Abbandonato il cellulare… salute e vitalità ritrovate!

Kathleen Burke

Traduzione a cura di Cinzia Picchioni (pure io senza cellulare. Anzi, non ho «abbandonato» il cellulare, perché non ne ho mai nemmeno avuto uno. Sottoscrivo ogni riga di questa testimonianza, soprattutto quelle sulla qualità della vita. I titoli di paragrafo sono «inventati» da me.

Davvero noi tutti/e che leggiamo abbiamo bisogno di cellulare+smartphone+connessione internet a casa+cordless+altri dispositivi wireless?

Noi, comuni mortali, magari ultracinquantenni, abbiamo davvero bisogno del cellulare – che spesso non sappiamo neppure usare – come un giovane rider, lui sì, che «se non lavora non mangia»?)

Per amicizia…

Un anno fa conducevo una vita normale, piena e attiva, senza avere idea del danno che il mio cellulare mi stava facendo. Il 1° luglio 2022 ho cancellato il mio servizio di telefonia mobile («cellulare» negli Stati Uniti) e ho disattivato la funzione wireless sul mio computer e il modem. Ho apportato queste modifiche su richiesta del mio rispettato alleato e collega, Arthur Firstenberg. Per poter lavorare insieme ho dovuto sperimentare in prima persona l’abbandono della tecnologia wireless e dovevo essere disposta a «essere il cambiamento».

Ho pianto…

All’epoca sembrava una decisione estrema e, come i lettori ricorderanno, ho persino pianto per la questione prima di prendere la mia decisione finale. Ma a 10 mesi dall’inizio di questo esperimento la mia vita è diversa e migliore.

Mi pento?

Quando mi chiedono se mi pento di aver rinunciato al cellulare, la mia risposta è inequivocabilmente «No». Non mi mancano gli sms al telefono. Non mi manca il GPS. E non mi manca leggere le notizie che qualche aggregatore di notizie ha selezionato per me. Non mi mancano i codici QR per questo, quello e tutto il resto. Non mi pento di essermi liberata dal possesso di un cellulare e non tornerei ad averlo.

Mi sento meglio

In genere mi sento meglio… molto meglio! Prima di eliminare il wireless mi svegliavo 5 o 6 volte a notte, andavo in bagno solo per urinare pochissimo e tornavo a letto; a volte riaddormentandomi, a volte no. Durante lo «svezzamento» ho iniziato a dormire meglio e ora dormo profondamente ogni notte, a volte svegliandomi una volta per notte. Ho avuto anche dolori di stomaco cronici al mattino presto, e i medici hanno sempre escluso reflusso acido, ulcere ecc. I dolori di stomaco ora sono scomparsi del tutto. Ho avuto frequenti incubi e spesso avevo mal di testa al risveglio. Anche questi fenomeni sono spariti. Ora mi sveglio felice invece che letargica e depressa. Chi lo sapeva?

Abbandonato il cellulare

Il Ki più forte

Il mio livello di energia è cambiato notevolmente dopo aver rinunciato al telefono. Sono passata da lunghe giornate circondata dalla tecnologia wireless che mi rendeva esausta, a giornate lavorative altrettanto lunghe che terminano con sensazioni ancora sane e ancora energiche. Ora passo facilmente dalla fine della giornata lavorativa a salire in bicicletta o a partire con gli scarponcini da trekking, invece che languire a causa della poca energia. Questo è il motivo principale per cui non tornerò al telefono wireless o al computer wireless. La mia vita, la mia vita è molto meglio ora. Non ho bisogno di agopuntura per diversi mesi. Il mio prana è migliore. Il mio Ki è più forte.

Più capelli

Altre cose che ho notato: i miei capelli stanno crescendo in modo più sano e ho notato una maggiore crescita di nuovi capelli lungo l’attaccatura. Quando usavo il cellulare per giorni ho perso molti capelli; nel 2016-2017 c’è stato un periodo in cui ho svolto un lavoro molto stressante e all’epoca avevo 2 telefoni cellulari. Ho perso circa un terzo dei capelli che avevo in testa durante quel periodo e sono diventati grigi a un ritmo più veloce di quanto avessi visto in precedenza.

