La pace e l’energia (la pace è l’energia?)
Segnalo begli oggetti di cartoleria come una «recensione» anche se hanno solo l’aspetto di libri, ma non le parole. E li segnalo insieme perché gli intenti mi sembrano comuni (se vuoi la pace, cambia i tuoi consumi, la pace e l’energia). Gli oggetti sono due quaderni, uno realizzato dalla casa editrice Sonda (di Milano, viale Abruzzi 72), e uno pubblicato dal gruppo Iren.
Pace
Il primo s’intitola Pace e ha una particolare copertina con i colori della bandiera della pace, dal rosso al viola, dal basso verso l’alto. Carta certificata FSC, agile formato, circa 20 cm per circa 12 cm.
Ottimo – anche – da regalare.
Energia
Il secondo quaderno è stato realizzato dal Gruppo Iren, che ha creato una specie di Collana editoriale – I capolavori del Climate Change – che consiste in quaderni per appunti. Bellissime le copertine anche in questo caso, diverse, come diversi sono i titoli. Il Gruppo Iren li regalava ai visitatori dell’ultima edizione (2023) del Salone Internazionale del Libro di Torino come spunto per riflettere sui cambiamenti climatici.
Sulla copertina di quello che ho scelto – e sul relativo segnalibro – c’era disegnata la punta di un iceberg su cui stava aggrappato – piuttosto disperatamente – uno scarafaggio. Il che mi porta a due riflessioni:
- lo scarafaggio è antichissimo, come sappiamo, ha resistito nei millenni a tutte le ere del pianeta (e il riferimento a Kafka e alla metamorfosi del titolo è evidente); ma…
- oggi, a causa della crisi climatica e del conseguente scioglimento dei ghiacci, persino lo scarafaggio sta per soccombere, perché sta aggrappato su quello che forse è l’ultimo iceberg della Terra (invece la terra come humus è evidentemente stata tutta sommersa)
Bravi! Senza molte parole, ma con un’immagine eloquente avete trasmesso l’urgenza e la drammaticità del momento: se non si salva nemmeno lo scarafaggio che ci è sopravvissuto fino ad oggi vuol proprio dire che siamo nei guai… e che la piantassimo di dire che i cambiamenti climatici ci sono sempre stati!!!
Nonostante la disperazione, non mi sono fermata alla copertina, ho sfogliato le prime pagine, dove campeggia la scritta “Il futuro non è già scritto, insieme possiamo cambiarlo” (e dopo la copertina che mi ha fatto pensare proprio quello – il futuro è già scritto – provo un piccolo conforto. Continuando a leggere trovo gli obiettivi del Gruppo Iren – 10 obiettivi per lo sviluppo sostenibile – (e ridaje con l’ossimoro). Il Gruppo Iren ci crede – evidentemente – nello sviluppo sostenibile, e riporta i risultati del 2022, tra cui:
il 75% del totale degli investimenti è sostenibile;
836.000 tonnellate di rifiuti avviati al recupero di materia in impianti del Gruppo Iren;
1.358.000 tonnellate di CO2 equivalente evitate grazie al recupero di materia dai rifiuti;
raggiungere l’obiettivo (nel 2030) del 20% di perdite lungo la rete acquedottistica (attualmente è il 31,2%). Poi c’è il QRCode da inquadrare per scoprire altri impegni e risultati del Gruppo.
Infine, prima di molte pagine bianche, senza righe – complimenti per la scelta, più sostenibile – un’altra frase piena di speranza, che conclude la lettura. Per la serie: ora tocca proprio a te! E le pagine con i dati di ciò che Iren ha fatto finora sono solo 4, mentre quelle a disposizione per fare noi, tutti noi, sono molte di più. Sono l’essenziale del quaderno. Il messaggio è chiaro no? Meno bla bla + fatti. Ecco la frase conclusiva:
Le prossime pagine sono dedicate alle tue idee e alle buone pratiche che puoi adottare per salvaguardare il Pianeta.
Sul segnalibro – con la medesima immagine della copertina – c’è un discorso ancora più motivante:
«Un aumento di 1,5°C rispetto al periodo preindustriale, è il limite massimo di riscaldamento del pianeta per evitare danni irreparabili.
Ad oggi la temperatura media è salita di 0,98°C, rendendo sempre più instabile e imprevedibile il clima.
Per questo, noi di Iren lavoriamo ogni giorno per accelerare la progressiva decarbonizzazione di tutte le nostre attività e completare la transizione ecologica, in particolare con l’obiettivo di ridurre il 47% al 2030 l’intensità carbonica della nostra produzione energetica e di azzerare le emissioni derivanti dai nostri consumi energetici. Ma abbiamo bisogno anche di te».
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