La Rosa Bianca. Giovani contro Hitler | Recensione di Cinzia Picchioni


cop_tibaldi_la-rosa-bianca-giovani-contro-hitler-919Lorenzo Tibaldo, La Rosa Bianca. Giovani contro Hitler, claudiana, Torino 2014, pp. 220, € 14,90

Come ci si può aspettare che, allora,
il destino conceda vittoria a una giusta causa,
quando nessuno è pronto a sacrificarsi pienamente per essa?

Sophie Scholl Ulma, 22 maggio 1940

Sophie Schull, autrice della domanda qui sopra riportata, è una delle giovani e dei giovani che tra il 1942 e il 1943 si ribellarono al nazionalsocialismo imperante in Germania. La sua foto, una piccola ragazza intenta a leggere, è la copertina del libro presentato questa settimana. Sul retro di copertina, insieme alla foto del fratello di lei, Hans Schull, troviamo queste parole:

«Sotto la ferocia del tallone nazista, un gruppo di studenti dell’Università di Monaco di Baviera distribuisce, tra l’estate del 1942 e il febbraio del 1943, alcune serie di volantini firmati “Weise Rose”, “Rosa Bianca”, incitando il popolo tedesco a ribellarsi al nazionalsocialismo in nome della libertà, della giustizia e della fratellanza tra i popoli. Il nucleo di giovani resistenti cristiani è costituito dai fratelli Scholl, Sophie e Hans, da Alexander Schmorell, Willi Graff, Christoph Probst e dal professore Kurt Huber, legati tra loro da profonda amicizia.

I due ragazzi della copertina non ci sono più: «I principali esponenti del gruppo furono ghigliottinati nel 1943, ma la loro vicenda resta un fulgido esempio di altruismo e abnegazione, preziosa testimonianza di un impegno civile al servizio della dignità umana».

Questo libro narra la vicenda dei «giovani contro Hitler», amici, cristiani, resistenti. Ci sono anche molte foto (Dietrich Bonhoeffer, il professor Huber, i ragazzi e le ragazze del gruppo, foto di propaganda nazista, foto di sfilate, donne in adorazione del Fuhrer…).

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