All’epoca credevo che fosse semplicemente lo stress a causare la caduta dei miei capelli. Ora la vedo diversamente. Credo che sia stato il risultato di avere 2 cellulari vicino a me e in funzione quasi sempre; 2 cellulari vicinissimi producono un’enorme quantità di sostanze tossiche, io le chiamo microonde a «morte lenta», anche se in realtà per molte persone sono microonde di «morte veloce», quelle che causano eventi cardiaci, per esempio. Il mio corpo ha reagito a tutte le radiazioni. Le mie cellule hanno resistito, ma male. Ora sto vivendo una ripresa. Il mio peso si è normalizzato, cosa che ci si aspetterebbe se le mie cellule ora funzionassero meglio.

Anche il Bluetooth…

Mentre mi disabituavo al cellulare, prima di interromperne del tutto l’utilizzo, l’ho acceso solo raramente. Quando ho iniziato quel processo, ho notato che guardando lo schermo mentre accendevo il telefono, sentivo dolori rapidi e acuti in faccia. Erano sottili, ma evidenti, qualcosa come dardi invisibili a basso dolore che mi colpivano in faccia. Non avevo mai sentito questi dolori prima. Li ho sentiti solo quando ho usato il telefono e solo molto brevemente. L’ho preso come un avvertimento e un’ulteriore ragione per sbarazzarmi del telefono. Non ho più sentito quei dolori da allora, tranne quando il Bluetooth è stato riacceso accidentalmente nel mio computer per alcune settimane durante le quali la mia vista si è deteriorata senza motivo che potessi capire fino a quando non ho realizzato che il Bluetooth era attivo. L’ho spento immediatamente e mi assicuro che sia spento ogni mattina quando avvio il computer.

Morte cellulare

Gli effetti immediati del wireless non vengono notati dalla maggior parte di noi che si è abituata ai danni che le radiazioni a microonde ci stanno provocando. La diminuzione della salute e della vitalità – e l’aumento delle malattie e della domanda di farmaci – sono considerati «normali». Quando portavo con me 2 cellulari non «sentivo» gli effetti che stavano avendo sul mio corpo. Non ho «sentito» i miei mitocondri. E non ho «sentito» la morte cellulare. Non ho collegato il deterioramento del mio corpo all’uso di dispositivi. Ma questo è ciò che stava accadendo. Stavo invecchiando prematuramente, inconsapevolmente.

Prima di cancellare il mio servizio, ho passato 2 mesi a fare ricerche approfondite sugli effetti delle radiazioni elettromagnetiche sugli esseri viventi. Ho letto studi, libri, rapporti di scienziati di tutto il mondo sottoposti a revisione paritaria e altro ancora. E ho trovato riferimenti a migliaia di tali studi, sia recenti che risalenti a decenni fa. Ho letto il libro di Arthur Firstenberg, The Invisible Rainbow [La tempesta invisibile, Bibliotheka 2019, NdR] e la storia avvincente dei pericoli della tecnologia wireless e dell’elettricità e del loro effetto mortale sugli organismi viventi.

Mi viene in mente in questo momento che due delle persone «anziane» (non sembrano anziane) più intelligenti e giovani che conosco non possiedono un cellulare e avevano già giurato di rinunciarci anni e anni fa. E non può essere un caso. Al momento in cui scrivo questi sono gli unici altri due adulti che conosco personalmente a non possedere un telefono cellulare, a parte le molte persone gentili che mi hanno contattato tramite la Cellular Phone Task Force [Cellular Phone Task Force, NdR]. Sono persone eccezionalmente «vive».

AAA: amici, animali umani, animali non-umani

Alcune settimane fa ho scoperto che un caro amico viveva in una casa piena di radiazioni RF [radiofrequenze, NdR]. Io e questo amico ci prendiamo cura l’una dell’altro. Ha quasi 80 anni e in passato era entusiasta della tecnologia e ne era un grande consumatore. Credevo che l’anno scorso avesse controllato a fondo con un misuratore RF la sua casa e che fosse relativamente sicura. Giusto per acertarmene, ho pensato che fosse meglio controllare. Sono rimasta scioccata nel vedere il mio misuratore RF lampeggiare in rosso (il che significa «evacuare immediatamente l’area») nella sua camera da letto e nel suo ufficio, dove trascorre circa ¾ della sua vita.

La fonte dei livelli incredibilmente alti di radiazioni? Tre telefoni cordless distribuiti in casa, una stampante con connessione wireless/Bluetooth integrata, un modem che si credeva erroneamente avesse la funzione wireless disattivata, un pc fisso all’avanguardia che, pur essendo collegato all’Ethernet con il wi-fi disattivato, emetteva come un matto perché il Bluetooth era attivo. Lui e i suoi tre gatti sono stati immersi nelle radiazioni nella loro stessa casa, il che mi ricorda di sottolineare che le radiazioni dei dispositivi domestici, e le malattie associate, stanno diventando più insidiose, non meno, ancora.

