Terra Bruciata. Puntata delle Ribellioni

Cinzia Picchioni

Una recensione non basta! [1]* 3censioni del libro di Jonathan Crary, Terra bruciata. Oltre l’era digitale verso un mondo postcapitalista, Meltemi, Milano 2023

«Se mai sul nostro pianeta avremo ancora un futuro vivibile e condiviso, si tratterà di un futuro offline»

Ribellarsi (o: «l’obbedienza non è più una virtù»)

«Numerosi gruppi di attivisti hanno riconosciuto la trappola dei social media una volta fatta esperienza di forme di sabotaggio, sospensione e sorveglianza, oltre che di un indebolimento della fiducia e dello spirito di gruppo tra le comunità del mondo reale dei partecipanti faccia a faccia. Per prendere solo uno dei molti esempi possibili, il gruppo Dream Defenders, in Florida, formatosi nel 2012 […] ha sospeso e poi reso marginale l’utilizzo dei social media a causa degli impatti deleteri sull’organizzazione e sui suoi obiettivi- […]:

“Tutto il conflitto che avviene sui social media è indicativo del fatto che le persone in realtà non si conoscono tra loro. I social media forniscono l’ullusione di relazioni profonde. Ma finché le persone non si conoscono tra loro realmente, le cose non andranno mai molto lontano. […] È veramente importante fare subito un passo indietro da tutto ciò […] Uscire dai social media è per noi un’opportunità per comprendere realmente l’impatto che questo sta avendo su di noi, come sta venendo utilizzato dai nostri oppressori per manipolarci», p. 21

Una nuova resistenza?

«Le terrificanti anticipazioni di un futuro totalizzante di sorveglianza e regolamentazione digitale non solo sono esagerate, ma ci impediscono anche di renderci conto di quanto in realtà siamo liberi di rifiutare i dettati dell’impero e di adottare modi di vivere alternativi», p. 75.

Co-spirare (respirare insieme) quando si sta insieme

«Il valore di un incontro faccia-a-faccia non ha niente a che vedere con qualche malinteso senso della sua autenticità rispetto ad altri tipi di contatto telematico o remoto, i quali hanno le proprie specifiche forme di autenticità.

Piuttosto, il rapporto diretto tra esseri umani è qualcosa di diverso e di incomparabile con lo scambio o la trasmissione di parole, immagini o informazione. Esso è sempre permeato di elementi non linguistici e non visuali […] l’interazione faccia-a-faccia costituisce una base irriducibile del mondo-della-vita e del suo carattere comunitario; si fa carico del possibile emergere di imprevisti in modi che non hanno niente a che vedere con la comunicazione normativa. Un incontro non avviene entro uno spazio vuoto, né è legato alla cornice di uno schermo. È un’immersione, un abitare un’atmosfera che influenza tutti quanti i sensi, in modo cosciente o meno. Questo tipo di interazione, questa prossimità, è lettaralmente un co-spirare, un respirare insieme», p. 107

Insorgere! Resistere! (o Io e il Medioevo)

Già da tempo non mi preoccupo più quando qualcuno mi accusa (magari scherzando, ma mica tanto) di voler “restare nel Medioevo” o “tornare al Medioevo”, avendo riscontrato la falsità di tale affermazione. Quando mi trovo a motivare le mie scelte, tuttavia, non sono capace di essere così precisa nell’affermarle. Così ecco parole più precise, in cui mi rispecchio e ch riescono, meglio di me, a spiegare le mie motivazioni (e anche di altri/e, a quanto ho letto e leggo!):

«La facciata di un sistema “qui per restare” è difesa ferocemente contro qualunque rifiuto della cultura tecnologica aziendale e del consumismo compulsivo che la sostiene. Grazie ai cani da guardia della classe vassalla, le offerte high-tech di una manciata di grandi aziende sono presentate sotto la categoria onnicomprensiva di “tecnologia”, che l’atto di declinare anche solo parzialmente è rinfacciato come una forma di opposizione alla tecnologia tout court, o come un “voler tornare al Medioevo”.[…]

Il coerente ritratto dele forme di opposizione agli attuali assetti tecnologici come di una questione di pochi individui, isolati e scontenti, rivela il timore, attualmente condiviso dai plutocrati delle compagnie, che si verifichi un rifiuto su larga scala, e su basi di classe, della servitù tecnologica imposta sul lavoro. La caricatura del tecnofobo solitario è un’ansiosa invenzione utile a nascondere il potenziale inusrrezionale di massa di milioni di lavoratori sottopagati nei magazzini di Amazon, in Walmart, negli impianti di confezionamento della carne, nei call center e in molti altri siti soggetti alla regolamentazione sempre più dura del loro tempo e del loro lavoro e che rischiano di essere rimpiazzati dai robot», p. 97

Segue: Puntata della Nonviolenza (e delle violenze)


NOTA

[1] A proposito del libro di Jonathan Crary, Terra bruciata. Oltre l’era digitale verso un mondo postcapitalista, Meltemi, Milano 2023, la cui recensione si trova qui:

Qui di seguito la prima puntata:


 

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