Dalla storia all’attualità: pace, ambiente, nonviolenza

Ciclo di presentazione di libri: Dalla storia all’attualità: pace, ambiente, nonviolenza


Kathleen Bell, Per terra e per mare. Poesie per chi è in cerca di rifugio, CivicLeicester, 2020. Traduzione e postfazione di Pietro Deandrea
Giorgio Brizio, Non siamo tutti sulla stessa barca: Le sfide del nostro tempo agli occhi di un ragazzo, Slow Food, 2021

giovedì 28 ottobre 2021, ore 18 | sala Gandhi

Traduzione di una raccolta di vari autori anglofoni sul tema dei rifugiati, il volume è stato prodotto nel quadro del progetto di traduzione internazionale Journey in Translation. Sia il libro sia il progetto hanno lo scopo di diffondere consapevolezza su questioni legate ai rifugiati, e di raccogliere fondi per gruppi che aiutano chi è in cerca di rifugio o chi aiuta i migranti in mare.

Introduce

Angela Dogliotti, vicepresidente del Centro Studi Sereno Regis

Intervengono

Pietro Deandrea, docente di letteratura inglese e traduzione all’Università degli Studi di Torino, dove è anche membro del C.I.S.P. (Centro Interateneo di Studi per la Pace)
Giorgio Brizio, 19 anni, è attivista per i diritti umani e per quelli della Terra. Ha vissuto a Berlino e a Torino, dove frequenta un corso di laurea in Scienze internazionali dello sviluppo e della cooperazione. Da due anni si occupa principalmente di crisi climatica e migrazioni portando avanti battaglie politiche e opere di sensibilizzazione.

Il mare e l’acqua come filo conduttore per parlare di due tematiche tanto collegate quanto urgenti, il clima e le migrazioni. Il libro, oltre che una call to action e possibilità di aggregazione, è pensato per essere una piccola azione concreta che le persone possono fare acquistandolo: i diritti d’autore del saggio sono devoluti a Mediterranea e ResQ, che salvano vite lungo la rotta più letale del Pianeta.

Durante l’evento verrà presentato il nodo di terra di MediterraneaSavingHumans, con il quale collaborano entrambi gli autori.


Movimento Internazionale della Riconciliazione, La colomba e il ramoscello. Un progetto ecopacifista, Edizioni Gruppo Abele, 2021
giovedì 4 novembre 2021, ore 18 | sala Poli

Per il ciclo “Dalla storia all’attualità: pace, ambiente, nonviolenza”

Angela Dogliotti Marasso (Centro Studi Sereno Regis, MIR Italia e Movimento Nonviolento)
dialoga con:

Pierangelo Montipresidente  MIR Italia
Zaira Zafarana, MIR Italia e International Fellowship of Reconciliation

Valter Giulianogiornalista ambientalista  Pro Natura

Rappresentante  Extinction Rebellion

 

 

 


Pasquale Pugliese, Disarmare il virus della violenza. Annotazioni per una fuoriuscita nonviolente dall’epoca delle pandemie, goWare, 2021
giovedì 25 novembre 2021, ore 18 | sala Gandhi

Con l’autore Pasquale Pugliese (online) intervengono Angela Dogliotti, vicepresidente del Centro Studi Sereno Regis e Piercarlo Racca del Movimento Nonviolento

“Chiunque abbia avuto occasione di riflettere sulla storia e sulla politica non può non essere consapevole dell’enorme ruolo che la violenza ha sempre avuto negli affari umani, ed è a prima vista piuttosto sorprendente constatare come la violenza sia stata scelta così di rado per essere oggetto di particolare attenzione: nessuno mette in discussione o sottopone a verifica ciò che è ovvio per tutti.”
Hannah Arendt, Sulla violenza

La violenza è l’oggetto di questo libro. L’obiettivo dell’autore è proprio quello di disarmare il virus della violenza che, come scrive Hannah Arendt, ci accompagna nel quotidiano. Il lettore è quindi trasportato in un percorso ragionato sui temi cruciali del nostro tempo.

La crisi globale che è seguita alla pandemia ha reso ancora più esplicite le contraddizioni del mondo in cui viviamo. La crisi è anche l’occasione per cambiare strada e aprire prospettive differenti, a cominciare dalla cultura, dalla formazione e dall’educazione. Prefazione di Michele Gagliardo.

