Dagli aerei ai treni al cambiamento nell’ordine mondiale

Jan Oberg

Nel 2020 scrissi un articolo impressionista, “Le micro-disfunzioni quotidiane potrebbero essere segni di un macro-guasto in arrivo?” – ispirato dal concetto d’immaginazione sociologica del brillante sociologo C. Wright Mill.

Fra molti di più, avevo selezionato 14 esempi di cose quotidiane di cui avevo fatto esperienza che semplicemente non funzionavano – dal bagaglio smarrito e i voli persi alle carte bancarie che impediscono il pagamento, i servizi postali che non consegnano pacchi e lettere in tempo, e i pedaggi stradali francesi che non permettono di pagare, etc. Citandone un esempio:

“Una piccola storia sul degrado nella mia città: arrivo a Lund, Svezia, dove abito, dopo sei settimane di viaggio per conto mio in Cina. Lì tutto ha funzionato perfettamente – treni, voli, prenotazione biglietti, nessuna coda ovunque, la mia app WeChat, bancomat, etc. – benché l’inglese sia ancora un problema per un ignorante come me che non parli cinese. 

“È’ domenica mattina alle 7 ed esco dalla stazione centrale di Lund, dove vedo mucchi di rifiuti in giro, ma nessun taxi. Chiamo la mia solita azienda e quelli arrivano pian piano (a differenza del sistema cinese, non posso seguire la posizione del taxi e non so quanto ci vorrà all’arrivo – ma va beh).  L’autista non ha idea della strada cui sono diretto in questa città relativamente piccola. Il GPS non gli funziona, né, a proposito, il tassametro.

Propone un prezzo che so troppo alto, ne propongo uno più basso e lui scontrosamente accetta. Arrivato a casa, voglio pagarlo ma ho bisogno di una ricevuta; ma non ha carta e penna, sbotta che non vuole i mei soldi e sbatte la porta. In Cina avevo preso un taxi probabilmente 50-60 volte senza essere mai trattato in modo non professionale o maleducato. E mi avevano portato tutti dove volevo andare senza il mio aiuto.“

Credo proprio che piccoli temi e tendenze possano essere collegati ad altri maggiori. E viceversa. Cioè, se si ha un briciolo d’immaginazione sociologica…

Déjà Vu!

Oggi, anzi due giorni fa, sono tornado da 30 giorni di viaggio in Cina con la mia cara moglie e co-fondarice TFF, Christina Spannar – Shanghai, Pechino, Xi’an, Hangzhou, Shenzhen, Nanchino. La Svezia ha 10 milioni di abitanti; la Cina, 1,4 miliardi. Dal punto di vista di un visitatore, la Cina è una società di servizi dove le cose funzionano e la gente è decisamente gentile e pronta ad aiutare (salvo ovviamente qualche eccezione, come dovunque altrove, di maleducati, incompetenti, o l’uno e l’altro).

Siamo atterrati all’aeroporto Pudong di Shanghai senz’avere ovviamente una scheda telefonica SIM cinese card, sicché non potevamo pagare il biglietto della metropolitana per il centro città mostrando o scansionando un codice QR delle app WeChat o Alipay che usano tutti nell’odierna Cina basilarmente senza contanti. Pensavamo che almeno in questo caso specifico potessero andar bene dei contanti, ma una sgarbata allo sportello ci dice di andare alla macchina dei biglietti, dalla quale purtroppo non siamo riusciti a cavare un biglietto.

Si presenta una signora sui trent’anni con bambino che ci dice in inglese: “Can I help you”? Accettiamo grati e allora lei prova a ottenere il biglietto dalla macchina: niente da fare. Anche lei è stata rigettata allo sportello, ma a questo punto dice: ’Non preoccupatevi, lasciate che ve lo paghi io!’ Ringraziandola di cuore per l’aiuto, il pensiero ci va a casa: ci sarebbe qualcuno nella nostra città, a Lund, in Svezia, che si sarebbe offerto di pagare i biglietti per un’anziana coppia cinese non in grado di pagare a un automatico svedese?

È una società che funziona estremamente bene. Sorveglianza – oh sì, ma anche con un lato positive, a differenza di quella analoga in Occidente: aumenta l’efficienza e fa funzionare il sistema senza stiramenti. Deve per forza organizzando servizi sociali, acquisti, trasporti, etc. per 1400 milioni di persone e i loro bisogni quotidiani.

I treni ad alta velocità partono puntuali – talvolta in anticipo perché tutti sono controllati prima di salire a bordo. Tutto quel uno straniero deve fare è mostrare il passaporto; treni e aerei funzionano senza biglietti così facendo. Nessun controllo né irritazione quando poi si è saliti sul treno. Gli spazi nelle stazioni sono puliti impeccabili, e così i treni – e vanno a 350 kmh, in futuro con la tecnologia Maglev [a levitazione magnetica – ndt] a 600 kmh.

I prezzi kilometrici dei treni sono ben più bassi che in Svezia. I taxi costano il 25-30% dei taxi in Svezia. Perché? Perché la Cina vuol ridurre il traffico automobilistico privato – che comporta anche non poter usare una seconda auto famigliare in certi giorni feriali nelle grosse città. per il bene comune.

