Il Paintball (Prima parte)

Rita Vittori

Quando ho letto su Pressenza (Agenzia di stampa internazionale tematica) del 13 dicembre u.s. un articolo di Mario Pizzola sull’esistenza di un centro di paintball vicino a Milano, dove si possono affittare carri armati veri per simulare la guerra, sono saltata sulla sedia. Ma cosa è il paintball, mi sono detta.

Il paintball: che cos’è

Ebbene, si tratta di uno sport attualmente riconosciuto come tale dalla Federazione Italiana Discipline Armi Sportive da Caccia. e dal Coni, con un campionato interregionale, uno nazionale, la Coppa Italia e la Coppa del Mondo. I centri di paintball sono soprattutto al Nord e in Centro Italia, ma non mancano anche al sud, dove si stanno diffondendo sempre più. Quelli più grandi nascono come set cinematografici per simulare i campi di battaglia per film e videogiochi, ma poi diversificano le attività come centri sportivi o di divertimento.

Ma vediamo cosa è il paintball. «Il Paintball è uno sport adrenalinico in cui due squadre, composte solitamente da un minimo di 3 a un massimo di 7 elementi, si sfidano all’interno di un campo da gioco ad eliminarsi a vicenda o a conquistare una bandiera, utilizzando appositi attrezzi sportivi chiamati marcatori che, a mezzo di palline di gelatina ripiene di vernice biodegradabile e atossica (le paintballs) vanno ad eliminare l’avversario».

E così è definito in Wikipedia: «Il paintball è un gioco che ha lo scopo, nei casi più comuni, di conquistare la base avversaria oppure di eliminare l’avversario colpendolo con delle palline di gelatina animale o vegetale, riempite di vernice gialla, sparate mediante apposite attrezzature ad aria compressa chiamati marker».

Il paintball è originario degli Stati Uniti, dove fu inventato nel 1976 da Hayes Noel, Bob Gurnsey e Charles Gaines; fu giocato per la prima volta nel New Hampshire usando una pistola a vernice per segnare gli alberi.  In pratica si tratta di una guerra simulata con attrezzature molto simili alle armi che sparano pittura: si può svolgere in campi chiusi o nel bosco. Infatti, molti di noi a passeggio nei boschi, avrà senz’altro incontrato gruppi di persone travestite da soldati e nascoste tra i cespugli che simulavano attacchi.

Che c’è di male? È solo un gioco, anzi uno sport.

Cosa insegna il paintball

È ovvio… «Portare la propria squadra alla vittoria, secondo diverse modalità di gioco, con il fine di affinare l’astuzia, l’abilità strategica, e la capacità di colpire l’avversario anche da distanze notevoli, nel solo interesse di fare avanzare la propria squadra verso la conquista degli obiettivi che il gioco prevede. Tali obiettivi possono essere la difesa o la conquista di una base, di una posizione o di un obiettivo sensibile».

C’è anche chi si preoccupa di sottolineare che non si tratta di simulazione bellica (devo ammettere che guardando le immagini dei siti se ne ha l’impressione opposta). Si afferma che sia uno sport adatto a tutti e a tutte le età anche a festeggiare compleanni e «addio al celibato/nubilato»: basta radunare un po’ di amici e dividersi in due squadre. Le possibilità di gioco sono molteplici: in alcuni casi le due squadre devono conquistare una bandiera o la base avversaria. Ma si può anche giocare a «uno contro tutti», dove il «fortunato prescelto» deve eliminare tutti gli altri, oppure scortare un giocatore definito «il vip» da un punto A a un punto B del campo.

In molti siti le offerte vengono allargate a minori oppure alle classi: sembra ideale come gita scolastica: «Gioco di squadra perfetto per le gite scolastiche che orienta i gruppi agli obiettivi comuni, comunicazione e gioco di ruolo! Nel bellissimo campo presso il Trentino Wild Village, in uno scenario outdoor immersi nel verde della natura e delle Dolomiti di Brenta!»

Ottima idea, insomma, per trascorrere una giornata con la classe immersi nelle bellezze della natura!

Nulla poi a che vedere con guerriglia e competizione… soltanto un modo diverso di divertirsi e di stare in gruppo, collaborando insieme… bello imparare a collaborare no? Sì, ma per eliminare gli avversari…

In genere le attività vengono presentate come fonte di svago e attività fisica soprattutto immersi nelle bellezze naturali del luogo, grazie alle quali si possono sviluppare potenzialità molto apprezzate nella società attuale: capacità strategiche per conquistare la vittoria, solidarietà all’interno del gruppo per distruggerne un altro esterno, capacità comunicative per prendere immediate decisioni e soprattutto la capacità di avere fiducia nel leader.

Ma sono le immagini a chiarire il messaggio di aggressività che si vuole negare con le parole. Basta fare un giro su questi siti per averne consapevolezza. Le figure vestite con le maschere (sono dette così le tute e i caschi indossati dai giocatori) imbracciano i marcatori (molto simili a armi) che vengono puntati verso l’osservatore. Se ne riceve un messaggio di aggressione che rimane impresso nella mente.

Foto Loisir Paintball (CC BY-NC 2.0)

Nella presentazione di altri centri, come uno in Liguria, si legge:

«il campo è dotato di un terreno di gioco di 9 mila metri quadri circa, che includono, tra le altre cose, un ruscello che divide il campo in due parti, dei ponti per sorprendere gli avversari e ripari in legno dove aspettare il momento giusto per agire. Non mancano inoltre le trincee, per logorare la squadra rivale con attacchi a sorpresa e ritirate tattiche, torrette e muretti per nascondersi dai nemici, sacchi di terra e bidoni, il tutto in un’ambientazione boschiva che lascia senza fiato chiunque vi si trovi immerso».

Allora, dobbiamo proprio credere che non sia una simulazione bellica?…

Anche quello che leggiamo qui rivela quello che il paintball è:

«Bisogna ammettere una cosa, tra le attività di team building possibili ed immaginabili il paintball ha quel qualcosa in più! Infatti, anche se il paintball sembra un semplice gioco, può insegnare tanto ad ogni persona che fa parte di un’azienda. Perché dico ciò? Perché per come si svolge si è costretti a seguire la disciplina militare, dalla quale una azienda può sicuramente imparare tantissimo».

Sì, perché l’offerta raggiunge anche le aziende che vogliono migliorare il clima nei vari team di lavoro… quindi quale migliore formazione per vincere sul mercato se non abituando i dipendenti ai valori militari di disciplina, adesione acritica agli obiettivi aziendali, velocità di decisioni, obbedienza alla strategia concordata, fiducia nel leader

«Ma soprattutto è da non dimenticare un altro aspetto importante del paintball e cioè che porta un team a pensare costantemente a come “sopravvivere” ad un attacco avversario. Non è un po’ ciò che accade nella tua quotidianità lavorativa? Se ci pensi ogni giorno il tuo lavoro non è un po’ una guerra?».

Dopo questa formazione «davanti ai tuoi occhi non vedrai più un gruppo disunito di colleghi ma un esercito di soldati pronti a dare il massimo per i propri compagni e per l’azienda!»

Mi sembrano ottime prospettive!

(Continua)

1 commento
  1. Piergiorgio Borsotti
    Piergiorgio Borsotti dice:

    condivido in tutto.
    purtroppo ormai non sai piu dove girarti.
    altro che egemonia culturale della sinistra (quella vera non c’e’ praticamente piu’)

    Rispondi

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