Condivisione della conoscenza scientifica

John Scales Avery

La condivisione della conoscenza scientifica e tecnologica è essenziale alla civiltà moderna per l’evoluzione culturale

Poggiamo sulle spalle gli uni degli altri

L’evoluzione culturale dipende dall’immagazzinamento, trasmissione, diffusione e utilizzo dell’informazione con mezzi non-genetici. Lo sviluppo della favella umana, l’invenzione della scrittura, lo sviluppo della carta e della stampa, e infine in tempi moderni, mass media, computer e Internet. Tutti passi cruciali nell’accumulazione esplosiva dell’informazione e della conoscenza da parte della società. L’evoluzione culturale umana procede con costante accelerazione.

La nostra civiltà moderna è stata costruita per mezzo di uno scambio mondiale di idee e invenzioni, su quanto conseguito da molte culture antiche. Cina, Giappone, India, Mesopotamia, Egitto, Grecia, mondo islamico, Europa cristiana, e le tradizioni intellettuali ebraiche hanno tutti contribuito. Patate, mais, zucchini, vaniglia, cioccolato [sic], peperoncini, e chinino sono doni degli amerindi.

La condivisione della conoscenza scientifica e tecnologica è essenziale alla civiltà moderna. Il gran potere della scienza deriva da un’enorme concentrazione di attenzione e risorse sulla comprensione di un minuscolo frammento di natura. Non avrebbe senso procedure in questo modo se la conoscenza non fosse permanente, e condivisa dal mondo intero.

Competizione o cooperazione?

La scienza non è competitiva; è cooperativa. È un gran monumento eretto da molte migliaia di mani, ognuna ad aggiungere una pietra al cumulo. Ciò è vero non solo della conoscenza scientifica ma anche di ogni aspetto della nostra cultura, storia, arte e letteratura, come pure delle competenze che producono gli oggetti quotidiani da cui dipende la nostra vita. La civiltà è cooperativa; non competitiva.

La nostra eredità culturale è non solo immensamente preziosa; è così grande che nessun individuo ne comprende tutto. Siamo tutti specialisti, che capiscono solo un minuscolo frammento dell’enorme edificio. Nessuno scienziato capisce tutto della scienza. Forse Leonardo da Vinci poteva avvicinarcisi ai suoi tempi, ma oggi è impossibile. Né la vasta maggioranza di chi usa ogni giorno telefoni cellulari, personal computer e televisori capisce in dettaglio funzionano. La nostra salute è preservata da medicine, fatte con processi che quasi tutti noi non capiamo, e viaggiamo in auto e autobus che saremmo del tutto incapaci di mettere assieme.

La coscienza umana collettiva


“Nessuno è davvero un’isola di per sé; ognuno è un pezzo del continente, una parte della struttura principale”.

John Donne (1572-1631)

“Se ho visto più in là è reggendomi sulle spalle di Giganti.”

Isaac Newton (1643-1727)

“L’Open Access Movement ha lottato intrepidamente per far sì che gli scienziati non cedano i propri diritti d’autore ma invece ottengano che il loro lavoro venga pubblicato su Internet, a condizioni tali da permettere a chiunque di avervi accesso”.

Aaron Schwartz (1986-2013)

L’intero è maggiore della somma delle parti. La società umana è un super-organismo, ben più grande che qualunque individuo della storia o del presente. Il super-organismo umano ha una super-mente, una coscienza collettiva ben maggiore della coscienza degli individui. Ciascun individuo contribuisce con una pietra al cumulo di sassi della civiltà, ma la nostra stupefacente comprensione dell’universo è una conquista collettiva.

Gli scienziati di tutte le nazioni mettono in comune la propria conoscenza alle conferenze internazionali e mediante pubblicazioni internazionali. Gli scienziati poggiano sulle spalle gli uni degli altri. La loro conoscenza condivisa è ben maggiore dei frammenti che ciascuno contribuisce. Anche altri aspetti della cultura sono cooperativi e globali. Per esempio, le stampe giapponesi con blocchetti di legno hanno influenzato gli impressionisti francesi. La tradizione nonviolenta di Shelly, Thoreau, Tolstoy, Gandhi, Martin Luther King e Nelson Mandela è internazionale. La cultura è cooperative; non è competitiva. La cooperazione culturale globale può condurci a una società sostenibile e pacifica. I nostri media comunicativi moderni quasi miracolosi, se ben usati, possono  darci una società futura cooperativa stabile e prosperosa.

I doni altruisti di conoscenza di Pasteur 

Louis Pasteur, il grande pioniere della moderna scienza medica, durante la sua vita fece molte invenzioni, per esempio i processi di pastorizzazione per il latte, il vino e il formaggio. Brevettò sempre le sue invenzioni, per impedire ad altri di farlo, ma poi diede liberamente i brevetti al pubblico generale.

La sua ricerca di conoscenza per tutta la vita non fu motivata da un desiderio di far denaro, ma piuttosto dal desiderio di servire il benessere generale dell’umanità.

Arricchirsi coi vaccini durante una pandemia?

Le grosse aziende farmaceutiche, con l’aiuto dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), paiono intente a fare quanto più soldi possibile sui vaccini durante la pandemia Covid-19. Abbracciano avidamente i propri “diritti di proprietà intellettuale”, benché la loro ricerca per i vaccini fosse sostenuta da fondi governativi, e nonostante che, se i vaccini non vengono resi rapidamente disponibili ai paesi poveri, possono insorgere virus mutanti a minacciare tutte le nazioni, ricche e povere indifferentemente.

Non è questo un altro caso in cui la conoscenza scientifica dev’essere condivisa per il bene generale dell’umanità?


EDITORIAL, 28 Jun 2021 | #699 |John Scales Avery – TRANSCEND Media Service

Traduzione di Miki Lanza per il Centro Studi Sereno Regis


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