale dei curatori, pp. 7-14

Consigli per la lettura

Prima di leggere un intervento – scegliendolo dall’Indice – andate in fondo per vedere quanti anni aveva Næss quando scriveva, diceva, rispondeva a domande con le parole che state per leggere. È interessante considerare in quale momento dell’esistenza si trovava. A proposito, qui, ne Il pane ebreo, aveva 23 anni!

Il pane ebreo

«[…] nel 1935 stavo facendo una scalata con un grande sostenitore di Hitler. Avevo con me dei pezzi di pane e ho detto: “Questo è stato fatto da una ragazza ebrea. Vedi se riesci a mangiarlo lo stesso”. Ha poi ammesso: “Beh, non voglio dire in assoluto che ogni singola persona ebrea sia orribile. Ci sono delle eccezioni”. Con riluttanza ha poi mangiato solo un pezzetto di quel pane. […] si inizia passeggiando da qualche parte, si fa qualcosa insieme, e poi, tac, si presenta una situazione esemplare: “Da che punto di vista vedi questa cosa?”. Allora si può fare in modo che questa persona cambi la formulazione di ciò che vedeva come una verità assoluta. Si potrebbe rendere il sostenitore di Hitler meno pericoloso, meno malinformato», pp. 108-109

Nanni e Næss

Dal 1972, quando aveva 60 anni, fino alla morte, Næss ha vissuto la sua «fase ecosofica». Il libro racconta – e io riporto la citazione, ringraziando Franco Nasi e il suo Editoriale – di un libro curato da Nanni Salio (con Antonio Airoldi): Arne Næss. Ecosofia, red, Como 1994, introvabile in commercio, e che contiene anche un iniziale capitolo (di una dozzina di pagine) a firma Giovanni Salio (detto Nanni): Ecologia profonda ed ecosofia.

Per chi volesse, il libro è disponibile al prestito (o solo sfogliabile) al Centro Studi Sereno Regis di Torino

Oltre a Nanni, ho trovato un’altra «mia» amata, Mariangela Gualtieri, citata nel libro, all’inizio-inizio (p. 15), dove sono raccolte tre poesie che introducono gli scritti di Arne Næss, preceduti da una significativa foto che lo ritrae a Vienna nel 1933. Ecco la poesia, se vogliamo «vederla» oltreché – o invece di – leggerla.

Il cigno-libro

Ancora a proposito di libri, The Selected Works of Arne Næss (SWAN, cigno in inglese) è un’opera in 10 volumi pubblicata da Sptringer, a Dordrecht nel 2005. Il primo dei 10 volumi ha un titolo evocativo: «Arne Næss – A Wandering Wonderer: Bringing the Search for Wisdom Back to Life, una persona cioè che si meraviglia e che cammina per il mondo, riportando alla vita la ricerca della verità. Non è solo un simpatico gioco fonetico tra Wondering e Wonderer. Vengono accostati due concetti chiave che definiscono nella loro interdipendenza la figura di  Næss: Wonderer come colui che sa meravigliarsi e stupirsi filosoficamente e Wonderer come colui che praticando “l’arte del camminare” fa esperienza non solo libresca ma anche fisica, corporea del mondo con cui entra in rapporto di interdipendenza», pp. 9-10.

E non posso esimermi dal riportare le parole di Næss nel momento della pubblicazione di SWAN: «A novantadue anni è un grande onore essere ancora in vita e assistere alla pubblicazione in inglese di una selezione del proprio lavoro. Sono pochi i filosofi che vedono le proprie opere pubblicate in un’ampia raccolta, ancora meno quelli a cui è attribuito questo onore prima della morte. Sono stato felicissimo, ma anche molto sorpreso, quando mi è stato proposto di pubblicare una scelta delle mie opere, consapevole che non tutti i miei libri e articoli erano così importanti da meritare tale onore. Opere scelte? Sì, e sono davvero grato per questa iniziativa e per il risultato finale, che presenta una selezione significativa delle mie opere dalle prime alle più recenti», p. 49.

Era il 2004, Næss aveva 92 anni, e tutto il capitolo di Introduzione a SWAN è scritto in prima persona e pieno di ringraziamenti. E questo linguaggio prosegue anche per tutta la Prefazione a SWAN, che troviamo da p. 55.

