Cinema | Per altri occhi di Silvio Soldini e Giorgio Garini
venerdì 10 aprile
ore 18:00 e ore 21:00, sala Poli
Per altri occhi. Regia di Silvio Soldini e Giorgio Garini. Doc-fiction, durata 95′, Italia 2013
Un documentario che lavora per associazioni di idee e continuità di ispirazione, con brio e urgenza narrativa
Enrico è un fisioterapista che ha imparato ad andare in barca a vela a cinquant’anni. Gemma una studentessa che suona il violoncello e vince gare di sci. Luca è pianista, compositore e fotografo. Felice uno scultore con tanti amici in galera. Che cosa unisce loro e gli altri protagonisti di Per altri occhi? La cecità, ma anche la voglia di impostare la propria esistenza come “una sfida che comunque va vissuta”. Silvio Soldini entra nelle loro storie con discrezione mettendosi in posizione di ascolto, senza manipolare eventi o sentimenti, senza ricorrere a pietismi o luoghi comuni.
Ne emergono i ritratti di uomini e donne che affrontano con coraggio e pragmatismo le mille complicazioni che la disabilità aggiunge alla loro giornate, imparando ad orientarsi in spazi sconosciuti, a rinegoziare equilibri e ad affrontare le difficoltà con ironia. Il che, suggerisce il documentario, non è troppo diverso da quello che facciamo tutti noi, quotidianamente, in quanto esseri umani in balìa di vite complicate. E vedere (noi che possiamo) l’esempio positivo di chi ce la fa con “qualcosa di meno” (ma anche molte cose in più), è quanto mai incoraggiante. La regia di Soldini è pulita, rigorosa, in punta di piedi, e precisa come le vite di chi si muove sapendo che “un centimetro è un’infinità”, se ciò che si conosce si ritrova improvvisamente un poco più lontano. Il montaggio è agile e fluido, privo di ridondanze e di quelle esitazioni che, per un non vedente, possono rivelarsi fatali. Un montaggio che lavora per associazioni di idee e continuità di ispirazione, con brio e urgenza narrativa.
I protagonisti usano ripetutamente il verbo “vedere” perché la loro percezione del reale non è meno accurata di quella di chi può guardare con gli occhi, e raccontano le loro esperienze in forma cinematografica, come sceneggiature per immagini solo percepite, ma non per questo meno vivide. E ognuno illustra il proprio punto di vista, che è esattamente ciò che fa il buon cinema.
La cecità, e più in generale la vita, diventano un’avventura polisensoriale: il musicista “sente” Parigi dall’alto della torre Eiffel, l’incontro con gli altri è suono, o calore. Nessuno, in Per altri occhi, fa filosofia, o retorica. E affinché chi guarda non possa chiamarsi fuori dalla narrazione filmica Soldini compie, ad un certo punto, una scelta eminentemente cinematografica: quella di lasciarci al buio, gettandoci in mezzo al bombardamento di suoni e presenze che assale chi non può contare sulla discriminante del proprio sguardo. Se fino a quel momento Per altri occhi ci ha mostrato nel dettaglio “come fanno loro”, in quel momento ci ricorda che loro siamo noi.
Precede Arnold Schoenberg, Leggere il cielo, Diario (1923)
Ingresso 3,50 € – ridotto 2,50 € (under 25, over 65)
PROSSIMI APPUNTAMENTI | (SECONDE) VISIONI
RITRATTI
ore 18:00 e 21:00, sala Poli
venerdì 24 aprile: La morte mi fa ridere, la vita no
Todomodo
Kurt Cobain Diari (1991)
venerdì 15 maggio: Io e la mia sedia
Angelo Amoroso d’Aragona
Alda Merini Diario dal manicomio (1965)
venerdì 22 maggio: Il mio nome è Nico Cirasola
Giovanni Piperno
Vittorio De Seta Un uomo a metà, Diario di lavorazione (1966)
venerdì 29 maggio: Il canto dei nuovi emigranti
Felice d’Agostino Arturo Lavorato
Rodolfo Sonego Diario australiano (1970)
Ingresso 3,50 € – ridotto 2,50 € (under 25, over 65)
(SECONDE) VISIONI
venerdì 20.03 | venerdì 29.05
ore 18 e ore 21.00, sala Poli
Il Centro Studi Sereno Regis è lieto di presentare un nuovo progetto per la diffusione del cinema documentario d’autore, dal titolo (seconde) Visioni. Ideato e curato da Stefano Grossi, il primo ciclo di film avrà per tema e filo rosso – a legare tra di loro gli otto titoli – il “ritratto”.
Ritratti di persone note e meno note, ma tutte ugualmente interessanti da raccontare: da Luigi Pintor a Enzo Del Re, da Antoine d’Agata a Nico Cirasola, da Piero Ciampi a Franco Costabile, dai musicisti jazz dell’Italian Instabile Orchestra ai non vedenti protagonisti del film di Silvio Soldini e Giorgio Garini vincitore dell’ultimo David di Donatello per il cinema documentario.
In questa stessa linea, ogni film sarà accompagnato da un cortometraggio facente parte della serie dei Diari del Novecento realizzata dal curatore della rassegna, il regista e sceneggiatore Stefano Grossi. Ritratti (ancora una volta) di personaggi noti e meno noti del ventesimo secolo, tratteggiati sullo sfondo della grande Storia, a partire dalle pagine dei loro diari.
La novità di questo progetto sta nella completa condivisione degli obiettivi a tutti i livelli della realizzazione e della diffusione: autori, registi, produttori, distributori, curatori, esercenti, hanno deciso insieme, in nome della diffusione di una cultura indipendente, di condividere i rischi economici correlati alla proiezione dei film che la rassegna ha voluto raccogliere e offrire in (seconda) visione al pubblico.
Proprio nell’ambito del cinema documentario d’autore nasce il progetto compartecipativo qui presentato. L’idea fondante è la sostenibilità reciproca: così come la produzione di documentari d’autore va sostenuta e promossa, così anche la loro distribuzione va parimenti incoraggiata. Condividere rischi e positività permetterà a tutte le parti coinvolte di offrire alla cittadinanza opere importanti che troppo spesso scompaiono alla visione pubblica, proprio per l’oggettiva difficoltà di sostenerne le spese di proiezione.
La rassegna (seconde) Visioni vuole inoltre incoraggiare il rapporto diretto tra spettatori e autori: per questo è prevista la partecipazione alle proiezioni da parte degli autori (quando possibile dal vivo o altrimenti via skipe): permettendo in questo modo il dialogo diretto, il confronto, l’analisi in profondità delle opere presentate – e soprattutto il piacere di condividere delle idee.
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