 

 


Claudio Anta, Albert Einstein. Le strade verso il pacifismo, LIT, 2020
giovedì 9 dicembre 2021, ore 18 | sala Gandhi

Incontro con Claudio Giulio Anta, in occasione della pubblicazione in tedesco del suo libro Albert Einstein. Le strade verso il pacifismo (Albert Einstein: Wege zum Pazifismus, LIT Verlag, Münster 2020)

L’enorme importanza di Albert Einstein nella storia del pensiero scientifico è ben nota. Tuttavia quello dato da Einstein alla scienza non è stato il suo unico contributo di rilievo alla cultura e alla società del Novecento.

Le sue riflessioni sul tema della pace e il suo concreto attivismo in quest’ambito, a partire dalla messa in guardia contro il pericolo nucleare, hanno fatto di lui uno dei pacifisti più significativi della sua epoca e, a distanza di oltre 60 anni da sua scomparsa, mantengono tutta la loro attualità nel panorama geopolitico internazionale.

Fino all’età di 35 anni Einstein non si occupò di pacifismo, la Grande Guerra fu un vero e proprio spartiacque del suo impegno, che si estese fino alla pubblicazione del manifesto Einstein-Russell (1955) contro l’uso della bomba a idrogeno, fino all’ultimo giorno della sua vita.

Il libro è ulteriormente arricchito da una parte antologica finale di scritti e discorsi di Einstein sul tema della pace, la cui pubblicazione è stata autorizzata dall’Università di Princeton.


Claudio Giulio Anta, storico del pensiero politico contemporaneo, ha conseguito un Dottorato di ricerca in «Storia del pensiero politico e delle istituzioni politiche» presso l’Università di Torino e ottenuto l’abilitazione quale professore associato in «Filosofia Politica». Collabora con le riviste «Nuova Antologia», «Rivista di Studi politici internazionali» e «History of European Ideas».


Francesca Dagnino, Paola De Ferrari, No War. Storie e documenti del movimento pacifista, Associazione per un Archivio dei Movimenti, 2021
giovedì 16 dicembre 2021, ore 18 | sala Gandhi

“No War. Storie e documenti del movimento pacifista” è il libro edito dall’Associazione per un Archivio dei movimenti di Genova, nel marzo del 2021.

Intervengono da remoto Paola De Ferrari (Archivio dei Movimenti di Genova) , Norma Bertullacelli (insegnante, attivista per la pace) e Vittorio Pallotti (Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale di Bologna) in dialogo con Angela Dogliotti e Giorgio Barazza (Centro Studi Sereno Regis)

Dalla prima marcia Perugia-Assisi al G8 di Genova, dalla contestazione alla Mostra Navale bellica al boicottaggio dei portuali contro le navi delle armi, dai missili di Comiso alle Donne in Nero, dagli interventi umanitari nei luoghi difficili all’obiezione di coscienza al servizio militare… Attraverso interventi di analisi storica e soprattutto testimonianze dei protagonisti, il libro ripercorre oltre sessanta anni di lotte pacifiste e nonviolente. Ne emerge il ritratto di un movimento complesso, e variegato nelle sue diverse anime, cristiana, laica e radicale, femminista, comunista, che nonostante sempre nuove difficoltà non ha mai smarrito la strada del suo impegno. Il libro è curato da Francesca Dagnino e Paola De Ferrari.


Paola De Ferrari, cofondatrice dell’Archivio dei movimenti di Genova, di cui è responsabile, è stata attiva nella sinistra del lungo 68 e nel femminismo. Si è interessata dagli anni 90 agli archivi dei movimenti, a partire da quelli delle donne, che ha descritto in articoli e pubblicazioni. E’ stata libraia ed è archivista diplomata.

Norma Bertullacelli, insegnante in pensione. Ha partecipato alle lotte contro la mostra navale “bellica”,  contro i missili a Comiso e contro il G8 di Genova. Da vent’anni partecipa all’ “ora in silenzio per la pace”, un appuntamento settimanale sui gradini del palazzo ducale: contro tutte le guerre e per la globalizzazione dei diritti (www.orainsilenzioperlapace.org)


Joanna Macy, Chris Johnstone, Speranza attiva. Come affrontare la catastrofe ecologica senza perdere la testa, Terra Nuova, 2021. Traduzione di Giovanni Scotto
giovedì 20 gennaio 2022, ore 18 | sala Gandhi

Per un attivismo consapevole e nonviolento, in grado di far crescere la coscienza e arginare il degrado del pianeta.