 Rivendicazioni e obiettivi

«[…] Næss rivendica il ruolo cosmico positivo dell’essere umano, dato dalle sue peculiarità e dalle caratteristiche uniche della sua specie […]. Così, contro ogni vulgata “anti-umanista” della proposta del padre dell’Ecologia profonda, questo testo ci offre spunti di riflessione in merito alle nostre possibilità […] per far rifiorire il pianeta (e, perché no, il cosmo!), p. 23.

Non ci sono solo elenchi di precetti e obblighi dunque; non c’è solo da rispettare l’ambiente. L’ecosofia – l’ecologia profonda – ha obiettivi più ambiziosi:  «[…] cambiare finalmente il paradigma attraverso il quale interpretiamo il mondo e, contemporaneamente, il nostro essere-nel-mondo. La maturità umana: ecco la grande aspirazione di  Næss», ivi.

Una specie di riassunto

Per capire dove si colloca l’ecologia profonda all’interno del mega-tema «ambientalismo» troviamo, a p. 200, un utile Schema (anche un po’ divertente).

Architetti, questo è per voi

«[…] anche le case costruite sono una chiave per comprendere il concetto di dimora nella natura», p. 207; da questa pagina trovate l’interessante a volte commovente capitolo «sulle case», compresa quella di Arne Næss. Qui Næss ha vissuto per 10 anni, a 1500 metri, in una baita spartana a Tvergastein (che significa «rocce incrociate», p. 83), su un monte sferzato dai venti nordici – l’Hallingskarvet, montagna a forma di pagnotta, p. 83. Altre interviste, conversazioni del 1998, 2000, altre foto emozionanti, anche a casa sua, vicino a Oslo, nel 2001.

Hallingskarvet, By Sondrekv, Public Domain, Link


Intervallato da un’evocativa foto di Næss il capitolo di Peder Anker si dispiega in una riflessione a proposito dell’abitare, visitando «La casetta di Henry David Thoreau», «Il rifugio di Aldo Leopold» e «La baita di Arne Næss […]». Ottima scelta dell’autore Anker, storico e docente i cui interessi di insegnamento e di ricerca riguardano la storia della scienza, l’ecologia, l’ambientalismo, il design, la filosofia ambientale.

Gandhiani, questo è per voi

Quando si affrontano figure come quella di Arne Næss succede che si scoprano legami e interessi che riguardano molte categorie di persone. Giuseppe Ferrai, nel suo contributo – qui alle pp. 317-329 – raccoglie e ci dona alcune riflessioni sull’ahimsa (nonviolenza), sul satyagraha (ricerca della verità) e sull’ecologia profonda, in Conclusioni: il Gandhi di Næss e l’Ecologia profonda, con 83 Note (!) per ampliare la riflessione. In una di quelle Note troveremo anche – cosa che ignoravo – un libro scritto a quattro mani, Galtung e Næss. Ora entrambi camminano nel Cielo. (Johann Galtung, Arne Næss, Gandhis politiske etikk, Tanum Oslo 1955)

«[…] possiamo chiederci in che modo e in che misura la pluridecennale familiairtà di Næss con Gandhi abbia contribuito alla genesi della Deep Ecology», p. 326. Næss ha studiato il buddismo e Gandhi, elaborando – «con la pacifica e solida determinazione gandhiana» – una propria filosofia di vita, anzi «”ecosofia”: una scomoda, rivoluzionaria e profonda nuova comprensione del rapporto fra l’essere umano e la natura», dalla Quarta di copertina.

Princìpi dell’ecosofia

Nel libro, da p. 25 in avanti (e poi da p. 41) troviamo, ben descritti dall’autore, le «tendenze negli stili di vita» (25) e i princìpi dell’ecosofia (7) tra cui «complessità, non complicazione; posizione anticlassista; praticare l’anticonsumismo; fare un lavoro significativo; soddisfare i bisogni vitali piuttosto che i desideri; vivere leggeri e “senza lasciar traccia”» e via meravigliando (nel senso di provare meraviglia, non di meravigliarsi).


 

1 commento
  1. Cinzia Picchioni
    Cinzia Picchioni dice:

    non dovrei auto-commentare una “mia” recensione, ma vorrei assolutamente ringraziare Enzo Gargano per la sua realizzazione grafica. Io scrivo il testo, ma poi
    è lui l’artista che le – diciamo così – confeziona.
    Ringrazio pubblicamente.
    Cinzia Picchioni

    Rispondi

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