Nuovi percorsi e prospettive per il disarmo nucleare dopo l’adozione a New York del Trattato Internazionale di interdizione delle armi nucleari


Nuovi percorsi e prospettive per il disarmo nucleare dopo l’adozione a New York del Trattato Internazionale di interdizione delle armi nucleari

(Foto di Olivier Tourquet)

Ieri, 11 luglio, per iniziativa della senatrice Loredana De Petris, in collaborazione con i ‘Disarmisti Esigenti’ e WILPF-Italia, si è tenuta una conferenza stampa nella sala ‘Caduti di Nassirya’ del Senato della Repubblica.

La conferenza è stata introdotta da Antonia Sani di WILPF-Italia, che ha ricordato le tappe successive che hanno portato all’adozione del Trattato Internazionale di interdizione delle armi nucleari, avvenuta il 7 luglio scorso all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York.

Un evento di importanza storica, come hanno sottolineato tutti i presenti alla conferenza stampa, nel quale 122 Stati delle Nazioni Unite hanno dichiarato ‘fuori legge’ tutte le armi nucleari.

Hanno quindi preso la parola Luigi Mosca e Giovanna Pagani, che hanno partecipato attivamente ai lavori della conferenza di New York. Ne è emersa la percezione di un processo, iniziato da lunga data, ma intensificatosi negli ultimi 4 anni, che ha portato a realizzare un obiettivo che appariva ancora come un sogno solamente due anni fa, e nel quale le donne (WILPF) ed i giovani hanno avuto un ruolo particolarmente importante e significativo.

Questo trattato naturalmente non comporterà una eliminazione immediata delle armi nucleari, ma consentirà di riprendere delle trattative su delle armi dichiarate finalmente ILLEGALI, e come tali stigmatizzate, da un Trattato Internazionale.

Alle obiezioni sollevate dagli Stati contrari ad un Trattato Internazionale di Proibizione delle Armi Nucleari, che pretendono che un tale Trattato sarebbe « inutile », « prematuro », « fautore di divisioni », « controproducente », « rischioso » ecc, si puo` rispondere che la finalità di questo Trattato non è, in un primo tempo, quella di ottenere l’adesione degli Stati dotati di armi nucleari (o dei loro alleati), ma quella di stabilire un nuovo quadro giuridico nel quale si porrà necessariamente ogni ulteriore negoziato in vista dell’eliminazione effettiva di queste armi.

Un nuovo appuntamento è fissato il 18 luglio prossimo, per un dibattito sulle mozioni presentate da vari senatori perché l’Italia aderisca a questo Trattato.

Altro appuntamento importante sarà la partecipazione alla COP23 che avrà luogo a Bonn dal 6 al 17  novembre prossimo, dove sarà anche considerato il legame tra la minaccia nucleare e quella climatica.

La conferenza si è conclusa con una serie di saluti e di adesioni: Giuseppe Bruzzone (Disarmisti Esigenti), Giuseppe Padovano (No guerra, no Nato), Olivier Turquet (Pressenza), Luciana Zambelli (Campagna OSM-DPN), Patrick Boylan (Peace Link e Statunitensi contro la Guerra), Joachim Lau (Ialana), Angelo Baracca (Ialana e Disarmisti Esigenti).


 

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