
“Era il mio corpo quello che è caduto…
ma continuo a cantare per voi
non potete fermarmi…
le mie labbra ancora vibrano”
Julian Beck, Il corpo di Pinelli, 1977
Sono passati 50 anni dallo schianto nel cortile della questura di Milano nel corso di un interrogatorio dopo tre giorni di fermo illegale di Pino Pinelli, anarchico, ferroviere, esperantista, staffetta partigiana.
Dai 17 morti senza giustizia della strage alla Banca Nazionale dell’Agricoltura in Piazza Fontana. Dalle false e depistanti accuse agli anarchici che portarono anni di carcerazione all’innocente Pietro Valpreda. Dallo stragismo che attuò chi avrebbe voluto con la “strategia della tensione” spezzare un intero Paese sacrificando la vita di donne e uomini.
Sono passati 50 anni. Non abbiamo dimenticato. Ricordiamo Pino Pinelli nell’anniversario della sua morte con la musica e il sorriso della sua vita. Suoniamo tenendo stretti il filo del passato e quello del futuro. Liberiamo la memoria con una catena di persone e suoni.
Una performance di teatro urbano che occuperà il percorso partendo da Piazza Fontana, Milano, per poi passare da Piazza Beccaria, Galleria del Corso, Corso Vittorio Emanuele, Via San Pietro all’Orto, Via Bigli, Via Manzoni e Piazza Cavour per chiudere. Non sarà una marcia o un corteo. Ci disporremo in fila lungo tutto il percorso e daremo vita ad un grande sogno: memoria come gioia, libertà, e fiducia in un futuro più giusto.e in ogni luogo nello stesso istante, per un mondo di pace, eguaglianza, diritti, solidarietà.
Il Centro Studi Sereno Regis aderisce a questa iniziativa commemorativa che cerca di comporre sofferenze apparentemente diverse, unite nel ricordo di una ingiustizia che invece le accomuna.
Per adesioni: [email protected]
Facebook: per il 50esimo di giuseppe pinelli!
#ciaoPino
SPARTITI E TUTORIAL
http://drive.google.com/open?id=10I93RYJ0gIXcRkUbvrDkoY5FK57u5SQU
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