
Daniele Gouthier racconterà la storia vera di Naseem, del suo perdersi bambino nell’immensità dell’India, del ritrovarsi in Italia, divenire qui ragazzo e dover tornare alle origini per diventare adulto. Uno straordinario intreccio di vite, di umanità e di speranza.
Naseem ha una manciata d’anni, il fiato grosso e la certezza di essersi perso per sempre tra le strade di Delhi.
È un tardo pomeriggio di dicembre del 1997 e Naseem spera di aver evitato la polizia, l’arresto e le botte, ma si rende conto che non tornerà mai più a casa.
Appoggia la schiena a un muro e, mentre la nostalgia lo assale, si lascia scivolare a terra, seduto, le ginocchia al petto e gli occhi fissi sul traffico, oltre una nebbia di lacrime. Le prime da quando è cominciato tutto.
Perdersi
L’India è immensa come la curiosità e il desiderio di avventura di un bambino di otto anni. Così un giorno Naseem sale su uno di quei treni affascinanti e rumorosi e si trova improvvisamente perso e solo nella megalopoli di Delhi. Diciotto milioni di abitanti, un crocevia di culture, parole, strade. Naseem si è perduto. È solo l’inizio di una nuova vita. Adottato a Firenze, conserva gelosamente i ricordi d’infanzia. Quando le nostalgie si fanno troppo forti, decide di affrontare un lungo viaggio: nel tempo, nello spazio, nel profondo del proprio cuore.
Ritrovarsi
Perché ho scritto questo libro?
Perché i ragazzi, ma anche i lettori che pensano di non essere più tali, continuino a credere ai propri sogni e li perseguano anche, o soprattutto, se sembrano impossibili.
Perché quella di Naseem è una storia vera che ci mostra come il viaggio si faccia passo dopo passo e non solo riuscendo a raggiungere la meta.
Perché una vicenda corale, con protagonisti di paesi, culture e religioni diverse, ci insegna a metterci in cammino assieme al di là delle mille piccole grandi differenze che sembrano dividerci.
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