Il doc su André Gorz e le sue riflessioni sul lavoro arriva a Torino in anteprima regionale
Con il patrocinio del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino, GRILITS (gruppo di ricerca su lavoro, industria, tecnologia e scienze umanistiche), Job Film Days (festival cinematografico internazionale sulle tematiche del lavoro) e Unione Culturale Franco Antonicelli in collaborazione con il Centro Studi Sereno Regis presentano a Torino l’anteprima regionale del documentario Lettera a G. Ripensare la nostra società con André Gorz, diretto da Charline Guillaume, Pierre-Jean Perrin, Julien e Victor Tortora, distribuito dall’Associazione “Sur les pas de Gorz”.
La proiezione sarà seguita da un dibattito che vedrà la partecipazione di Giuseppe Gariazzo, critico cinematografico e selezionatore di Job Film Days, e di Stefano Musso, già docente presso il Dipartimento Studi Storici dell’Università di Torino e che di Gorz ha tradotto Metamorfosi del lavoro. Critica della ragione economica (Bollati Boringhieri, 1992).
SINOSSI
Al centro del documentario vi sono la vita e il pensiero di uno degli intellettuali più stimolanti del XX secolo. Discepolo di Jean-Paul Sartre, fortemente influenzato da Ivan Illich, è stato al tempo stesso filosofo, giornalista impegnato, critico economico, pioniere dell’ecologia politica in Francia.
Il film dà grande risalto alle riflessioni sul lavoro di Gorz, che ne portò avanti un radicale ripensamento, difendendo la riappropriazione collettiva dei mezzi di produzione, l’autonomia e il tempo liberato. Argomenti di notevole attualità in un periodo in cui si sta da più parti ripensando il modo e il mondo del lavoro, i suoi orari, il suo impatto sulle persone.
Ricorrendo a un personaggio di finzione – quello della giovane Manon, laureata senza un lavoro fisso e con una prospettiva di precarietà soffocante, che si mette sulle tracce di Gorz leggendo i suoi libri e interessandosi alla sua vita – il film è un’originale esplorazione di temi quali la decrescita, il reddito universale, l’autonomia. Manon, indagando su questo filosofo di cui nessuno le ha mai parlato, esprime i dubbi, i desideri e le domande di una nuova generazione che si interroga sul significato dei nostri atti in un contesto di crisi ecologica e lavorativa.
