Boicotta la Cina!
E non solo per il Tibet, la Birmania e la pena di morte, ma anche per l’avorio. Sì, avete letto bene. Continua il traffico illegale di avorio, di cui la Cina è il paese che ne importa di più. Là il bianco materiale porta fortuna e prosperità, e perciò è tuttora usato e commercializzato per monili, oggetti eccetera. Ma dico io, come può un oggetto che ha causato sofferenza portare fortuna e prosperità? Stime del World Wildlife Found parlano di 25.000 elefanti uccisi ogni anno dai bracconieri (in Uganda, Kenya, Tanzania, da dove partono per raggiungere la Thailandia, oltreché la Cina).
In Valle d’Aosta, al Forte di Bard, c’è una mostra fotografica che testimonia con immagini «orribili» il traffico illegale di avorio (che, naturalmente, vale fra gli 8 e 10 miliardi di dollari l’anno, e perciò nessuno fa davvero qualcosa per fermarlo…).
Le foto esposte (insieme ad altre) sono del sudafricano Brent Stirton, insignito di tre riconoscimenti dell’ONU per il valore umanitario dei suoi reportage, che definisce «dieci per cento fotografia e 90 per cento investigazione». Si possono vedere fino al 2 giugno.
Forte di Bard
11020 Bard, Valle d’Aosta
0125.833811/809811/833817
www.fortedibard.it
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