Agenda latino-americana


Un ciclo di incontri, curato da Caffè Basaglia, Carovane Migranti, Centro Studi Sereno Regis E SUR, Società Umane Resistenti

Il primo appuntamento è martedì 21 febbraio 2017, alle ore 20.45, presso il Caffè Basaglia di via Mantova 34 a Torino con la presentazione del libro Rivoluzione e sviluppo in America LatinaCon il curatore Pier Paolo Poggio, direttore della Fondazione Luigi Micheletti di Brescia, interviene lo storico Aldo Agosti, professore emerito di storia contemporanea presso la Facoltà di Lettere dell’Università degli Studi di Torino. Introduce Ugo Zamburru.

Il secondo appuntamento è previsto per giovedì 9 marzo alle ore 21, presso la sala Poli del Centro Studi Sereno Regis, in via Garibaldi 13 a Torino,con la proiezione del documentario Todos son mis hijos della Asociación Madres de Plaza de Mayo, diretto da Ricardo Soto Uribe, con l’intervento di Renato di Nicola (Pescara), dell’Associazione Kabawil – El otro soy yo, gruppo di appoggio italiano all’Associazione Madres de Plaza de Mayo). Nell’ambito di CinEtica 2016/17.

Il terzo appuntamento in programma, martedì 21 marzo alle ore 20.45 al Caffè Basaglia, prevede l’intervento di Aldo Zanchetta su i popoli amerindi e movimenti sociali: I concetti-orizzonte dei movimenti dal basso in America Latina.

Il quarto e ultimo appuntamento, “Territorio e diritti indigeni in Brasile” è in programma martedì 11 aprile presso l’Aula Magna delle Missioni della Consolata in Via Cialdini, 4 a Torino, con l’arrivo a Torino di Ladio Veron, capo indigeno Guaraní-Kaiowà, Brasile, per perorare la causa di questo popolo che soffre per la perdita della propria terra e per le violenze dei coloni. Interviene Ava Taperendi, della comunità di Takuára, Mato Grosso do Sul, Brasil. Con l’adesione del Comitato Università di Torino America Latina e Caraibi, Comitato Roraima di solidarietà con i Popoli Indigeni del Brasile, SOCONAS INCOMINDIOS Comitato di Solidarietà con i Popoli Nativi Americani, Tamburi Parlanti. Patrimoni in Dialogo.

L’America latina con i suoi 422 milioni di abitanti, non è solo il luogo dei golpe, dei massacri legati al narcotraffico e ai regimi, di paradossali populismi. Formato dall’intreccio di popolazioni che subirono il triplo sfruttamento della deportazione, della schiavitù e della predazione di risorse, è anche il territorio di genocidi ancora in corso. Nel mondo ogni settimana in media due persone sono assassinate – come l’attivista honduregna Berta Caceres nel 2016 o il messicano Isidro Baldenegro a inizio 2017 – per aver preso posizioni a difesa dell’ambiente. Mentre le compagnie vanno in cerca di nuove terre da sfruttare, sempre più persone pagano con la vita per essersi poste sulla loro strada e va rimarcato che moltissime delle vittime siano indigeni amerindi, colpiti mentre si opponevano a impianti idroelettrici, allo sfruttamento minerario e al latifondo della coltivazione industriale. La maggioranza di queste violenze ha luogo in America Centrale e in Sud America. La realtà della guerra mondiale in atto ha anche questo volto e ci lascia sgomenti vedere quanto sia diffusa e radicata la convinzione di essere estranei a tutto questo perché – come sostiene il giornalista Sergio Scaglione – “siamo in realtà ancora convinti che tutto ciò che non succede in Europa non succede davvero”.

Per informazioni: 

Caffè Basaglia: 011.2474150 | Ugo Zamburru: 3393006884 [email protected]
Centro Studi Sereno Regis: 011532824 | Enzo Ferrara: 3398555744 [email protected]
SUR-Carovane Migranti: Gianfranco Crua: 3662094375 [email protected]