Il massacro di Israele a Rafah è un atroce crimine di guerra
In una flagrante violazione delle norme internazionali e delle leggi umanitarie, Israele continua ad agire nella più totale impunità a Gaza, con la complicità dell’Occidente e forte del sostegno militare e diplomatico incondizionato degli Stati Uniti: il massacro di Israele a Rafah è un atroce crimine di guerra
La sera del 26 maggio, le forze israeliane hanno bombardato una tendopoli che ospitava sfollati in una zona di sicurezza designata a nord di Rafah, uccidendo almeno 45 palestinesi, la maggior parte dei quali donne e bambini, e ferendone altre centinaia.
Si è trattato di uno dei più atroci assalti ai civili palestinesi a memoria d’uomo. I media riportano che Israele ha bombardato la tendopoli con sette bombe americane pesanti 2.000 libbre ciascuna. Secondo testimoni oculari, l’intenso bombardamento, che ha preso di mira l’area di Tal al-Sultan a Rafah, è stato un attacco deliberato contro i rifugiati palestinesi che si riparavano nelle tende. Le tende dei rifugiati bombardate, contrassegnate come Blocco 2371, erano state designate da Israele come “area sicura” per i civili.
Filmati ampiamente diffusi mostrano una notte di orrore indicibile: corpi ridotti in cenere, carbonizzati e anneriti al di là di ogni riconoscimento; bambini decapitati e fatti a pezzi dalle bombe statunitensi; genitori che stringono i loro figli morti e bruciati, urlando di orrore; soccorritori che estraggono i resti carbonizzati delle persone dalle tende in fiamme; vittime ferite trasformate in ospedale con ferite orribili e raccapriccianti.
Nella sua barbara rappresaglia contro la sentenza della Corte internazionale di giustizia, Israele ha bombardato Rafah con un’intensità massiccia e una brutalità senza precedenti.
Il massacro delle tende di Rafah è un orribile crimine di guerra compiuto da Israele con una barbarie senza precedenti. I palestinesi lo chiamano “Olocausto delle tende”.
Citando la Società della Mezzaluna Rossa Palestinese (PRCS), l’agenzia di stampa palestinese Wafa ha dichiarato che tra le vittime ci sono donne e bambini, molti dei quali sono stati “bruciati vivi” all’interno delle loro tende. Un testimone oculare arrivato all’ospedale Kuwait di Rafah ha raccontato: “Le tende si stavano sciogliendo e anche i corpi delle persone si stavano sciogliendo”.
Un medico inorridito che ha assistito alla carneficina ha detto: “In tutti i miei anni di lavoro umanitario, non ho mai assistito a qualcosa di così barbaro, così atroce, così disumano. Queste immagini mi perseguiteranno per sempre. E macchieranno la nostra coscienza per l’eternità”.
Il massacro delle tende di Rafah arriva pochi giorni dopo che la Corte internazionale di giustizia (CIG) ha ordinato a Israele di fermare la sua offensiva militare in quella zona e poco dopo che la Corte penale internazionale ha dichiarato di aver richiesto mandati di arresto per i leader israeliani. Nella sua barbara rappresaglia contro la sentenza della Corte internazionale di giustizia, Israele ha bombardato Rafah con un’intensità e una brutalità senza precedenti. Gli osservatori stimano che Israele abbia bombardato la città dei rifugiati più di 100 volte dalla sentenza: una parodia della giustizia internazionale e uno schiaffo alla Corte internazionale. Jeremy Corbyn, ex leader del partito laburista del Regno Unito, ha descritto il bombardamento del campo di Rafah da parte di Israele come un “mostruoso fallimento dell’umanità”.
Il massacro ha scatenato un’indignazione globale. I gruppi internazionali per i diritti si sono affannati a trovare le parole per descrivere gli orrori in corso a Rafah. L’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA) ha descritto le immagini di Rafah come l’ennesima testimonianza che Gaza è “l’inferno sulla terra”. L’ex portavoce dell’UNRWA Chris Gunness ha definito il massacro “il crimine dei crimini”.
Medici Senza Frontiere si è detta “inorridita” dall’assalto, che “dimostra ancora una volta che nessun luogo è sicuro”. Il gruppo umanitario ActionAid si è detto “indignato e affranto” per l’assalto “disumano e barbaro” al campo di Rafah: “Le immagini dei corpi bruciati che arrivano dai nostri partner sono una cicatrice sul volto dell’umanità e della comunità globale, che finora non è riuscita a proteggere la popolazione di Gaza”. Invitando ad agire contro Israele, il relatore speciale delle Nazioni Unite sul diritto alla casa ha scritto: “Attaccare donne e bambini mentre si rannicchiano nei loro rifugi a Rafah è un’atrocità mostruosa. Abbiamo bisogno di un’azione globale concertata per fermare subito le azioni di Israele”.
I leader occidentali, nel frattempo, hanno offerto le loro solite frasi di circostanza. Josef Borrell, capo della politica estera dell’Unione Europea, si è detto “inorridito dalle notizie che arrivano da Rafah sugli attacchi israeliani che hanno ucciso decine di sfollati, compresi bambini piccoli”, mentre il presidente francese Emanuel Macron si è detto “indignato per gli attacchi israeliani che hanno ucciso molti sfollati a Rafah”. Tuttavia, non è immediatamente chiaro se tale “indignazione” porterà a sanzioni europee contro Israele.
A Rafah vivono 1,4 milioni di sfollati palestinesi, la maggior parte dei quali sono donne e bambini che si rifugiano in tende di fortuna. L’attacco alla tendopoli di Tal al-Sultan è arrivato poco dopo che le forze israeliane hanno bombardato i rifugi che ospitano i palestinesi sfollati a Gaza, tra cui Jabalia, Nuseirat e Gaza City, uccidendo almeno 160 palestinesi. Finora la guerra genocida di Israele su Gaza ha mietuto oltre 35.000 vittime, tra cui oltre 15.000 bambini. Ha fatto sfollare quasi 2 milioni di palestinesi, soprattutto a Rafah, che è stata bombardata senza pietà da Israele.
In una flagrante violazione delle norme internazionali e delle leggi umanitarie, Israele continua ad agire nella più totale impunità a Gaza, godendo della complicità dell’Occidente e forte del sostegno militare e diplomatico incondizionato degli Stati Uniti. In mezzo all’indignazione e alla condanna globale, i leader israeliani continuano a chiedere l’annientamento totale di Gaza, mentre migliaia di israeliani si rivolgono a gruppi Telegram per celebrare le atrocità dell’IDF con immagini di bambini palestinesi bruciati.
Per oltre otto mesi, i palestinesi di Gaza hanno condiviso video in diretta delle loro esecuzioni quotidiane, implorando il mondo di fermare la carneficina. Ma la classe politica occidentale è rimasta in silenzio, limitandosi a offrire banalità sui diritti umani e sul diritto internazionale, rifiutandosi di porre un freno alla barbarie di Israele, per non parlare di imporre sanzioni a uno Stato genocida che si sta sfacciatamente vendicando della sentenza della Corte internazionale di giustizia massacrando ancora più palestinesi.
Common Dreams, 27 maggio 2024
https://www.commondreams.org/opinion/tents-massacre-rafah-war-crime
Traduzione di Enzo Gargano per il Centro Studi Sereno Regis
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