Intelligenza artificiale e pace

Antonino Drago

Intervento alla 57a GIORNATA MONDIALE DELLA PACE: Celebrazione di Pisa, 26 gennaio 2024: Intelligenza artificiale e pace

La scienza moderna è nata con la rivoluzione copernicana che ha rotto il cosmo chiuso e finito dell’antichità per lanciare la Terra in una corsa infinita in un Universo infinito.

Poi la scienza con la tecnologia ha fatto superare ogni limite, prima nell’introdurre nuovi strumenti, poi macchine con motori meccanici, elettrici e nucleari che compiono lavori straordinari al nostro posto, poi una infinità di comunicazioni con tutto il mondo, poi ricostruzioni biotecnologiche di organi del corpo umano. Oggi i computers e internet che ci hanno creato dentro un infinito mondo virtuale che sostituisce il lavoro della mente. La scienza moderna ci ha fatto superare ogni limite.

Tutte le invenzioni scientifiche hanno introdotto l’infinito artificiale in tutto, anche negli uomini. Un ragazzo con uno smartphone ha in mano l’infinito di una infinità di conoscenze, di immagini e di comunicazioni possibili in tutto il mondo. Cosicché oggi le persone sono diventate quasi degli dei. Ma viceversa, l’artificiale è cresciuto così tanto che, simulando la mente umana, i computer appaiono quasi del tutto come noi e con l’intelligenza artificiale, sanno colloquiare da pari a pari con un umano.

Tutto ciò nel bene e nel male. Gandhi credeva nel peccato originale e lo esprimeva così: “Dio ha costruito il corpo dell’uomo in modo da porre un limite all’ambizione umana [di fare tutto]. Ma immediatamente l’uomo si ingegnò per superare questo limite. Dio ha dato all’uomo l’intelligenza affinché potesse riconoscere il suo Creatore. L’uomo però ne ha abusato e ha dimenticato il suo Creatore. Cosicché tentando l’impossibile, l’uomo… è completamente confuso. (Hindi Swaraj, 1909, cap. X).

Oggi la corsa sfrenata a computer sempre più intelligenti ci obbliga ad addomesticarci alla loro compresenza con il rischio di andare a vivere un mondo solo artificiale comandato da un super-automa. Perciò è urgente addomesticare gli automi; cioè separare gli automi feroci e quelli seducenti dagli automi adatti alla vita domestica e sociale e a questi ultimi insegnare il buon comportamento di servizio pubblico.

Il papa è intervenuto tre volte contro la scienza e la tecnica sviluppate senza etica:

  1. Contro la infinita capacità di distruzione delle armi nucleari, dichiarandole immorali (a Hiroshima 2017);
  2. Contro l’infinito sfruttamento scientifico della Terra (enciclica Laudato sii 2015);
  3. Quest’anno, contro lo sviluppo infinito degli automi.

Tutto ciò indica una chiamata alla conversione dal comune atteggiamento di tipo feticista verso scienza e tecnica. I nostri impegni sono diventati sempre maggiori. Nel primo caso la conversione porta a rifiutare l’infinito potere distruttivo degli Stati nucleari, nel secondo porta a limitare l’infinita crescita sia dei nostri consumi sia delle strutture sociali economiche, nel terzo porta a collaborare creativamente tutti assieme per addomesticare gli automi ad una precisa etica mondiale ben strutturata che li porti a “servire… la causa della fraternità e della pace” della convivenza umana.

In conclusione, accettiamo la sfida dell’infinito, perché questo è il segno dell’età adulta dell’umanità che giustamente progetta di crescere spiritualmente e anche materialmente. Ma non verso l’infinito di una scienza creduta assoluta che propone miti superumani, che porta la persona a giocare a fare il dio; ma verso l’infinito di una scienza che sia subordinata a una precisa etica dei rapporti umani e che porti la persona a riconoscere il Creatore di tutto.


 

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