L’ultima isola. Socotra tra natura e antropocene
Fabio Balocco, Pietro Lo Cascio, Marco Livadiotti, L’ultima isola. Socotra tra natura e antropocene, Bordeaux Edizioni, Roma 2023, pp. 136, € 14,00
L’amico Fabio Balocco è uno degli autori del libro L’ultima isola. Egli unisce alla cultura una pungente sofferenza perché, amando la terra, ne vede la continua demolizione che oggi tocca anche i luoghi più remoti.
È il caso di Socotra, un’isola il cui nome non avevo mai sentito e che il volumetto pubblicato da Bordeux Edizioni presenta nella sua incredibile bellezza, ma che può soccombere alla tragedia globale che ha coinvolto e coinvolge tutti.
Socotra è un’isola, nascosta e lontana, che fa parte di quella che i romani chiamarono Arabia felix, ultima delle arcaiche civiltà sopravvissute alle fauci della rivoluzione industriale, del colonialismo, del capitalismo, della globalizzazione e del conseguente materialismo sociale.
Questa isola (meglio, questo piccolo arcipelago di cui solo Socotra è abitata), è più vicina all’Africa (300 km circa dalla Somalia) che all’Asia (380 km dallo Yemen), ma fa attualmente parte della Repubblica dello Yemen, cui è legata storicamente e culturalmente da più di 3000 anni e politicamente da più di mezzo secolo.
Socotra è stata circondata sin dall’antichità da un alone di mistero e leggende per la sua lontananza ai limiti del mondo allora conosciuto, il che ha favorito l’isolamento proteggendo nei millenni la storia, i ritmi, lo spirito dei suoi abitanti. Il simbolo di Socotra è l’albero della dracena (dracaena cinnabari), una meraviglia della natura; i suoi abitanti, attualmente circa 80.000, sono stati, fino a poco tempo fa, prevalentemente pastori di capre, pecore , bovini e cammelli. Socotra è anche isola di poeti e cantastorie e pur non possedendo una lingua scritta ha l’uso di comunicare per versi, canti, proverbi e poesie.
I viaggiatori raccontavano di un’isola tranquilla e serena. I suoi abitanti non possedevano armi ed erano dediti al commercio e alla pastorizia.
Con l’occupazione britannica del 1839 Socotra divenne una colonia dell’Impero, dopodiché la globalizzazione con i suoi tentacoli l’ha introdotta, nel bene e nel male, al mondo contemporaneo.
Oltre al lavoro di Fabio Balocco, questo singolare testo è stato possibile anche grazie al contributo di Marco Livadiotti, grande esperto del patrimonio culturale e naturale dello Yemen dove ha vissuto fin dalla prima infanzia; di Robert Crowie, docente dell’Università delle Hawaii; di Elena Dak, antropologa, guida sahariana e scrittrice; di Pietro Lo Cascio, naturalista che vive a Lipari, isole Eolie, dove ha fondato Nesos, associazione impegnata in progetti di conservazione e promozione dell’ecoturismo nelle isole.
Tutte persone di valore.
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