Gesù, Giuda e Che Guevara

Johan Galtung

C’è un esercizio che si chiama Civiltà occidentale, con al centro una narrativa drammatica avente due personaggi nei ruoli chiave: Gesù e Giuda. Il periodo pasquale appena trascorso intendeva ricordarci il dramma.

Gli eventi esterni, tramandatici attraverso i millenni, da Marco negli anni 70, Matteo negli anni 80, poi Luca e Giovanni attorno al 95, sono chiari e semplici. Gesù era con i suoi discepoli nel Getsemani, fu baciato/indicato da Giuda Iscariota, arrestato dai soldati romani e consegnato al rappresentante del Potere Supremo di questo mondo a quel tempo e in quel luogo, Ponzio Pilato dell’Impero Romano. E ne seguì la Passione.

Questo riguardo ai comportamenti esteriori. E in quanto ai loro atteggiamenti nel dramma? Che cosa avvenne dentro di loro?

Marco-Matteo-Luca-Giovanni coincidono — o sono canonici perché coincidono: Gesù era predestinato da suo Padre, il Potere Supremo nei Cieli, a morire per i peccati dell’umanità – questo esperimento non proprio riuscito avviato da Dio – e mediante la sua morte ad aprirle le porte dei cieli, purché creda in questa espiazione attraverso la rappresentazione, una seconda finestra generosamente aperta dal Padre (Giovanni 3:16). Il solo problema per i soldati, cioè chi arrestare, fu risolto con l’Atto d’infamia, il bacio di Giuda, reso superfluo da Gesù che disse “Sono io”. Il Getsemani, il bacio e l’arresto sono poi seguiti dal Golgota, dalla Crocifissione, dalla Sepoltura e dall’Ascensione. Un dramma davvero.

Interviene poi il vangelo di Giuda, intorno al 150?, scovato qualche anno fa, faticosamente restaurato (vedi Der Spiegel, 11 aprile 2009, per i dettagli), il cui fascino sta nella luce del tutto diversa che acquista lo stesso comportamento tessendolo con altri frammenti delle loro vite interiori. Duhem-Poincaré; la molteplicità delle teorie.

Lungi dall’essere il traditore, Giuda era il discepolo preferito, invitato da Gesù a unirsi all’eterna benedizione di 72 cieli e un esercito di angeli giubilanti, se solo l’anima avesse potuto liberarsi dal corpo umano che la teneva prigioniera. Giuda fu coadiutore in ciò, non il traditore. Il bacio non era falso, ma espressione genuina di profonda amicizia (anche omosessuale?). La sofferenza non era per la nostra ma per la sua salvezza. Altro che sofferenza per una salvezza attraverso la rappresentazione, altro che il Padre che perde l’unico Figlio, mentre invece ne aspetta probabilmente l’arrivo e la riunione.

La Cristianità è superata? Dipende dal peso del vangelo. Il vescovo Ireneo di Lione (140-200?), un custode importante del Canone, stabilì introno al 180 che il vangelo di Giuda è inventato. E’ gnostico, appartenente a un settarismo d’opposizione, apocrifo.

Immaginando tuttavia di considerarlo significativo, che genere di cristianità otterremmo? Forse anche una maggiore attenzione al netto contrasto fra questo mondo e il prossimo, e al trovare una causa per il sacrificio del proprio corpo e per la vita eterna dell’anima.

A questo scopo servirebbe una guerra o una rivoluzione. Ecco che entra in gioco il Che Guevara dei diari boliviani, e il brillante film basato su di essi. In un’intervista dei primi anni ’60 egli mi fece capire la sua delusione per il fatto che il suo rispettato Fidel privilegiasse il sostegno sovietico contro un attacco USA, e i sovietici volessero zucchero grezzo in cambio delle loro merci industriali. La Bolivia ebbe nel 1952 una riforma agraria, il Che conosceva il suo continente, non era ingenuo e probabilmente un non-credente come il Gesù del vangelo di Giuda che rideva dei suoi discepoli. I contadini lo stavano tradendo con l’esercito/la CIA, come amici del vangelo di Giuda che lo liberavano dalla trappola di questo mondo? Il suo cadavere mezzo nudo dopo l’esecuzione somigliava in modo sorprendente alle immagini del Cristo, perfino con i proiettili al posto giusto. E la sua anima come icona ebbe vita eterna.

Non un cristianità promettente. Ma, quello che abbiamo è molto meglio, con il Cristo solo buono e Giuda solo cattivo? Qual è il messaggio più profondo, così profondo che sopravvive a quelle modeste increspature del mare Occidentale come l’Illuminismo? Forse due messaggi, uno di Gesù e uno di Giuda, entrambi facilmente riconoscibili.

Da parte di Gesù: in questo mondo possiamo confortare coloro che soffrono e alleviare un po’ del loro dolore, e possiamo flagellare i farisei e rovesciare i loro tavoli, come avviene proprio di questi giorni quando il loro maneggiare il denaro si è dimostrato un po’ eccessivo. Ma i poveri ci saranno sempre, nessun mutamento essenziale in questo mondo, solo per il prossimo. Siamo gli schiavi delle nostre imperfezioni. Gesù non risolve i conflitti: guarisce le vittime e ne rimprovera i responsabili. Niente economia alternativa. Gesù è un archetipo di Salvatore, che apre le porte alla salvezza eterna.

Da parte di Giuda: lui è di questo mondo, ed è anche un archetipo di Traditore,che apre le porte alla dannazione eterna mediante il suo atto satanico di tradimento. Di Gesù ce ne fu solo uno, il Cristo. Di Giuda ce ne sono molti. Altrettanto importante quanto conoscere la via verso Gesù il Salvatore è guardarsi dai modi di Giuda il Traditore, non importa se il dramma li presupponeva entrambi.

Sicché ci ritroviamo delle chiese per guidarci al Salvatore e delle agenzie di sicurezza per proteggerci dai Traditori. Quanto più numerose sono le chiese, tanto più numerose sono le agenzie, come negli USA. Togliete di mezzo Giuda e eliminerete metà della nostra identità, non il narcisismo di essere scelti per la salvezza, ma la paranoia della insicurezza permanente. Con entrambi possiamo essere la cittadella (fortificata) della megalomania occidentale, che irradia sicurezza se non salvezza. Non importa se qualcun altro condivide quella visione del mondo ma vede la minaccia a New York e Washington piuttosto che nell’Hindukush.

Gesù, salva questo mondo. Giuda, unisciti a Gesù. Che, resta Cubano.


EDITORIAL, 20 Apr 2009

#59 | Prof. Johan Galtung – TRANSCEND Media Service

Titolo originale: JESUS, JUDAS AND CHE GUEVARA

Traduzione di Miki Lanza per il Centro Sereno Regis


 

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