Sua moglie è morta per complicazioni (una caduta) dovute al morbo di Parkinson avanzato. Non c’è mai stata una spiegazione fornita da nessun medico per ciò che ha causato il progressivo morbo di Parkinson che l’ha portata alla morte. È stata fortemente irradiata nella sua stessa casa (lo scenario di cui sopra, più altri 2 telefoni cellulari e altri 2 pc che utilizzano il wireless). Non riusciva a superare la densa radiazione della sua casa, dove lavorava e insegnava anche pianoforte.

Il mio amico, un uomo con geni ovviamente forti, riusciva a malapena a superarla; dormendo con una macchina CPAP per l’apnea notturna vivendo in mezzo a radiazioni fuori dal comune. Si muoveva nella sua vita come una specie di zombie. L’ho visto. Questo è quando l’ho incontrato. Benché fosse perfettamente in grado di camminare, spesso aveva difficoltà a iniziare a camminare. Osservo spesso questo stato «semi-zombificato» nelle persone intorno a me.

Anche i suoi gatti domestici sembravano nevrotici, con chiazze di perdita di pelo e varie azioni fuori dalla norma. Non vedo l’ora di vederli migliorare ora che le radiazioni vengono portate al di sotto dei livelli di «necessità di evacuazione» dopo oltre 20 anni di aumento delle radiazioni. Tutti godranno di drastici miglioramenti.

COP 27

Un’altra esperienza che ha rafforzato la mia certezza su ciò che la tecnologia wireless sta facendo al mondo è stata la mia visita alla COP 27 in Egitto [novembre 2022] dove l’intera area del centro congressi è stata sempre fortemente irradiata. Il mio misuratore RF lampeggiava in rosso in ogni angolo e fessura del centro congressi, dominato da numerose torri cellulari travestite da palme. Anche l’esterno era irradiato e praticamente ovunque ogni persona era al cellulare quasi sempre, in parte perché nessuna informazione sulla conferenza era resa disponibile su carta, nemmeno le mappe degli intricati terreni della conferenza multi-struttura. È stato stimato che fossero presenti oltre 40.000 persone.

Sharm El-Sheikh è una moderna città turistica dove le linee fisse non sono un’opzione da nessuna parte. Il complesso condominiale in cui alloggiavo aveva connessioni wireless ovunque e i miei coinquilini ovviamente avevano i loro telefoni cellulari. A causa della forte irradiazione, non ho dormito per quattro notti al mio arrivo e successivamente, esausta, sono stata ricoverata in ospedale dove ho richiesto dei sedativi.

È interessante notare che i 4 diversi calmanti prescritti dal dottore non hanno funzionato, cosa che posso solo attribuire al livello estremamente elevato di radiazioni in ospedale, perché normalmente sono molto sensibile ai farmaci. Ancora una volta la luce rossa lampeggiante «evacuare immediatamente» sul mio misuratore RF. Con un po’ di dispiacere, quando le mie gambe hanno iniziato a contrarsi involontariamente, ho lasciato l’ospedale (contro il parere del medico,grandemente dispiaciuto). Ho fatto del mio meglio per appianare le cose e alla fine, la quinta notte, ho dormito nel condominio grazie alla melatonina del mio gentile coinquilino e allo  spazio in camera da letto che ho identificato con radiazioni inferiori.

Volatili…

C’era un’assenza quasi totale di uccelli in quella punta più meridionale della penisola del Sinai, anche se era la stagione delle migrazioni. Ho visto alcuni stormi sorvolare il Mar Rosso, ma non più di una dozzina di uccelli sulla costa e nell’entroterra durante le due settimane che stavo trascorrendo in quei luoghi dove, semplicemente, gli uccelli sono pochi, nonostante le abbondanti palme e gli arbusti fioriti. C’era un silenzio inquietante tutt’intorno. Fortunatamente, un’abbondante varietà di pesci tropicali abita ancora il mare, lì.

