La Corte Suprema Ucraina discute l’obiezione di coscienza

redazione

Aggiornamento del 25 maggio

Giovedì 25 maggio, la Corte suprema di Kiev ha annullato la condanna dell’obiettore di coscienza Vitaliy Alexeenko e ha ordinato il suo rilascio immediato e ha disposto un nuovo processo in prima istanza.

All’udienza era presente il segretario generale del Movimento pacifista ucraino Yurii Sheliazhenko e come osservatore internazionale il rappresentante dell’EBCO – European Bureau for Conscientious Objection

La scorsa settimana, il 16 maggio, le organizzazioni italiane promotrici della campagna a sostegno degli obiettori di coscienza alla guerra hanno fatto un flash mob davanti alle tre ambasciate a Roma (russa, bielorussa e ucraina) per chiedere il riconoscimento dei diritti degli obiettori e disertori alla guerra nei loro paesi.

Davanti all’ambasciata ucraina a Roma è stata chiesta proprio la liberazione di Vitaliy e il proscioglimento per tutti gli altri obiettori attualmente a processo in Ucraina.

 

Comunicato del Movimento Nonviolento.

DallItalia, dalla Svizzera e dalla Grecia, un sostegno al movimento pacifista ucraino

Il Movimento Nonviolento, nellambito della Campagna di Obiezione alla guerra, ha dato mandato allavvocato Nicola Canestrini di intervenire presso la Corte Suprema ucraina a Kyiv chiamata a discutere i ricorsi di due obiettori di coscienza, Andrii Vyshnevetsky e Vitaly Alekseenko, nelle udienze fissate nei giorni 22 e 25 maggio 2023.
Lavvocato Canestrini ha presentato una memoria amicus curiae in qualità di esperto internazionale dei diritti umani, sottoscritta insieme allo svizzero Derek Brett (EBCO ufficio
europeo obiezione di coscienza) e al greco Foivos Iatrellis (Amnesty International).

Chiediamo alla Corte Suprema si legge nel documento di tenere conto di questo nostro parere per motivi di interesse pubblico internazionale in materia di diritti umani, stato di diritto e
democrazia, per garantire un processo equo, ai sensi della Costituzione dell’Ucraina, del Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici, della Convenzione per la salvaguardia dei diritti
dell’uomo e delle libertà fondamentali, della Convenzione europea dei diritti dell’uomo
”.

Il ricorso prosegue sostenendo che:

l’Ucraina ha l’obbligo legale di garantire il diritto umano all’obiezione di coscienza al servizio militare (anche ai sensi della legge marziale in vigore);
L’obiezione di coscienza come diritto individuale deve essere tutelata indipendentemente dall’appartenenza dell’individuo a organizzazioni religiose;

Agli obiettori di coscienza arruolati forzatamente deve essere consentito di lasciare le forze armate.

Infine i tre firmatari concludono così: Consigliamo alla Corte Suprema di ordinare al Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelenskyi di riconoscere il diritto all’obiezione di coscienza e di
determinare la procedura per il congedo dal servizio militare per chi vuole esercitare il diritto all’obiezione di coscienza che solleva questioni fondamentali sui diritti umani e sul diritto
costituzionale; quindi nell’interesse pubblico e per sostenere lo stato di diritto invitiamo la Corte a tenere conto di questo nostro amicus curiae.

Lavvocato Nicola Canestrini, a nome del Movimento Nonviolento, ha dichiarato congiuntamente con EBCO e Amnesty, che i firmatari perseguono esclusivamente l’interesse pubblico della società civile internazionale e della comunità dei difensori dei diritti umani nel sostenere i diritti umani al giusto processo, alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione e l’intera portata dei relativi diritti interdipendenti, compresi i diritti umani all’obiezione di coscienza al servizio militare. Crediamo che la democrazia sia inseparabile dallo stato di diritto che richiede il pieno rispetto dei diritti umani”.

***

La Campagna di Obiezione alla guerra del Movimento Nonviolento è sostenuta da Carlo Rovelli, fisico teorico che, in un video ha dichiarato il proprio sostegno agli obiettori, disertori, renitenti alla leva di Russia, Bielorussia e Ucraina, chiedendo per loro accoglienza, protezione e asilo da parte del nostro Paese.


 

 

 

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