E adesso passiamo alla storia sul cambiamento dell’ordine mondiale

Partendo puntuali da Shanghai sorvoliamo per 12 ore la Russia con Air China. Ciò che, a proposito, le compagnie aeree dei paesi NATO/EU provocatori di guerra [altrui] non possono più fare. Facciamo scalo a Milano, Italia, per continuare con Scandinavian Airlines System, SAS, per Copenhagen, un volo di 2 ore. Air China arriva a Milan 15 minuti in anticipo, mentre SAS decolla 50 minuti in ritardo, senza spiegazioni. Sì, certo, c’è un aereo davanti a noi in coda, ma perché siamo lì 50 minuti dopo non viene detto, né tanto meno ci si scusa.

All’aeroporto di Copenhagen è tutto caotico. Motivo: “condizioni atmosferiche” che segnalano magagne: è arrivato a sorpresa l’inverno! A questo hub internazionale-regionale ci vien detto – in danese – di aspettare 50 minuti per gli autobus. Tagliando corto, riusciamo a salire su un treno per Göteborg ma arrivando a Malmö, Svezia, ci vien detto che dobbiamo sbarcare tutti e prendere un altro treno a una banchina lontana – quel che ci vuole per una coppia anziana con 40 e più kili di bagaglio.  Arrivando a Lund, la banchina è piena di ghiaccio ma cosparsa di ghiaietta e sale. Alle fermate dei bus, la neve non è stata minimamente sgombrata, metodo finto-sicuro perché la gente cada salendo sul bus. E per finire, l’autista dimentica di fermarsi dove avevamo prenotato la discesa. Neve alta anche lì.

*****

Politica e tendenze mondiali si possono osservare a livello quotidiano micro, locale. E quegli avvenimenti “da poco” che ho descritto sono indicatori di problemi ben maggiori. Fuori dai denti: l’Occidente sta diventando, in confronto alla Cina ed altri, una società malfunzionante o disfunzionale. Si comincerà a notarlo applicando l’immaginazione sociologica smettendo di considerare queste cose che capitano ogni giorno come problemi personali cui si debban trovare soluzioni individuali.

L’Europa e gli USA – per dirla di nuovo tutta – si stanno sgretolando. Guerra, militarismo, sanzioni alla Russia, impennate nei prezzi, e quant’altro – sta tutto minando la capacità di pubblici servizi e della società di previdenza che eravamo una volta, non da ultimo in Scandinavia. Le priorità sono diventate perverse: cannoni prima del burro.

Per giunta l’idea – generale e stupida – che l’individualismo, massimizzando il profitto dell’individuo in senso lato, conduca al bene comune per tutti. E ancora: che il calo d’educazione, di professionalità e servizio – distrutti dalla marketizzazione di tutto. E poi: le enormi carenze di coordinamento e dedizione gestionale e mancanza d’impegno fra i lavoratori dipendenti, sovente per ragioni comprensibilissime. E infine, la completa mancanza di un ethos sociale: il tirare tutti insieme per creare una società migliore per tutti.

Per citare un passaggio di una commedia di Oscar Wilde: “Adesso sappiamo il prezzo di tutto e il valore di nulla!”

La Cina ha creato valore.

*****

Invece di essere curiosi – lasciamo perdere d’essere positivi o negative sulla Cina, siamo solo curiosi – l’Occidente a dominio USA è deciso a combattere la Cina fino alla fine. Nessun altro deve sfidare le consuetudini e maniere di pensare occidentali dominanti. E’ del tutto illusorio e auto-distruttivo.

La Cina – lo sviluppo previdenziale socioeconomico più impressionante della umana storia in soli 40 anni – non merita altro che disprezzo e storie negative sui media.

La società che dà un prezzo a tutto e valore a nulla pagherà un prezzo altissimo per la sua antiquata cosmologia sociale, la negazione del proprio declino, e mancanza di volontà d’imparare da altri. Ma dirà a se stessa – e a voi e a me – che gli altri non alcunché di valore…

Quindi, pensate a cambiamenti nell’ordine mondiale la prossima volta che siate colpiti da un malfunzionamento quotidiano! E ringraziate la politica estera militarista, George W. Bush e la Guerra Globale al Terrore la prossima volta che passiate, più o meno denudati, per un controllo di sicurezza aeroportuale…


 EDITORIAL, 4 Dec 2023

#825 | Jan Oberg, Ph.D. – TRANSCEND Media Service

Traduzione di Miki Lanza per il Centro Studi Sereno Regis


 

1 commento
  1. paolo Candelari
    paolo Candelari dice:

    Anche in Italia una volta i treni viaggiavano in orario.
    Era quando c’era “lui”!
    E l’immagine era di un paese efficiente.
    Stiamo attenti, nelle dittature tu puoi vedere solo quello che ti fanno vedere.
    Come sempre d’accordo sulla descrizione dei mali dell’Occidente, sul confronto con la Cina avrei qualche dubbio. Quanto alle spese militari quest’ultima sta facendo passi da gigante per colmare il divario con gli Stati Uniti!

    Rispondi

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