NO CELL*

Ho rinunciato al mio telefono cellulare e al servizio wireless per una serie di motivi, 3 dei quali sono: la conservazione della mia vita e della mia salute (e quella dei miei animali domestici); la conservazione delle creature che mantengono questo pianeta, del mio giardino e dei rifugi dove faccio escursioni, vivaci, abbondanti e abitabili; e la preoccupazione per la sopravvivenza di tutte le specie

Rimuovere le radiazioni in casa è come scrollarsi di dosso una malattia debilitante. Ha contribuito al ripristino di una vita più bella e aggraziata, una vita che pensavo di aver semplicemente perso. Mi sento di nuovo bene e dormo bene. Non sto più danneggiando le cellule cerebrali, né distruggendo la mia barriera ematoencefalica o mettendo in pericolo i miei mitocondri; tutte cose che compromettono il nostro benessere e ciò che è necessario per la longevità e la felicità.

Oltre ad essere più sana, ora sono anche più libera. La mia vita è meno interrotta da allarmi e squilli, molti dei quali, a posteriori, erano superflui. I miei amici e colleghi contano ancora per me tanto quanto prima. Forse contano di più visto che la mia vita si è semplificata. Il mio tempo con loro oggi è più ricco e mi sento meglio perché io mi sento meglio. La mia vita sociale è migliorata qualitativamente. Mi preoccupo per i miei amici e collaboratori vicini e lontani e sento che si prendono ancora cura di me allo stesso modo. Non portare un cellulare non ha cambiato quella realtà né la mia capacità di accedere alla vita e all’amore.

* Il riferimento è alla «targa» sulla mia bici (oltre a non avere un cellulare non ho nemmeno un’auto) che recita «NO OIL», dichiarando che cerco di limitare l’uso di petrolio (e la relativa dipendenza da petrolio!). Qui un approfondimento:

E mentre sogno carrozze dei treni in cui non si possa usare il cellulare, mi accontento di questo…

Abbandonato il cellulare

Su internet c’è tutto (?)

Aver staccato dall’«aggregatore di notizie» che prima usavo spesso sul mio telefono mi ha anche migliorato la vita. L’aggregatore di notizie era informativo, sì, ma pesantemente «propagandato» come la maggior parte delle notizie di oggi; essenzialmente una camera d’eco che mi trasmette continuamente propaganda. Sono felice di essermene liberata. Non sono più bombardata tutto il giorno da notizie sconvolgenti e invadenti. Raccolgo notizie qua e là. Sono meno invaso dalla propaganda e mi sento più libera.

Tutto il resto sul pianeta?

Disperatamente, i miei colleghi ed io vogliamo che l’estinzione delle specie si fermi. Sono entusiasta degli uccelli e degli insetti che rendono produttivo questo pianeta, e l’ho già immaginato ripopolato da tutti gli uccelli e gli insetti che non cisono più. Si sospetta che le radiazioni siano responsabili di «metà o più» delle specie perse nella settima estinzione di massa in corso. Il mio giardino è visitato da relativamente pochi uccelli e ancora meno farfalle; solo poche specie di falene. Ho visto alcune giovani mantidi religiose la scorsa primavera, ma mai un solo adulto. Anche i vermi sono pochi. Il cambiamento climatico, i pesticidi e la deforestazione sono fattori importanti, ma le radiazioni sono una causa più grande e più distruttiva, non minore. La maggior parte del mondo sta minimizzando, ignorando e persino negando il ruolo distruttivo delle radiazioni per quanto riguarda l’estinzione.

La voce dei senza voce

Grazie alle intuizioni della ricercatrice Diana Kordas sull’isola greca di Samos, sono arrivata a capire che mentre io faccio certe scelte sul mio uso personale della mortale tecnologia wireless, al di là della mia piccola bolla ci sono tutte le creature che non hanno voce in capitolo in una questione che riguarda la vita e la morte. Molto probabilmente la loro intera specie viene irradiata fino all’estinzione dalla tecnologia wireless artificiale. Io ho una scelta; loro no. Come a Samos, anche nelle montagne vicino a me ci sono terribilmente pochi segni di creature animali viventi; ci sono sempre meno posti in cui possono scappare da ripetitori, telefoni cellulari e simili e, in molti casi, non c’è nessun posto. Quindi estinzione.

Home sweet home? O “tweet” home?

Stasera è una fresca notte primaverile nell’alto deserto del sud-ovest degli Stati Uniti. Fuori è tranquillo. La città in cui vivo non è una tipica città americana ricca e vivace, e sospetto che la maggior parte delle persone sia a casa, forse a riposare. Casa, generalmente il luogo in cui ci rechiamo per trovare sicurezza e calore. Mi chiedo, mentre siamo annidati qui, nei nostri rispettivi ritiri: «La casa è ancora un luogo sicuro? La casa è diventata pericolosa come o più delle strade di una città ad alto tasso di criminalità?».

