Convitto Umberto I e Sereno Regis: un cammino verso la consapevolezza

Benedetta Repici

di Benedetta Repici


Da anni ormai, il Centro Studi Sereno Regis collabora con i licei del Convitto Umberto I di Torino, con l’obiettivo comune di offrire agli studenti e alle studentesse un’esperienza educativa originale e intensa. Quest’anno il filo conduttore dell’attività riguarda la radicalizzazione nei gruppi estremisti e le discriminazioni verso ogni minoranza.

Quando si tratta questo tema si rischia spesso di cadere nel banale, fornendo informazioni alla portata di tutti sui social, attivamente popolati da noi giovani – e meno giovani – quotidianamente. Alternando sessioni formative a momenti di gioia e leggerezza, le persone che abbiamo incontrato in questo percorso hanno reso la nostra esperienza tutt’altro che noiosa. Giochi, lavori di gruppo e visite sul territorio durante il pomeriggio, hanno contribuito a istruirci riguardo questa tematica.

Le uscite pomeridiane ci hanno dato maggiori possibilità di crescere come persone e cittadini del mondo. Civico Zero è stata la prima realtà che abbiamo incontrato. Questa associazione si occupa di accogliere e integrare persone che si sono spostate in Italia poiché, per diverse ragioni, il loro paese d’origine non era più un luogo sicuro in cui vivere.

Giunti alla sede in Porta Palazzo, abbiamo fatto un giro per le stanze dedicate alle attività e gli uffici direttivi, comprendendo un po’ meglio come funzionino queste realtà, a livello pratico e organizzativo. L’attività che abbiamo svolto con i ragazzi di CivicoZero prevedeva lo strumento dell’intervista reciproca per confrontarci sulle discriminazioni che ciascuno di noi ha subito nel corso della vita. Attraverso i loro racconti, ci siamo resi conto di tutte le difficoltà che queste persone si trovano ad affrontare ogni giorno.

Abbiamo, poi, conosciuto Casa Arcobaleno, un’associazione principalmente impegnata nella difesa dei diritti della comunità LGBTQIAP+. Uno spazio sicuro, all’interno del quali potersi esprimere liberamente e confrontarsi con persone che vivono esperienze simili e spesso non sono comprese da chi le circonda.

Durante le due settimane con il Centro Studi Sereno Regis abbiamo avuto l’opportunità di  incontrare persone che offrono supporto, aiuto e comprensione a coloro che vengono discriminati a causa di caratteristiche che non possono e non dovrebbero cambiare. Ci siamo confrontati con persone di provenienza, orientamento sessuale e religione diversi dai nostri e la conclusione è sempre stata la stessa: a causa di ideologie sbagliate e ormai radicate nella nostra società, loro subiscono discriminazioni e ingiustizie da parte di chi afferma la propria superiorità solo perché appartiene a una  “maggioranza”.

Ogni giorno, i media raccontano la violenza, nelle sue svariate forme. Ma le modalità di comunicazione mediatica sono spesso filtrate dallo sguardo di chi perpetra quella stessa violenza e noi, spettatori esterni, non sempre riusciamo a comprendere cosa si cela dietro le notizie che leggiamo o ascoltiamo. Grazie a questa esperienza formativa, abbiamo incontrato realtà che credevamo di conoscere, ma di cui effettivamente non sapevamo nulla. E questo ci ha consentito di acquisire una maggiore consapevolezza dei privilegi che possediamo e che tendiamo a sottovalutare, ignorando la fortuna che abbiamo.

 
 
 
 
 
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Queste attività sono inserite nel progetto “Spazi giovanili free of rumours. I giovani protagonisti contro le discriminazioni“, finanziato dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia, Presidenza del Consiglio dei Ministri della Repubblica italiana e coordinato da ICEI – Istituto Cooperazione Economica Internazionale (capofila).


Benedetta Repici

 

Benedetta Repici è studentessa di terza al Liceo Scientifico Cambridge del Convitto Umberto I di Torino


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