BRICS: un processo decisionale economico globale nell’interesse di tutti

Abdul Rahman

Le politiche seguite dall’Occidente, come le sanzioni, le condizionalità nell’erogazione dei prestiti e l’egemonia del dollaro, sono state il bersaglio dei discorsi pronunciati dai leader dei BRICS nel primo e secondo giorno del vertice

Il primo giorno del vertice dei BRICS a Johannesburg ha visto la richiesta di un ordine economico globale più democratico con una maggiore partecipazione dei Paesi del Sud globale. Il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa ha dato il tono sottolineando che i BRICS sono a favore dell’inclusione e della trasparenza nella loro agenda di sviluppo e devono continuare a farlo.

Intervenendo il secondo giorno, il Primo Ministro indiano Narendra Modi ha affermato che l’India sostiene pienamente l’espansione del blocco, aggiungendo di essere favorevole ad “andare avanti con il consenso su questo”. L’India ha inoltre ribadito la sua proposta di adesione dell’Unione Africana al G20.

Il 15° vertice BRICS si terrà sotto la presidenza di Ramaphosa sul tema “BRICS e Africa: Partenariato per la crescita reciprocamente accelerata, lo sviluppo sostenibile e il multilateralismo inclusivo”. Oltre ai capi di Stato/governo degli attuali membri dei BRICS – Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica – partecipano al vertice oltre 60 altri Paesi. Durante il vertice sono attese alcune decisioni cruciali relative all’espansione del gruppo e al suo obiettivo di creare un ordine economico globale non egemonico.

Durante il suo discorso di martedì, Ramaphosa ha sottolineato la necessità di riformare le istituzioni finanziarie internazionali (Banca Mondiale e FMI, tra gli altri) in modo che “possano essere più agili e reattive alle sfide che le economie in via di sviluppo devono affrontare”. Ha sottolineato che la Nuova Banca di Sviluppo (NDB) dei BRICS è stata progettata per perseguire un’agenda di sviluppo sostenibile senza le condizionalità politiche ed economiche che spesso accompagnano le altre istituzioni finanziarie globali esistenti.

Dilma Roussef e Lula durante la campagna per le presidenziali del 2010 | Foto di Di Valter Campanato/ABr CC BY 3.0 br, Collegamento


Questo punto è stato confermato separatamente dall’ex presidente brasiliana e capo della NDB, Dilma Rousseff. La presidente ha dichiarato:

“Noi ripudiamo qualsiasi tipo di condizionalità. Spesso un prestito viene concesso [dalla Banca Mondiale o dal FMI] a condizione che vengano attuate determinate politiche. Noi non lo facciamo. Rispettiamo le politiche di ogni Paese”.

I BRICS lottano per porre fine alle pratiche egemoniche

Nei loro discorsi, il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva e il suo omologo russo Vladimir Putin hanno sottolineato gli sforzi in corso da parte dei BRICS per de-dollarizzare il commercio internazionale.

Lula ha affermato che i BRICS attendono una “nuova unità di riferimento” per proteggere il loro commercio dalla volatilità delle principali valute di riserva. Ha inoltre ribadito la necessità di passare alle valute locali per il commercio reciproco e ha osservato che la NDB sta già lavorando per facilitare il processo.

Ramaphosa ha osservato che i BRICS stanno diventando un attore molto più importante nell’economia globale, con una quota di oltre un terzo del PIL mondiale. Ha inoltre sottolineato che il commercio tra gli attuali membri dei BRICS sta aumentando e ha già superato i 762 miliardi di dollari nel 2022.

Il Presidente Putin si è rivolto al raggruppamento attraverso un collegamento video e ha criticato l’Occidente per l’irresponsabile politica di imposizione di sanzioni e di pressione sui Paesi, in particolare del Sud globale, che sono contrarie alle regole consolidate del commercio e hanno causato inflazione di massa, disoccupazione e disuguaglianza. Ha affermato che i BRICS stanno cercando di perseguire politiche che favoriscano lo sviluppo dei Paesi più poveri e che siano nell’interesse della “maggioranza globale”.

Putin ha sottolineato che gli scambi in dollari tra i membri del gruppo sono diminuiti di oltre il 28% nel 2022, e che in futuro si cercherà di intensificare gli scambi reciproci in valute locali.

Il Ministro del Commercio cinese Wang Wentao ha tenuto il discorso a nome del Presidente Xi Jinping. Nel discorso, Xi ha sottolineato che il modello di sviluppo e crescita dei BRICS è contrario all’approccio di egemonizzazione dell’Occidente.

Nel dire che i Paesi dovrebbero avere la libertà di perseguire il proprio modello di sviluppo, Xi ha affermato che un Paese, “ossessionato dal mantenimento dell’egemonia, ha fatto di tutto per paralizzare i mercati emergenti e i Paesi in via di sviluppo” – un ovvio riferimento agli Stati Uniti.

Xi ha osservato che il mondo è costretto ad affrontare una scelta – tra pace e stabilità e una nuova guerra fredda – a causa dell’agenda egemonica perseguita dall’Occidente e ha sottolineato che “l’egemonismo interrompe lo sviluppo, viola il diritto della nazione alla prosperità e allo sviluppo sovrano”.

Xi ha ribadito che la Cina rifiuta la mentalità di “blocco” perseguita dall’Occidente e chiede una maggiore espansione dei BRICS, sottolineando che più di 20 Paesi hanno già presentato formale richiesta di adesione.

Africa al centro dell’attenzione

Essendo l’Africa il tema del 15° vertice BRICS, Ramaphosa ha sottolineato il potenziale economico del continente e ha affermato che è pronto a ricevere ogni tipo di investimento per lo sviluppo delle infrastrutture e l’esplorazione delle risorse naturali.

Tuttavia, ha sottolineato che i Paesi africani non vogliono rimanere semplici esportatori di materie prime, ma vogliono lavorare le loro risorse naturali ed esportare prodotti finiti.

Dopo Ramaphosa, Lula ha assicurato ai Paesi africani che il Brasile sta tornando nel continente. Ha detto che il suo predecessore Jair Bolsonaro aveva ridotto in modo disastroso gli investimenti e il commercio con il continente, ma il Brasile è ora pronto ad aiutare l’Africa con il trasferimento di tecnologia in settori come l’agricoltura, ha riferito Sputnik.

Putin ha dichiarato che la Russia è pronta a fornire cereali alimentari a tutti i Paesi africani, sia a livello commerciale che gratuito, e ha annunciato che sei Paesi africani – Burkina Faso, Somalia, Mali, Zimbabwe, Repubblica Centrafricana ed Eritrea – riceveranno gratuitamente dalla Russia dalle 25 alle 40 mila tonnellate di cereali.

Giovedì Xi terrà un dialogo separato tra i leader di Cina e Africa con la maggioranza dei 55 Paesi africani presenti. Il vertice BRICS proseguirà fino a giovedì.


Fonte: People’s Dispatch, 23 agosto 2023

Traduzione di Enzo Gargano per il Centro Studi Sereno Regis


 

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