Una storia nonviolenta. Aldo Capitini e il Seminario internazionale del 1963

redazione

Emanuele Follenti, Una storia nonviolenta. Aldo Capitini e il Seminario internazionale del 1963, La meridiana, Molfetta 2023, pp. 209, € 18,00

Una storia nonviolentaAldo Capitini è stato molte cose: filosofo sui generis, poeta, pedagogista, attivista per la pace, leader politico e libero religioso. Soprattutto, è stato uno dei più acuti teorici della nonviolenza, che diede vita a un movimento nonviolento diffusosi in tutta Italia.

In questo libro Emanuele Follenti parte da una data chiave: il 1963, anno di svolgimento del “Seminario internazionale di discussioni sulle tecniche della nonviolenza”, nel quale Capitini invitava a riflettere sul metodo nonviolento e sulle sue “tecniche” di attuazione, anticipando alcuni temi del Sessantotto ancora oggi di grande attualità: educazione nonviolenta nelle scuole, disobbedienza civile, partecipazione democratica alla vita politica, rispetto per il mondo animale, persuasione alla pace.

A seguito del successo del Seminario si costituì il Movimento Nonviolento a cui Capitini decise di dedicarsi totalmente, sostenuto dal suo amico e discepolo Pietro Pinna, che 14 anni prima era stato protagonista del primo caso pubblico di obiezione di coscienza al servizio militare nell’Italia repubblicana e che, dopo la morte del maestro nel 1968, erediterà la guida del Movimento.

L’autore approfondisce un aspetto spesso marginalizzato della vita di Capitini, ovvero la sua figura di leader pacifista e antimilitarista, rivalutando l’impegno politico di un uomo che all’idea di partito contrapponeva quella di “centro” aperto all’iniziativa di tutti, un intellettuale che univa attorno a sé pacifisti integrali che mai persero la speranza di riuscire a costruire una società più giusta, attenta alle differenze culturali, alle minoranze e al dialogo.

L’autore

Emanuele Follenti è docente di italiano, storia e latino nei licei. Nel 2018 consegue la laurea magistrale in Scienze storiche presso l’Università di Bologna, discutendo una tesi su Aldo Capitini e la nonviolenza. Nel 2021 si specializza nell’insegnamento dell’italiano in prospettiva interculturale, dopo aver svolto un periodo di studi presso l’Universidad Complutense di Madrid. I suoi filoni di ricerca riguardano le implicazioni della teoria nonviolenta nella storia contemporanea e l’etica dell’intelligenza artificiale.


 

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