
In occasione della Giornata Mondiale dell’Amianto, insieme all’autore Alberto Gaino, giornaista, partecipano Dario Mirabelli – epidemiologo e medico del lavoro e Davide Petrini – docente di Diritto Penale, Università di Torino
Coordina Enzo Ferrara – Centro Studi Sereno Regis e AIEA
L’evento si svolge in collaborazione con l’Associazione Italiana Esposti Amianto (AIEA odv), L’Associazione Familiari Vittime Amianto (AFeVA) e Medicina Democratica.
Necessaria la prenotazione per partecipare in presenza agli eventi: https://forms.gle/dvzawvWEeNd7H2xu8
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Mentre è in corso il processo Eternit-bis per le vittime di Casale Monferrato, Alberto Gaino si interroga sull’enorme quantità di dati disponibili sulla pericolosità delle fibre asbestose, chiedendosi da quanto tempo e cosa l’industria sapesse sui rischi per la salute e l’ambiente nei luoghi di lavorazione dell’amianto.
Solo l’impegno pluridecennale di studiosi, attivisti, sindacalisti e giornalisti ha permesso di recuperare una straordinaria quantità di documenti ed evidenze che dimostrano come la consapevolezza dei pericoli fosse consolidata ben prima che la legislazione intervenisse alla fine del novecento.
Nonostante ciò, l’industria dell’amianto non solo non ha adottato subito provvedimenti a protezione di lavoratori e dell’ambiente ma ha invece esercitato pressioni e censure sulle agenzie di controllo e sui media. Alberto Gaino nel suo prezioso libro-inchiesta aggiunge il punto di vista delle vittime e fa luce sulle oscure dinamiche di business dell’amianto su scala mondiale, documentando anche le vicende italiane (Casale Monferrato, Broni, Taranto…).
Attenzione è dedicata anche al versante giudiziario, portando alla luce gli intrecci tra scienza, giurisprudenza e interessi economici che finiscono per rendere le vittime del lavoro sempre meno visibili.