Considera che quasi ogni casa e luogo pubblico nei paesi sviluppati e altrove ha almeno un modem che emette campi elettromagnetici mortali giorno e notte e uno o più telefoni cellulari. Aggiungete a ciò un contatore intelligente (contatori automatici wireless installati nelle case), forse un baby-monitor e tutti gli altri tipi di gadgets, wireless.

La mia casa è un rifugio e io sono più al sicuro qui, così come i miei animali domestici. Temo per il loro benessere, ma so che almeno qui sono protetti. Anche il nuovo gatto del mio caro vicino ha scelto la mia casa, che è molto più sicura di quella in cui dovrebbe vivere. Almeno posso fornire un rifugio per questi pochi esseri e per me stessa. Sono molto sollevata dal fatto che i miei animali domestici siano più al sicuro a casa mia, non meno.

Tutto è (in) relazione

Un mese dopo il mio ritorno dall’Egitto, uno dei giornali più diffusi al mondo, una popolare pubblicazione statunitense, recitava: «The Morning: un nuovo anno più felice, sviluppare relazioni più forti nel 2023». Il primo paragrafo: «Per oltre 80 anni, i ricercatori di Harvard hanno studiato cosa rende buona la vita. Hanno trovato un predittore di felicità, infallibile e scientificamente provato: lo sviluppo di relazioni più calorose». La pubblicazione continuava: «È emerso che un elemento cruciale della felicità sono le relazioni». Ci si potrebbe chiedere, che dire di quelli di noi che hanno sviluppato relazioni affettuose, continue, con conseguente relativa felicità? Quale sarebbe la sfida per noi nel 2023?

Sono una grande fan delle relazioni affettuose. Se devo «bruciare» preferirei farlo tra le braccia di una persona amata. Ma sia chiaro, nell’attuale terribile stato di ciò che dobbiamo affrontare noi, gli esseri viventi sulla Terra, l’amore non è sufficiente. Le relazioni affettuose non possono invertire la distruzione totale delle cellule e la morte per radiazioni. Noi della Cellular Phone Task Force saremmo molto più ottimisti il 1° gennaio del prossimo anno se un titolo recitasse: «The Morning: un più felice anno nuovo, i ripetitori per i cellulari verranno rimossi in tutto il mondo nel 2024 mentre la proprietà dei telefoni cellulari diminuisce e i leader mondiali dichiarano che le radiazioni a microonde distruggono la salute di tutte le specie».

Non c’è felicità duratura senza salute, secondo l’antico sistema medico dell’Ayurveda. E la salute sta diventando sempre più sfuggente su questo pianeta poiché ogni giorno una rete di radiazioni mortali ricopre più densamente il nostro pianeta; la nostra casa, la Terra. Ci sono scienziati che, studiando gli effetti dei campi elettromagnetici e delle radiazioni, prevedono che l’umanità sopravviverà solo altri due anni sul pianeta a causa delle radiazioni. Ci sono molti altri scienziati che ignorano del tutto questa possibilità.

Gandhi…

Non è irragionevole concludere che in questo mondo attuale di radiazioni distruttive a microonde la «sicurezza» non è più una realtà da nessuna parte. Ho frequenze elettromagnetiche relativamente basse nella mia casa a causa delle precauzioni che ho preso, e ho muri costruiti con mattoni di fango, il che aiuta. Ma la mia casa non è del tutto sicura e non lo sarà finché la tecnologia wireless dominerà e distruggerà il nostro pianeta. Noi della Cellular Phone Task Force incoraggiamo voi e le vostre famiglie a unirvi a noi «essendo il cambiamento».

.. e noi

Ecco un breve elenco dei nostri principali motivi per abbandonare il cellulare e altri dispositivi wireless:

Proteggere la tua salute e la tua felicità, compreso il tuo cervello, e ridurre al minimo la necessità di un intervento medico

Proteggere la felicità dei tuoi figli e il loro sviluppo, in particolare il loro cervello

Conservare la tua giovinezza

Proteggere i tuoi animali domestici

Proteggere i tuoi dintorni e giardini; impollinatori, suoli, piante, vicini, fauna selvatica

Preservare le specie dall’estinzione

Preservare la vita sul pianeta.


Fonte: Newsletter del Cellular Phone Task Force, 4 maggio 2023

P.O. Box 6216, Santa Fe, NM 87502, USA
telefono: +1 505-471-0129
[email protected]

Traduzione di Cinzia Picchioni per il Centro Studi Sereno Regis


 

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