Belle persone. Storie di passioni e di ideali

Cinzia Picchioni

Fabio Balocco, Belle persone. Storie di passioni e di ideali, La Cevitou, Monterosso Grana (CN) 2020, pp. 148, € 15,00, con foto in bianco e nero


Belle persone. Storie di passioni

Belle persone. Storie di passioni e di ideali. La copertina

No, non è un libro di fotomodelli, né di moda; infatti l’aggettivo «belle» è messo prima del sostantivo «persone», il che non è poco, come ci ricorda Charlie Chaplin non appena apriamo il libro: «Ci sono le persone belle e le belle persone. Le prime di solito non servono a niente; le seconde, invece, bisogna tenersele strette».

Seguiamo il consiglio, come ha fatto l’autore Fabio Balocco, che per tenersi strette le belle persone è andato a trovarle e le ha intervistate. Così ora possiamo «tenerci strette» anche le loro parole.

Personalmente sono andata subito a leggere quelle di Beppe Marasso, e mi è sembrato proprio di sentirlo parlare. Chi ha il privilegio – come la sottoscritta – di conoscerlo e frequentarlo sarà d’accordo con me; e sarà spero d’accordo anche sul giudizio della bellissima foto che introduce la sua intervista, da p. 31.

Sono andata subito a leggere quella di Beppe Marasso anche per un altro motivo – oltre al fatto di conoscerlo; il titolo dell’intervista riguarda l’aspetto secondo me più importante di tutti: la terra. Graficamente la parola «terra» è stata scritta in stampatello maiuscolo, ma mi piace pensare che indichi sia la terra (nel senso di humus) sia la Terra nel senso di pianeta. E in effetti chi si occupa della terra – come fa beppe, che la coltiva – si occupa assolutamente anche della Terra in quanto pianeta che lo ospita. Sono sicura di questo.

Gli altri titoli riguardano interviste a personaggi – anche noti – del mondo «alternativo» o, per meglio dire, «dei disadattati»; e la parola non ci spaventi, perché – come ci viene indicato nel libro – «[…] le “belle persone” che parlano nelle prossime pagine […] sono “disadattati” […] Oggi è un dovere essere disadattati, è il minimo essere disadattati in un mondo che va velocemente verso la catastrofe», p. 10.

Troviamo Nicoletta Dosio che conferma la teoria: «Si paga un prezzo per essere disadattati, per essere belle persone […] A volte serve una disobbedienza integrale»; e Tomaso Montanari, autore della bella Prefazione, rivela che «[…] le belle persone vanno costantemente in cerca di persone più belle di loro, cioè più disadattate, più disobbedienti, più ultime, più radicali», p. 10.

Fra i disobbedienti troverete chi parla dei poveri, chi dei perdenti, chi delle acque libere, chi degli animali (non liberi!); ma anche di cinema (Daniele Gaglianone) e di cibo (Vittorio Castellani, alias chef Kumalè); e poi ci sono gli strumenti dei disobbedienti: bicicletta, canoa, musica, scrittura…

Ma è inutile continuare a scrivere «del», conviene leggerlo. O passate a prenderlo alla Biblioteca del Centro Studi Sereno Regis o/e lo comprate. A proposito di comprarlo, nel libro c’è l’intervista al libraio fondatore – a 24 anni! – della mitica Comunardi di Torino che non è più nella sede storica; se volete acquistare il libro da lui dovete andare a trovarlo nella nuova sede: via San Francesco da Paola, 6. Pubblicità occulta? No-no, proprio manifesta! Ho scritto se volete acquistare il libro…

Buona passeggiata e/o buona lettura.

Recensione di
Cinzia Picchioni


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