
sabato 2 giugno – ore 10.00-13.00
Sala Gandhi
Lo sviluppo tecnologico è stato fonte di benefici per gran parte della popolazione umana, ma anche causa di rischi non sempre accettabili e mai uniformemente distribuiti per molti lavoratori e cittadini esposti a pericoli non noti o celati. La vicenda del processo Eternit, conclusosi lo scorso febbraio con una sentenza storica, mostra che ancora la spirale della globalizzazione alimenta forme di crescita economica a scapito della sicurezza ecologica, sociale e sanitaria. Non solo nel caso dell’amianto, il rapporto rischi/benefici di molte produzioni è vicino a una soglia oltre la quale gli strumenti democratici e scientifici tradizionali rischiano di non poter ristabilire equilibri compromessi. Con il crescere della tecnica, i nodi socio-ambientali diventano complessi e richiedono forme di conoscenza e consapevolezza aggiornate e partecipate. Le modalità di analisi e comunicazione delle controversie tecno-scientifiche devono ora strutturarsi come strumenti non più di esposizione di intenti e risultati prestabiliti ma di negoziazione di metodi e priorità di realizzazione di progetti, che sempre più travalicano la dimensione antropica. Lo status di neutralità della scienza è in discussione, ma non il carattere universale e solidaristico della conoscenza, per un’ampia partecipazione in difesa della salute e dell’ambiente.
Proiezione dei documentari
Giulio Maccacaro. L’umanità di uno scienziato, di Maria Giustina Laurenzi, Mauro Morbidelli, Manuela Vigorita (2002) – estratti
Polvere, il grande processo dell’amianto, di Niccolò Bruna e Andrea Prandstrattler (2011) – visione integrale al termine dell’incontro
Interverranno:
Benedetto Terracini, già direttore di Epidemiologia e Prevenzione
Niccolò Bruna, filmmaker
Fulvio Aurora, di Medicina Democratica
Modera:
Enzo Ferrara, Ecoistituto del Piemonte, Centro Studi Sereno Regis
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