Speranza attiva” è il libro di Chris Johnstone e Joanna Macy pubblicato da Terra Nuova Edizioni nel settembre 2021 Intervengono con il curatore dell’edizione italiana Giovanni ScottoAngela Dogliotti (Centro Studi Sereno Regis) e Silvia Nejrotti (formatrice e consulente di sviluppo organizzativo).

Il cambiamento climatico, l’esaurimento del petrolio, lo sconvolgimento economico e l’estinzione di massa rappresentano oramai un’emergenza planetaria di proporzioni schiaccianti. Speranza attiva ci mostra come affrontare la crisi ambientale, economica, ma anche esistenziale che stiamo vivendo in questi giorni e allo stesso come tempo riscoprire nel nostro profondo una resilienza inaspettata e un potere creativo.

Attingendo alla loro lunga esperienza di attivisti e alle loro conoscenze scientifiche, gli autori ci guidano attraverso un processo di consapevolezza e trasformazione personale in grado di fornirci gli strumenti per affrontare il disordine in cui ci troviamo e svolgere il nostro ruolo nella transizione collettiva, verso una società finalmente in grado di sostenere la vita.

Chris Johnstone

Chris Johnstone è un formatore specialista in psicologia della resilienza, della felicità e del cambiamento positivo. È autore di Seven ways to build resilience (2019) e Find our power, a toolkit for resilience and positive change (2010).

Joanna Macy

Joanna Macy è un’attivista statunitense, conosciuta anche in Italia per l’impegno ecologista. Il suo lavoro di ampio respiro esplora con originalità le questioni psicologiche e spirituali dell’era contemporanea, promuovendo la coltivazione della consapevolezza ecologica in una fruttuosa risonanza tra il pensiero buddista e la scienza postmoderna. È autrice di numerosi libri, tra cui Word as lover, world as self (2005) e Coming back to life (1998).


Gianmarco Pisa, Di terra e di pietra. Forme estetiche negli spazi del conflitto, dalla Jugoslavia al presente, Multimage, Firenze, 2021
giovedì 17 febbraio 2022, ore 18 | evento online

Forme estetiche negli spazi del conflitto, dalla Jugoslavia al presente, pubblicato dall’Associazione editoriale Multimage nel 2021

Introduce e coordina

Angela Dogliotti, vicepresidente del Centro Studi Sereno Regis

Con l’autore Gianmarco Pisa intervengono

  • Paolo Candelari, già presidente del MIR – Movimento Internazionale di Riconciliazione, socio del Centro Studi Sereno Regis
  • Enrico Peyretti, ricercatore per la pace, socio del Centro Studi Sereno Regis, membro del comitato scientifico del Centro Interateneo di Studi per la Pace delle Università piemontesi
  • Olivier Turquet, educatore e formatore, coordinatore della redazione italiana di Pressenza, direttore dell’Associazione Editoriale Multimage

Il nesso tra pace, giustizia e cultura è, senza dubbio, tra i più significativi nel percorsi di trastormazione del presente e nella lettura degli eventi del passato. Attraverso i patrimoni culturali e i luoghi della memoria, mediate dalle memorie collettive e dalle pratiche sociali, le eredità del passato si stagliano sul presente e si proiettano verso il futuro, ridando densità a parole sempre attuali. solidarietà. fratellanza, unità. In un’ampia esplorazione sul campo, tra etica ed estetica negli spazi del conflitto, la ricerca-azione «di terra e di pietra» si interroga, al tempo stesso, sui percorsi della democrazia e sulle condizioni della trastormazione, nella prospettiva della pace con giustizia.

Gianmarco Pisa – Operatore di pace. Impegnato in iniziative e ricerca-azione per la trasformazione dei conflitti, nell’ambito di IPRI (Istituto Italiano di Ricerca per la Pace) – Rete Corpi Civili di Pace, si occupa inoltre di inter-cultura e inclusione presso i centri di ricerca RESeT (Ricerca su Economia Società e Territorio) e IRES Campania (Istituto di Ricerche Economiche e Sociali), a Napoli, la sua città. Ha all’attivo pubblicazioni sui temi del conflitto e della pace e azioni di pace nei Balcani, per Corpi Civili di Pace in Kosovo, e, in diversi contesti, nello scenario mediterraneo.


