Gandhi e Nanni Salio… due anniversari
Due anniversari
Alcuni giorni fa, il 30 gennaio, è stato ricordato il giorno dell’uccisione di Mohandas Gandhi, avvenuta 76 anni fa per mano di un estremista indù a New Delhi, in India. Oggi, primo febbraio 2024, è l’ottavo anniversario della scomparsa di Nanni Salio, che fu per molti anni presidente del Centro Studi Sereno Regis (CSSR). La figura di Gandhi e quella di Nanni sono accomunate nel pensiero di tutt* coloro che hanno frequentato e/o tuttora frequentano il Centro Studi Sereno Regis. Memoria e ricordo, riconoscenza e gratitudine sono gli stati d’animo (e per alcun* anche le emozioni) che accompagnano le riletture dei testi di queste due persone – il Mahatma, la grande anima, e il ‘piccoletto’, Nanni.
Riletture che, a distanza di un secolo per Gandhi, e di pochi decenni per Nanni, conservano tutta la forza innovativa offerta da riflessioni e suggerimenti per un vivere individuale e sociale basato sul rispetto, sulla collaborazione, sull’empatia… sulla nonviolenza. Mentre il mondo ‘globalizzato’ si inabissa nella violenza strutturale di regole e leggi liberticide e nella violenza diretta delle guerre contro tutte le creature, viventi (non umane e umane) e interdipendenti, leggere le parole di Gandhi e di Nanni riporta la mente e il cuore alla ragionevolezza e alla com-passione, e offre indicazioni chiare per uscire da questa trappola.
Pensieri e azioni
Gandhi, nell’Hind Swaraj, presenta due concetti fondamentali della sua visione spirituale, politica ed economica:
swadeshi = autosufficienza e autonomia economica, contare sulle proprie forze; più in generale, esigenza di riappropriazione della propria cultura e della propria tradizione nelle comunità rurali dell’India.
swaraj = autogoverno individuale, capacità di autocontrollo e di dominio di sé; ma anche conquista collettiva, libertà politica nazionale: lo swaraj individuale è premessa e condizione di quello collettivo, perché “la libertà esterna è proporzionale alla libertà interiore”.
Un testo che piaceva molto a Nanni era ‘il Talismano della felicità’:
Ogni volta che sei nel dubbio o quando il tuo io ti sovrasta, fa questa prova: richiama il viso dell’uomo più povero e più debole che puoi aver visto e domandati se il passo che hai in mente di fare sarà di qualche utilità per lui. Ne otterrà qualcosa? Gli restituirà il controllo sulla sua vita e sul suo destino? In altre parole, condurrà all’autogoverno milioni di persone affamate nel corpo e nello spirito? Allora vedrai i tuoi dubbi e il tuo io dissolversi”.
Proseguire
Il CSSR prosegue nell’impegno a diffondere e praticare le idee di Gandhi e di Nanni. Attualmente la Biblioteca del CSSR è la più specializzata d’Italia sui temi della pace e della nonviolenza. Alcuni Progetti in fase di realizzazione da parte dei giovani del CSSR sperimentano modalità di dibattito nonviolento ed esperienza di partecipazione giovanile.
Quest’anno abbiamo pensato di ricordare Nanni insieme a un’altra figura che ha contribuito, con lui, a progettare e realizzare il nostro Centro Studi: si tratta di Domenico Sereno Regis (dal quale il Centro prende il nome), di cui cade quest’anno il 40° anniversario della morte. Secondo Domenico il ruolo dei nonviolenti era quello di stare dentro i processi di trasformazione, di operare nelle realtà di base in cui vivevano, avendo come riferimento i “profeti inascoltati”, che hanno saputo indicare le strade da percorrere. Egli sapeva saldare la dimensione concreta e reale dei problemi con una prospettiva alta e lungimirante.
Invito
Il CSSR a breve inviterà tutti e tutte a partecipare a un incontro pubblico che permetta di ricordare sia Domenico sia Nanni, e anche di raccontare quanto è stato raccolto della loro “eredità” di attivismo e di cultura della nonviolenza nel nostro difficile tempo presente.
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