Maria Adelaide: una proposta per la riapertura di un ospedale a Torino

Maria Adelaide: una proposta per la riapertura dell’ospedale, non definitiva e ancora in divenire. Con l’obiettivo di includere la cittadinanza di Torino su un percorso progettuale partecipato, inclusivo e orizzontale.


Maria Adelaide: una proposta per la riapertura
Fonte: pagina Facebook dell’Assemblea Permanente “Riapriamo il Maria Adelaide

L’analisi

L’emergenza pandemica COVID-19 ha drammaticamente messo in luce come l’attuale modello di assistenza sanitaria, sia profondamente inadeguato e inefficiente nella presa in carico degli attuali bisogni di salute della popolazione. Un modello centrato prevalentemente sulla rete ospedaliera di secondo e terzo livello e carente nella sua rete assistenziale primaria e territoriale, oltreché insufficiente nell’integrazione tra livelli di cura e tra servizi

Tale inadeguatezza si manifesta nel massiccio ricorso, spesso inappropriato, da parte della popolazione generale al servizio di emergenza-urgenza (DEA, 118). Si ritiene questo l’unico servizio facilmente accessibile e in grado di dare una risposta rapida.

A questo segue, anche in condizioni non emergenziali, una pressoché persistente saturazione dei setting ospedalieri per acuti che, peraltro, si rivelano in numerosi casi non risolutivi di fronte a bisogni che sempre più frequentemente sono, oltre che sanitari, assistenziali e sociali. Sarebbe necessaria invece, una presa in carico integrata, continuativa e longitudinale sul territorio, ovvero nei luoghi più prossimi al contesto di vita delle persone.

L’attuale modello di assistenza sanitaria infatti non si è adeguato al mutamento delle caratteristiche e dei bisogni di salute della popolazione, principalmente determinati dalla transizione demografica, epidemiologica e sociale in atto nel nostro paese da diversi decenni.

Il contesto

L’Italia è il secondo paese al mondo per vecchiaia della sua popolazione; il 60% degli ultra-sessantacinquenni è affetto da almeno una malattia cronica; l’8% di questi da più di tre; l’incidenza di malattie croniche non trasmissibili è in costante aumento, determinando il 90% di tutti i decessi; a questo si aggiunge un progressivo impoverimento delle reti familiari e informali su cui ogni persona può contare, che diminuiscono all’aumentare dell’età.

In questo contesto si è inserita l’emergenza COVID 19 con le drammatiche conseguenze in termini di salute fisica, psichica, sociale ed esistenziale. SI è determinato peraltro un incremento di mortalità maggiore per le fasce più vulnerabili. Si conferma, ancora una volta, come la salute si distribuisca in modo disuguale nella popolazione se mancano efficaci strategie di azione sui determinanti sociali e ambientali.

La proposta in estrema sintesi

Considerato quanto già contenuto in numerosi documenti di pianificazione regionali e nazionali e Delibere Regionali e considerata la disponibilità dell’Ospedale Maria Adelaide come struttura a destinazione d’uso sanitario pubblico, si propone che sia utilizzata come sede fisica e funzionale di un Servizio dotato delle seguenti caratteristiche:

  • Accessibile, accogliente, inclusivo e capace di produrre una presa in carico globale, continua, longitudinale e prossima al contesto di vita delle persone;
  • Centrato sulla salute eco-bio-psico-sociale di persone e famiglie e basato sulla partecipazione dell’intera comunità;
  • Capace di promuovere integrazione tra servizi territoriali e ospedalieri, tra settore sanitario e settore sociale, tra professionisti della salute e attori comunitari;
  • Fortemente orientato alla prevenzione e promozione della salute piuttosto che all’erogazione di singole prestazioni;
  • Capace di produrre interventi di salute fortemente territorializzati e basati sulla rilevazione proattiva dei bisogni specifici della popolazione di riferimento;
  • Capace di promuovere un coinvolgimento e un dialogo costante con la comunità servita.

Dalla letteratura si sa che queste caratteristiche sono ben riassunte nella definizione di Primary Health Care (PHC) e di come questa sia la chiave per costruire sistemi sanitari più equi, efficaci, reattivi ed efficienti, capaci di migliorare gli outcomes di salute della popolazione e di contribuire, di conseguenza, allo sviluppo sociale ed economico.

I servizi

Sebbene la costruzione di un servizio di salute con le caratteristiche sopra descritte necessiti di una lunga e complessa fase di analisi dei bisogni e di progettazione, che richiede competenze e partecipazione trans-professionale e trans-settoriale, è possibile definire fin da subito alcuni dei servizi la cui presenza viene ritenuta essenziale:

  1. Casa della salute per la medicina di gruppo e la sede di lavoro congiunta dei medici di medicina generale;
  2. Potenziamento dei servizi Socio-sanitari per la presa in carico globale del paziente con malattie croniche;
  3. Centro di riabilitazione funzionale;
  4. Costruire un’efficace integrazione e sinergia con altri servizi di base;
  5. Assunzione di medici, infermieri, tecnici e operatori socio sanitari in numero adeguato, con rapporto di lavoro stabile e formazione permanente;
  6. Prevedere spazio e tempo dedicato alla partecipazione comunitaria.

Nota della redazione

Maria Adelaide: una proposta per la riapertura: questa è una sintesi del documento completo qui disponibile redatto a cura dell’Assemblea Permanente “Riapriamo il Maria Adelaide”.


Vuoi sottoscrivere la proposta? Puoi firmare qui http://forms.gle/apbJ5krW7SKeDsBf6
Hai delle osservazioni o dei suggerimenti?
Scrivili a [email protected]


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