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Presentazione del libro “Non volevo morire vergine” di e con Barbara Garlaschelli,

martedì 28 Marzo 2017 | ore 21.00 - 23.00

Reading musicale con la fisarmonicista Stefania Carcupino e, a seguire, la musica di Johnny Lapio (Arcote).
Il volume è in uscita il 28 marzo 2017 per PIEMME Editore

A Milano, in una giornata di ottobre del 1982, guardo fuori da una delle tante finestre della classe e vedo ragazzi e ragazze che passeggiano nel prato della scuola. Una volta ero come loro. Camminavo, correvo, saltavo. Ora tutto è cambiato. Io sono ferma mentre loro continuano a correre, ignari del tesoro che possiedono: un corpo che risponde alla propria volontà. E io non voglio morire vergine. Non sarà facilissimo.

Barbara-GarlaschelliLa vita di Barbara è cambiata all’improvviso a poco più di quindici anni, quando per un tuffo in acqua troppo bassa è rimasta tetraplegica. Quindici anni è l’età delle prime cotte, delle prime schermaglie, dei batticuori. E del sesso. Di tutte le perdite che l’incidente ha portato con sé, la più insopportabile è proprio il pensiero di restare vergine per sempre. Vergine non solo nel corpo, ma di esperienze, di vita, di sbagli, di successi, di fallimenti, di viaggi, di sole. Armata di coraggio, ironia e molta curiosità, Barbara affronterà tutte le rivoluzioni imposte dalla nuova condizione, fino a ritrovare se stessa in un corpo nuovo. In una girandola di situazioni tragicomiche e di ragazzi e uomini impacciati, generosi, a volte teneri, a volte crudeli, Barbara compie la sua iniziazione al sesso e all’amore. Con gli stessi slanci, le delusioni, gli entusiasmi che tutte le donne, anche quelle con le gambe, conoscono molto bene.

“Ho voluto scrivere questo libro perché sono un’autrice e una donna su una sedia a rotelle. E questo fa la differenza, non nel senso che si è migliori o peggiori degli altri (anzi, spesso chi soffre di una qualunque disabilità è un coacervo di frustrazionie e rabbia), sia come scrittori sia come persone. Io so che se non fossi stata su una sedia a rotelle, se non avessi avuto un incidente a quindici anni che mi ha resa tetraplegica, non mi sarebbe mai venuto in mente di scrivere né Sirena né Non volevo morire vergine. Così come sono sicura che gli altri miei romanzi (molti) sono stati influenzati da questo mio corpo e da questa mia mente. Per la stessa ragione per la quale molti autori, Tony Morrison per fare un esempio, non avrebbe scritto libri in cui il tema della lotta per la dignità dell’essere “neri” è un punto focale della sua narrazione.
Io sono una donna e una scrittrice disabile. Ci ho messo 36 anni per esserne fiera mio malgrado. E le storie che racconto – che non trattano certo sempre di disabili – hanno di sicuro risentito della mia visione di scrittrice il cui corpo è limitato nei movimenti.
Il corpo dà luogo all’esistenza scrive Jean-Luc Nancy
Ed è così: il nostro corpo di scrittori, il nostro modo di respirare, di guardare il mondo dà la visione del nostro immaginario narrativo.
Trasformare noi stessi in una storia e in molte storie è una delle magie di questo mestiere, a mio avviso”.


Rassegna stampa

Dettagli

Data:
martedì 28 Marzo 2017
Ora:
21.00 - 23.00
Categoria Evento:
Tag Evento:
,

Luogo

sala Poli
via Giuseppe Garibaldi, 13
Torino, Torino 10122 Italia
+ Google Maps
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