Enrico Peyretti. Non ho scoperto nuove terre, Edizioni Mille, 2022
giovedì 24 marzo 2022, ore 18 | sala Gandhi

 

Pietro Polito, La forza della coscienza. Storia di una persuasione: Claudio Baglietto e Aldo Capitini, Biblion, Milano 2020
giovedì 7 aprile 2022, ore 18 | sala Poli

Filosofi della nonviolenza e uomini dotati di una forte coscienza individuale e di una grande consapevolezza del proprio obbligo morale, di intonazione kantiana, Claudio Baglietto (1908-1940) e Aldo Capitini (1899-1968) appartengono alla esigua schiera dei “persuasi”, di coloro che hanno saputo «dire “sì” al bene e dire “no” al male». L’intensificarsi del sodalizio culturale e spirituale tra i due, nato nel contesto della Scuola Normale Superiore di Pisa durante l’“era Gentile” e sviluppatosi in un legame di amicizia personale mai reciso, viene ricostruito attraverso le voci e le lettere dei protagonisti, con un’attenzione storico-politica e, al contempo, etica, finalizzata a cogliere le motivazioni profonde sottese al loro rifiuto. Un rifiuto messo in atto per rispondere a un’urgenza e a un imperativo morale e religioso, prima ancora che politico.

Le dure conseguenze umane e professionali derivanti dall’atto “eroico” di Baglietto, che decise di non fare ritorno in Italia per evitare il servizio militare, non solo rinunciando alla carriera accademica, ma anche esponendosi alle critiche degli amici e alla rottura con i familiari, e dalla scelta di Capitini, che rinunciò al proprio ruolo di Segretario della Normale pur di non iscriversi al partito fascista, scegliendo la via dell’esilio in patria, consentono di cogliere la dimensione più profondamente umana di due figure esemplari. Due uomini il cui comportamento dovrebbe, tuttora, guidare i singoli e la collettività nel trovare una risposta alla domanda “Che cosa fare oggi?”

Pietro Polito, storico delle idee, si occupa di Novecento “ideologico” italiano ed è autore di saggi su Piero e Ada Gobetti, Aldo Capitini, Norberto Bobbio, Guido Dorso, Silvio Trentin, Umberto Campagnolo, Andrea Caffi, Danilo Dolci. L’altro suo filone di studi è la pace, la nonviolenza e l’obiezione di coscienza. Formatosi alla scuola Bobbio, ne ha curato diverse opere, tra cui il carteggio con Capitini, Lettere 1937-1968 (2012), e gli scritti sulla Resistenza, compresi in Eravamo ridiventati uomini (2015). Tra i suoi lavori più recenti: Elogio dell’obiezione di coscienza (2013)? Le parole dello spirito critico. Omaggio a Norberto Bobbio (2015), Il dovere di non collaborare. Storie e idee dalla Resistenza alla nonviolenza (2017), L’eresia di Piero Gobetti (2018), L’utopia della rivoluzione. La rivoluzione liberale di Piero Gobetti (2019). È direttore del Centro studi Piero Gobetti e curatore dell’Archivio Norberto Bobbio.


Alberto Gaino, Il silenzio dell’amianto, Rosenberg e Sellier, Torino 2021
28 aprile (Giornata internazionale contro l’amianto), ore 18 | sala Gandhi (se libera sala Poli)

La nocività dell’amianto per la salute umana è ormai un dato di fatto assodato, che ha portato al bando di produzione e utilizzo in Italia e in numerosi altri paesi.

Ma molto resta da raccontare dal punto di vista delle vittime, ed è ciò che questo libro-inchiesta si propone di realizzare. Viene fatta luce sulle dinamiche economiche e scientifiche del business dell’amianto su scala mondiale, per poi documentare le principali vicende italiane (Casale Monferrato, Broni, Taranto…) che hanno provocato tremende tragedie umane, le cui conseguenze non sono affatto concluse.

Particolare attenzione è dedicata al versante giudiziario di queste vicende, portando alla luce, anche con documenti inediti, gli intrecci tra scienza, giurisprudenza e interessi economici, che finiscono per rendere le vittime del lavoro sempre meno visibili.

