Giornalismo di pace per raccontare i conflitti

Alcuni parametri per orientarsi
GIORNALISMO DI GUERRA
GIORNALISMO DI PACE
I. ORIENTATO VERSO LA VIOLENZA
- Si focalizza all’interno della zona di conflitto, rappresentata con due avversari e un’unica posta in gioco. La guerra è vista come un gioco a somma zero (con un vincitore e un vinto);
- spazio temporale e geografico ristretto; sono considerati le cause e gli effetti solo all’interno della zona di conflitto; interesse su “chi ha gettato la prima pietra”; scarsa contestualizzazione;
- si focalizza sugli effetti visibili della violenza (morti, feriti, danni materiali);
- rende la guerra impenetrabile, misteriosa;
- adotta una visione binaria del conflitto, “loro-noi”, conforme alla propaganda;
- “loro” sono il problema, l’interesse è portato su chi predomina nella guerra;
- deumanizzazione dell’avversario, “loro”;
- è reattivo: aspetta l’esplosione della violenza per informare.
II. ORIENTATO ALLA PROPAGANDA
- Espone le loro “contro-verità”.
- aiuta i “nostri” occultamenti/menzogne.
III. ORIENTATO ALLE ÉLITES
- Si focalizza sulla “loro violenza” e “nostra sofferenza”, soprattutto quella degli adulti maschi e dell’élite;
- menziona solamente i nomi dei “loro” colpevoli;
- si concentra sulle personalità importanti coinvolte nel processo di pace, essendo queste portavoce delle élite.
IV. ORIENTATO VERSO LA VITTORIA
- Pace = vittoria + cessate il fuoco;
- dissimula le iniziative di pace fintanto che la vittoria non è a portata di mano;
- si concentra sui trattati, sulle istituzioni e sul controllo sociale;
- possibilità di riapertura del conflitto se le vecchie tensioni si riacuiscono.
I. ORIENTATO AL CONFLITTO
- Esplora la nascita del conflitto, con le differenti parti coinvolte, i plurimi obiettivi e i molteplici problemi; il conflitto è visto come un gioco “vincitore-vincitore”;
- spazio aperto, tempo aperto; le cause e le conseguenze sono ovunque, anche nella storia e nella cultura. Forte contestualizzazione;
- si concentra sugli effetti invisibili della violenza (traumi, gloria, danni strutturali e alla cultura);
- rende il conflitto trasparente;
- offre voce a tutte le parti coinvolte; empatia, comprensione;
- vede il conflitto/la guerra come un problema e si concentra sulla creatività per la sua risoluzione;
- umanizza tutte le parti coinvolte;
- proattivo: informa ancora prima che la violenza emerga.
II. ORIENTATO VERSO LA VERITÀ
- Espone le contro-verità delle due parti;
- svela tutti gli occultamenti.
III. ORIENTATO VERSO LE PERSONE
- Si focalizza su tutte le sofferenze, anche su quelle delle donne, degli anziani e dei bambini;
- menziona i nomi di tutti i colpevoli;
- si concentra sulle persone impegnate a costruire la pace e offre parole anche ai senza-voce.
IV. ORIENTATO VERSO LA SOLUZIONE
- Pace = nonviolenza + creatività;
- mette in luce le iniziative per la pace, al fine di prevenire un’intensificazione della violenza;
- si concentra sulle strutture e sulla cultura di una società pacifica;
- conseguenze: risoluzione, ricostruzione, riconciliazione.
Fonte: Johan Galtung, The missing journalism on conflict and peace and the middle east, Transcend 2005 | transcend.org
A cura di Giorgio Barazza
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