Un’iniziativa guidata dai palestinesi intende perseguire i funzionari pubblici in Europa per complicità nei crimini di Israele a Gaza

Mazin Qumsiyeh

L’Iniziativa per la Giustizia e la Responsabilità per la Palestina ha lanciato un duro avvertimento ai funzionari pubblici europei dei governi austriaco, francese, tedesco e olandese: potrebbero essere individualmente responsabili per il loro ruolo di favoreggiamento dei crimini di guerra israeliani, dei crimini contro l’umanità e del crimine di Genocidio attraverso il loro coinvolgimento nel fornire sostegno militare, economico e politico a Israele.

Questo arriva dopo 108 giorni di guerra implacabile di Israele contro Gaza e il popolo palestinese, con un bilancio devastante, a partire dal 19 gennaio:

  • 24.977 palestinesi uccisi nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania.
  • 66.082 palestinesi feriti nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania.ùà
  • 1.930.000 palestinesi sfollati nella Striscia di Gaza.
  • 10.300 bambini palestinesi uccisi nella Striscia di Gaza.
  • 7.100 donne palestinesi uccise nella Striscia di Gaza.
  • 117 giornalisti palestinesi uccisi da Israele.

Ordinando a 1,2 milioni di persone nella Gaza assediata di lasciare immediatamente le loro case nel nord della Striscia e di fuggire verso sud, Israele ha imposto uno sfollamento di massa che costituisce sia un crimine di guerra che un crimine contro l’umanità. L’assedio totale della Striscia di Gaza, che limita l’elettricità, il cibo, l’acqua e altri beni di prima necessità, equivale a una punizione collettiva, un crimine di guerra secondo la Convenzione di Ginevra. Già a novembre, più di 36 esperti delle Nazioni Unite avevano lanciato l’allarme sul rischio di genocidio a Gaza, “turbati dall’incapacità dei governi e dei sistemi internazionali di ascoltare [l’appello] e di raggiungere un cessate il fuoco immediato”… “e profondamente preoccupati per il sostegno di alcuni governi alla strategia di guerra di Israele contro la popolazione assediata di Gaza, e per l’incapacità del sistema internazionale di mobilitarsi per prevenire il genocidio”.

Il governo del Sudafrica ha fatto la storia, rivolgendosi alla Corte internazionale di giustizia in base alla Convenzione sul genocidio, accusando Israele di perpetrare un genocidio contro i 2,3 milioni di palestinesi della Striscia di Gaza occupata e assediata e chiedendo misure provvisorie che includono un cessate il fuoco e la rimozione del blocco. Si prevede che la Corte mondiale deciderà sulle misure richieste entro pochi giorni, mentre le deliberazioni sul merito delle accuse di genocidio contro Israele richiederanno probabilmente molti mesi. Il documento presentato dal Sudafrica descrive le azioni israeliane a Gaza come “di carattere genocidario, in quanto mirano alla distruzione di una parte sostanziale del gruppo nazionale, razziale ed etnico palestinese”.

Iniziativa

The International Court of Justice (ICJ), the principal judicial organ of the UN, holds public hearings on the request for the indication of provisional measures submitted by South Africa in the case South Africa v. Israel on 11 and 12 January 2024, at the Peace Palace in The Hague, the seat of the Court. Session held under the presidency of Judge Joan E. Donoghue, President of the Court. The Court’s role is to settle, in accordance with international law, legal disputes submitted to it by States and to give advisory opinions on legal questions referred to it by authorized UN organs and agencies.

Il governo tedesco, ad esempio, ha aumentato gli aiuti militari e ha promesso un incrollabile sostegno economico e politico a Israele mentre continua il suo incessante bombardamento della Striscia di Gaza. Anche quando il numero di palestinesi uccisi a Gaza aveva superato i 10.000 dopo cinque settimane dall’inizio del brutale attacco israeliano, il cancelliere Scholz ha continuato a opporsi a un cessate il fuoco: “Non credo che le richieste di un cessate il fuoco immediato o di una lunga pausa – che equivarrebbero alla stessa cosa – siano giuste”.