Alberto Gaino, giornalista di lungo corso, collaboratore a “il manifesto” nei primi anni Settanta, dal 1981 cronista prima a “Stampa Sera”, poi a “La Stampa”, nella sua carriera si è occupato essenzialmente di giudiziaria. Tra i suoi libri Falsi di stampa. Eternit, Telekom Serbia, Stamina (2014), e Il manicomio dei bambini. Storie di istituzionalizzazione (2017).


Paolo Calvino, In guerra non andare, Neos Edizioni, Torino 2019
giovedì 19 maggio, ore 18 | sala Gandhi

Un viaggio nell’Etiopia di oggi sull’itinerario percorso dal nonno soldato negli anni Trenta.  Il diario contemporaneo che ne scaturisce e l’epistolario coloniale del nonno si intrecciano in un’alternanza di voci e di vicende che si trasforma in un’esperienza esistenziale e in un’appassionata perorazione contro tutte le guerre.

Un anziano che ha fatto la guerra d’Etiopia, spiega al nipote perché in guerra non ci si deve proprio andare. Il nipote cresciuto ritrova le lettere africane del nonno e, in un periodo della sua vita in cui ha messo tutto in discussione, la loro lettura lo tocca profondamente. Progetta allora un viaggio per ripercorrere il suo itinerario: Adua, Macallè, l’Amba Aradam, l’Amba Alagi, Mai Ceu e il lago Ascianghi, Dessiè, Addis Abeba e Gibuti.

Durante il percorso, le scoperte quotidiane si intercalano con gli interrogativi sulla vita del nonno e a ciò che, nel frattempo, l’Autore intuisce di se stesso. Per capire meglio va quindi alla ricerca di informazioni e testimonianze ulteriori che colmino le lacune inevitabili in un epistolario: saggi storici, opere di letteratura, racconti di persone incontrate nel Corno d’Africa o altrove.

I viaggi del nonno e del nipote si fondono così in un intreccio di voci e di epoche storiche che si confrontano e si mescolano attraverso ricordi, missive e documenti, in una narrazione introspettiva che ha il sapore di un romanzo.

Paolo Calvino è nato nel 1969 a Torino, dove vive. Negli anni universitari ha viaggiato nell’Europa settentrionale e orientale, è stato in India e nel frattempo si è laureato in Filosofie dell’India e dell’Estremo Oriente. Ha poi vissuto a Londra, in Italia e in Giappone. Finora i suoi sogni lo hanno condotto in quarantanove Stati del mondo. Ha viaggiato in treno più volte nei Balcani e in Russia. Poco prima dei quarant’anni ha scoperto quanto si può andare lontano con i propri piedi: prima attraversando l’Italia settentrionale, poi l’isola giapponese di Shikoku e infine percorrendo la via Francigena. Una volta compiuto un viaggio, ne trasforma alcuni episodi in racconti; dal 2010, lo fa nel suo blog. Per Neos edizioni, ha partecipato con i suoi racconti alle due edizioni dell’antologia Pagine in viaggio: La via del fiume (2018) e Metropolis (2019).


Raffaele Mantegazza, Imparare a resistere. Per una pedagogia della resistenza, Mimesis, Sesto San Giovanni (MI) 2021
giovedì 6 giugno 2022, ore 18 | sala Gandhi

Sono tanti gli aspetti della realtà ai quali occorre saper resistere: abbiamo bisogno di una resistenza al dolore, all’annientamento, agli abusi di potere, al senso di nullità che spesso pervade l’essere umano.

Questo libro parte dall’ipotesi che la capacità di resistere possa essere appresa, educata e insegnata. Le esperienze di resistenza al dominio (in particolare a quello nazifascista) e a ogni forma diretta o indiretta di annientamento dell’umano vengono ripercorse per fondare una teoria dell’educazione che, attraverso la resistenza, porti alla creazione di esseri umani che lottano per la felicità di tutti e che in questa lotta trovano la loro più profonda realizzazione.

Raffaele Mantegazza insegna Scienze pedagogiche al Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Milano- Bicocca. Collabora con numerose scuole all’organizzazione di corsi di aggiornamento per insegnanti e incontri con gli studenti. È autore di numerose opere, tra cui Narrare la fine (2018), L’ultimo scodinzolio (2019), Caro bullo ti scrivo… (Mimesis 2019), e curatore, insieme a Isabella D’Isola, de La filosofia di Enzo Jannacci (Mimesis 2019).


Date da definire

Roberto Mancini, Gandhi. Al di là del principio del potere, Feltrinelli, 2021