Birgitta Jonsdottir, Democrazia e Libertà d’Informazione

John Scales Avery

La parlamentare islandese Birgitta Jonsdottir ha compiuto un importante passo verso la soluzione di uno dei problemi centrali che il mondo si trova ad affrontare oggi: come possiamo riconquistare il governo democratico, quando i principali media sono completamente controllati dall’oligarchia economico-finanziaria?

Se qualcuno dubita che il governo democratico sia perso e debba essere recuperato, lasciatelo pensare alle recenti elezioni negli Stati Uniti, in cui una grande percentuale di votanti è rimasta a casa perché delusi dal processo politico. Sapevano che chiunque fosse stato eletto, le loro voci non sarebbero state ascoltate.

Agli elettori non piace sentirsi dire che hanno il potere, quando in realtà non ce l’hanno. Entrambi i principali partiti politici seguono i dettami degli oligarchi corporativi, piuttosto che la volontà del popolo. Non c’è dubbio che i Democratici al Congresso degli Stati Uniti sono leggermente meglio dei Repubblicani, ma entrambe le parti sono stati essenzialmente acquistate dai soldi dalle lobby che rappresentano il complesso militare-industriale, le aziende dei combustibili fossili, e Israele.

Contrariamente ai desideri del popolo, i fondi per i servizi sociali continuano a essere tagliati in favore di bilanci militari oscenamente gonfiati, infinite guerre all’estero e sovvenzioni alle industrie che provocano danni ambientali e al comparto dei combustibili fossili. A dispetto della volontà del popolo, il governo degli Stati Uniti espone la nostra bella Terra ai rischi mortali della devastante guerra termonucleare e di un riscaldamento globale fuori controllo.

Gli Stati Uniti non sono affatto l’unico paese con un governo oligarchico non democratico. A livello globale, i paesi con governi veramente democratici e sensati sono l’eccezione piuttosto che la regola. Pertanto il problema è globale. E ripetiamo: come possiamo riconquistare il governo democratico, quando i principali media sono completamente controllati dall’oligarchia aziendale?

Torniamo a Birgitta Jónsdóttir. Chi è lei ? Birgitta, una giovane poetessa islandese, scrittrice, artista, editrice e attivista contro la guerra. Birgitta è popolare e di successo e fino a poco tempo fa mai avrebbe immaginato che era destinata a diventare un politico. Poi, nel 2008, l’Islanda ha subito una crisi finanziaria. E’ diventato chiaro che la crisi era dovuta ai collegamenti corrotti dei politici con il settore finanziario dell’Islanda. Nel 2009 Birgitta si è candidata al Parlamento islandese (Althingi, il più antico parlamento del mondo) come parte del movimento per le riforme.

Convinta che la mancanza di libera informazione sia stata la causa principale della corruzione dietro la crisi islandese del 2008, Birgitta Jónsdóttir ha convinto i colleghi dell’Althingi a far passare all’unanimità una legge che richiama alla completa libertà di informazione in Islanda. Lei ha anche lavorato a stretto contatto con Julian Assange per produrre il video “Collateral Murder”. Qui di seguito alcuni link:

http://en.wikipedia.org/wiki/Birgitta_J%C3%B3nsd%C3%B3ttir

http://en.immi.is/media/documentaries-on-immihttp://birgitta.is

http://en.immi.is

 

Sotto la guida di Birgitta Jónsdóttir, i parlamentari islandesi hanno in programma di approvare leggi che rendano l’Islanda un rifugio sicuro per la libertà giornalistica. Così facendo, essi aiuteranno a ristabilire il governo democratico in tutto il mondo, un passo fondamentale per evitare disastri nucleari e climatici.


24 Novembre 2014

Traduzione di Marlene Barmann per il Centro Studi Sereno Regis

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