Nel frattempo, il governo olandese ha dato il via libera all’esportazione di attrezzature militari a Israele durante il genocidio, mentre i funzionari pubblici austriaci e francesi, attraverso dichiarazioni e visite, hanno mostrato un sostegno incondizionato alla campagna di bombardamenti di Israele e possono essere legalmente responsabili di “favoreggiamento” dei crimini di guerra.

Nonostante gli orribili crimini commessi contro il nostro popolo a Gaza, dai bombardamenti indiscriminati, alle uccisioni di massa, alla distruzione delle infrastrutture civili, alla fame e allo sfollamento forzato della stragrande maggioranza dei palestinesi di Gaza, i funzionari pubblici europei hanno continuamente e spudoratamente sostenuto pubblicamente tali crimini, e pertanto devono essere chiamati a risponderne…”, ha dichiarato Rula Jamal, co-direttrice del Palestine Institute for Public Diplomacy (PIPD), uno dei co-leader dell’iniziativa.

In un momento in cui vengono commesse atrocità senza precedenti contro il popolo palestinese a Gaza, non è solo un obbligo morale degli Stati europei sostenere lo stato di diritto internazionale e prevenire il crimine di genocidio. È anche un obbligo legale: il mancato rispetto di questo obbligo potrebbe comportare una responsabilità penale individuale per coloro che continuano a sostenere sconsideratamente l’assalto implacabile di Israele contro i palestinesi di Gaza”, secondo Daan de Grefte, responsabile legale del Centro europeo di sostegno legale.

“Come avvocati profondamente impegnati per la giustizia, le atrocità senza precedenti contro il popolo palestinese scuotono profondamente le nostre coscienze e ci obbligano a unirci per compiere il nostro dovere. I funzionari pubblici coinvolti nel sostegno al genocidio di Israele a Gaza devono rispondere delle loro azioni. Esortiamo i responsabili delle decisioni a tutti i livelli a riconsiderare il loro appoggio ai crimini internazionali, a porre fine all’ipocrisia, a fermare immediatamente la devastazione in corso a Gaza e a sostenere il diritto internazionale come standard universale per la protezione di ogni individuo”, ha sottolineato Ihsan Adel, presidente di Law for Palestine.

La continuazione del sostegno incondizionato e dell’armamento dello Stato olandese di Israele, anche dopo le dichiarazioni apparentemente genocide di alti funzionari israeliani, è inaccettabile. In combinazione con gli orribili fatti sul campo a Gaza, in particolare l’enorme numero di morti – tra cui quasi la metà bambini – questo significa che il governo olandese non può continuare a sostenere le azioni di Israele senza conseguenze. Lo Stato olandese e i suoi funzionari hanno il dovere di prevenire il genocidio e tutte le altre violazioni del diritto umanitario”, afferma l’avvocato Wout Albers della Global Justice Association.

Sostenere tale assistenza coinvolge i funzionari pubblici europei nella perpetrazione di crimini di guerra e contro l’umanità, nonché nella mancata prevenzione del crimine di genocidio. Ciò può rendere i funzionari penalmente responsabili per aver violato il diritto internazionale “favorendo” i crimini di Israele contro il popolo palestinese.

Le lettere complete ai funzionari governativi sono disponibili qui.

L’iniziativa Giustizia e responsabilità per la Palestina

L’iniziativa “Giustizia e responsabilità per la Palestina” è una rete mondiale decentrata di organizzazioni legali, avvocati e difensori dei diritti umani, che si dedica a indagare e a intraprendere azioni legali contro individui ed enti coinvolti nei crimini in Palestina. E’ coordinata dal Palestine Institute for Public Diplomacy (PIPD), dallo European Legal Support Center (ELSC) e da Law for Palestine (Law4Palestine).


Fonte: ZNetwork, 23 gennaio 2024

Traduzione di Enzo Gargano per il Centro Studi Sereno Regis


 

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